La trappola per topi

L’esodo improvvido verso il sud

Le prospettive di vita per i cittadini italiani sono ancora notevoli, Peccato invece che siano in aumento, ogni anno che passa, le possibilità di lasciare per sempre il globo terraqueo, chiamato terra.

Le previsioni per il futuro indicano un ventaglio di scelte che non sono affatto scelte ma sentieri tortuosi da percorrere con l’aiuto, obbligatorio per molti, di psichiatri e di psicoterapeuti che imperversano, ogni santo giorno, dagli schermi televisivi e dalle pagine dei quotidiani.

Non c’è al giorno d’oggi nessun servizio mass mediatico che rinunci alla presenza di almeno uno di loro

Dando così un decisivo contributo ad alimentare la paura e lo stato ansioso della popolazione, ed anche ad accrescere il numero di sedute nello studio di quelli che negli USA vengono definiti strizzacervelli.

Per molti anni dopo l’ultima guerra mondiale, i popoli hanno potuto curare con animo tranquillo le loro prospettive di vita. C’era, è vero, la guerra fredda, ma era percepita come una cosa lontana e non tutti i telegiornali dedicavano agli arsenali nucleari parte dei loro servizi. Gli psicoterapeuti avevano poco lavoro.

Fino al giorno in cui è discesa dai ghiacci del nord e dalle evasioni alcoliche dei week end, una ragazzotta di sedici anni, ipoevoluta ed afflitta da fissazioni maniacali tipiche della sindrome di Asperger, che ha cominciato a seminare paura annunciando, che, dopo un certo numero di anni, il pianeta sarebbe deceduto. Gridava per le strade, seguita da torme di studentelli che, come lei, aborrivano la scuola, che gli adulti avevano rubato ai giovani la vita ed il futuro e che la resa dei conti era vicina.

Insieme agli studenti dei cortei, le fecero credito anche importanti figure istituzionali e fu ricevuta tra gli altri dalla sindaca di Torino, da papa Francesco, da Macron, dalla Merkel, da Matterella, e dalla Orsolina von der Layen.

Solo Donald Trump la ignorò, scatenando la rabbia della ragazza che mimò l’atto di mordergli le caviglie.

Negli stessi anni si aprì la stagione di caccia dedicata all’inquinamento atmosferico. L’aria, si diceva, era pesante ed irrespirabile e le persone anziane come sempre morivano più dei giovani. Era urgente, e lo diceva anche la gretina di Svezia, spegnere tutti i motori, di navi. aerei, motociclette, monopattini e biciclette assistite ed abolire il riscaldamento nelle abitazioni e nelle fabbriche.

Gli italiani più sprovveduti credettero alla favola della “decrescita felice” ed elessero sindaci e sindachesse che erano contrari agli inceneritori e preferivano tenere l’immondizia in strada o, che si occupavano, come a Torino, solo delle piste ciclabili.

Fino ad un anno fa quindi, le vie ipotetiche per ascendere al cielo erano tre:

  1. Morire per il surriscaldamento, secundum Gretinam, con annesso scioglimento dei ghiacci polari, gli orsi bianchi stufi di nuotare nell’acqua calda ed il conseguente innalzamento dei livello dei mari di qualche metro.
  2. Morire da inquinamento atmosferico causato dalla mania di viaggiare con mezzi a motore, ripudiando gli arti e le biciclette.
  3. Morire dal freddo, d’inverno, dopo avere spento gli impianti di riscaldamento ed essersi fidati solo delle fonti energetiche naturali (Il sole quando c’è).

Tutti modi di exodus che erano stati in passato normali e che vedevano in poll position come sempre le persone più vecchie.

Dal 2019 le possibilità di lasciare quella che qualcuno definisce valle di lacrime sono di colpo aumentate con l’arrivo del virus corona, inviato dalla repubblica cinese.

Molti italiani sono buoni ed accoglienti. Alcuni di loro, per dimostrarlo, si sono messi ad abbracciare cittadini cinesi, altri ad ingurgitare, in televisione, come un certo Formigli, ogni tipo di involtini cinesi che gli veniva offerto.

E’ stato così diramato a tutto il mondo l’annuncio che era stata l’Italia con le regioni del nord, e non la Cina, la culla di origine del virus.

Annuncio subito ripetuto dal governo Conte e dai gerarchi post comunisti e grillini che lo attorniano, che si sono lasciati stupidamente sfuggire il proposito del governo di chiudere, prima i confini di quelle regioni e poi tutta l’Italia.

Scatenando in tal modo un esodo imponente, attuato con ogni mezzo da molti italiani che, dalle regioni del sud, erano arrivati in passato in Piemonte, Veneto e Lombardia. Una vera diaspora che ha rafforzato in tutto il mondo l’impressione che le regioni del nord fossero l’epicentro della pandemia, con la conseguente decisione di chiudere porti e confini aerei e terrestri nei nostri confronti.

Ed è in questo modo che si è attivata la “trappola per topi.” Chi è fuggito al sud in modo precipitoso non sa che laggiù la sanità pubblica e privata dispone di pochi nosocomi in grado di attivare delle strutture idonee a contrastare l’assalto di un virus così aggressivo.

Deve inoltre tenere presente che la strada battuta per tanti anni da campani, pugliesi, calabresi  siciliani ecc. (ne ho incontrati molti in un recente mio ricovero), quella di correre a curarsi nei nosocomi del nord, qualora si producano dei focolai analoghi a quelli di Veneto o Lombardia, per molto tempo non sarà praticabile. Più che una trappola per topi, una strada senza uscita.  

(immagini Pokernews.it - CNN.com - bdtorino.eu - guida e vai)

  

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Articolo pubblicato il 19/03/2020