Il guscio vuoto di un corona virus preparato da scienziati americani è utilizzato come simulatore nella ricerca di un vaccino

In questi giorni di inizio primavera ci ritroviamo in una condizione molto particolare, a cui non siamo abituati: siamo confinati in casa su indicazione delle autorità che giustamente attuano provvedimenti sanitari necessari per arginare  l'ormai nota presenza della infezione da Covid-19. Il virus si è rivelato molto pericoloso e, in alcuni casi letale, dimostrando  di potersi diffondere con inaspettata rapidità, difficile da arginare.

I provvedimenti e i controlli diventano sempre più rigorosi, poichè fino ad ora il dilagare della influenza ha mostrato scarsi segni di cedimento, ma si è notato in base all'esperienza cinese che se evitiamo il più possibile i contatti l'epidemia può rallentare fino ad esaurirsi. Inoltre si è notato che il  coronavirus si diffonde in modo simile a quello dell'influenza, utilizzando le minute  goccioline di muco sospese nell'aria e che  tali goccioline possono evolvere in modi  differenti, a seconda delle condizioni  di temperatura e umidità dell'ambiente in cui si trovano che sono in grado di influire sulla potenziale contagiosità. Nel sito web di Live Science troviamo una notizia molto interessante: ai ricercatori Michael Vershinin e Saveez Saffarian del dipartimento della unità  di fisica & di astronomia è stata erogata una  sovvenzione di 200.000 dollari dal National Science Foundation per studiare con quale modalità il guscio esterno protettivo del virus risponde ai cambiamenti di calore e umidità.

Gli studi si focalizzano su questo dato perché i virus hanno una struttura estremamente semplificata, ma resistente, ed è indispensabile comprendere quali siano i suoi punti deboli per poterlo attaccare e neutralizzare con efficacia. Di per se  i virus non sono in grado di sopravvivere se lasciati da soli a se stessi, in quanto sono sostanzialmente  dei gusci vuoti in cui sono contenute istruzioni genetiche basiche al loro interno. Quando un virus invade le cellule di un ospite, per sopravvivere, deve utilizzare i meccanismi delle cellule dell'organismo ospite, per potersi replicarsi infinite volte.  I ricercatori sono riusciti a ricreare versioni fittizie del guscio protettivo del  virus, una vera e propria versione sintetica ottenuta utilizzando  il genoma sequenziato della SARS-CoV-2 avendo così a disposizione un guscio virale, privo del genoma virale al suo interno, potendo in questo modo lavorare sicuri, con agenti artefatti, non contagiosi.

 Nel laboratorio di Vershinin per studiare e manipolare  questi virus artefatti,  viene utilizzato uno strumento chiamato pinzetta ottica, costituito essenzialmente da fasci di luce focalizzata. L'energia della luce può essere diretta per spostare, ruotare  e sondare le singole molecole. Saffarian, dal canto suo, studia i virus su scala più ampia ed è un esperto di tecniche di laboratorio in grado di tracciare le singole particelle virali.

I ricercatori sperano di scoprire quali siano le più diverse condizioni  in cui si trasmette il virus, all'esterno in base alle varie temperature e ne valuta la diffusione anche all'interno di uffici con aria condizionata. La sua sperimentazione è particolarmente importante perché in base ai risultati che otterrà, potrebbero essere influenzate le attuali disposizioni di distanziamento sociale e di isolamento.

Contestualmente continua, senza interruzioni,  la sperimentazione farmacologica: un rimedio utilizzato in Giappone per il trattamento dell'influenza, sembrerebbe  essere particolarmente efficace nel trattamento della affezione da  coronavirus. Su "The Guardian è comparsa la notizia che il composto "Favipiravir o Avigan", utilizzato come farmaco antivirale, ha mostrato risultati positivi in studi clinici in cui sono stati coinvolti  340 individui a Wuhan e Shenzhen, secondo quanto ha affermato  Zhang Xinmin, dirigente del ministero cinese della Tecnologia e della Scienza: "Il farmaco ha un alto grado di sicurezza ed è chiaramente efficace nel trattamento", ha detto Zhang martedì 17 marzo.

Sviluppato da Fujifilm Toyama Chemical, il farmaco antivirale è prodotto dalla Zhejiang Hisun Pharmaceutical per il trattamento dei virus influenzali. Il mese scorso, il farmaco ha ricevuto l'approvazione come trattamento sperimentale per le infezioni da COVID-19, ha riferito Pharmaceutical Technology. Secondo il China National Center for Biotechnology Department headDr Zhang Xinmin, il Favilavir ha dimostrato un ottime potenzialità,  con assai modeste reazioni avverse in pazienti affetti da coronavirus in studi a Shenzhen, nella provincia del Guangdong. Per il farmaco inoltre è giunta anche ricevuto l'approvazione di una sperimentazione clinica da parte dell'amministrazione, affermando che il prodotto è approvato per le sperimentazioni cliniche su indicazione per una nuova polmonite da coronavirus.

Gli studi dunque proseguono e, in attesa di poter disporre di un vaccino Il modo migliore per prevenire la malattia raccomandato dagli sperimentatori è quello di  evitare qualsiasi forma di esposizione al virus. Esistono fondati motivi per poter affermare che il virus si diffonda principalmente da persona a persona, specialmente fra chi si trova a stretto contatto con altri individui. Una delle vie di ingresso nell'organismo è anche rappresentata dagli occhi ragione per cui,  per ridurre il rischio personale di contrarre il nuovo coronavirus, è necessario evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate. Sono le mucose,  le membrane da cui sono rivestite  varie cavità del corpo ad essere le più suscettibili alla trasmissione del virus.

E' ormai assodato che i virus possono restare attivi all'aria aperta per un periodo assai lungo, che si stima possa essere di circa tre ore prima di posarsi sul terreno, come risulta dallo studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" il 17 marzo 2020. Per questo viene raccomandato di mantenersi alla distanza, minima, di almeno un metro. Inoltre studi recenti hanno permesso di scoprire che il coronavirus COVID-19 può sopravvivere fino a quattro ore su rame, fino a 24 ore sul cartone, fino a due o tre giorni sulla plastica e sull' acciaio inossidabile.  L'attenzione dei ricercatori è anche focalizzata su altre svariate, come ad esempio in quale modo l'esposizione alla luce del sole, al caldo o al freddo, possano influenzare i tempi di sopravvivenza dell'agente patogeno.

Per questo motivo è molto importante continuare a seguire le raccomandazioni da cui siamo bombardati dai media. La situazione è preoccupante, non si deve provare insofferenza nei confronti di messaggi che sono volti a salvare la vita di un enorme numero di persone che si trovano in condizioni di pericolo, anche se questo pericolo, causato da un nemico invisibile, può non apparire tale.  E' necessario attenersi alle istruzioni fornite di continuo dai media relative non solo all'igiene personale, ma anche alla pulizia delle superfici e degli oggetti che vengono toccati frequentemente ogni giorno. Questi includono banconi, piani dei tavoli, maniglie delle porte, sanitari, toilette, telefoni, tastiere, tavolette e comodini.

Il gran lavoro degli scienziati presto porterà a una cura efficace, ma è indispensabile la collaborazione di tutti, attenendosi rigorosamente alle nuove misure emanate dal Ministero della Salute per limitare i movimenti delle persone nel tentativo di contenere la peggiore epidemia di coronavirus in Europa. La chiusura dei parchi e giardini pubblici aiuterà, insieme al rispetto delle regole ed  è la condizione indispensabile per vincere una battaglia che pur cruenta verrà , si spera presto, debellata.  

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Articolo pubblicato il 24/03/2020