Emergenza Coronavirus e “Dalla Russia con amore”. I militari russi sbarcano in Italia

È il nome in codice della missione inviata da Mosca in aiuto alla guerra col Covid-19, ma cos’altro c’è dietro un’ipotetica “pacifica invasione di soccorso”

Mercoledì 25 marzo, tra le tante terribili notizie dal mondo sull'invasione del Covid-19, al Tg5 delle 20, è passato un rapido annuncio: Putin ha inviato un contingente dell’esercito verso la penisola battezzandolo con un pittoresco nome alla 007. Quella di Mosca in Italia, iniziata già tre giorni or sono con sbarco aereo di mezzi e di aiuti, è un’operazione militare in tutti i sensi, attraverso la quale la Russia corre in ipotizzato aiuto all’Italia, travolta dalla pandemia di Coronavirus.

Il contingente inviato da Mosca all’Italia alle prese con l’attacco del Covid 19, è sbarcato alla base di Pratica di Mare, dagli aerei cargo IL76. È formato da diversi medici dei reparti specializzati dell’esercito, unità mobili per il contenimento delle minacce batteriologiche, mezzi per la sanificazione del suolo e un numero imprecisato di… tecnici militari!?  

A guidare l’operazione è il generale Sergey Kikot, il vice comandante del reparto di difesa chimica, radiologica, biologica dell’esercito russo, un ufficiale che già si è occupato di scagionare il raìs siriano Bashar al Assad sull’uso delle armi chimiche contro gli stessi siriani. Ricostruzioni di voce russa ma dalle agenzie internazionali, smentite; scuole di giochi alla disinformazione contemporanea.

Sulle reali competenze e sulla utilità dei mezzi russi non vi è notizia, così su quanti siano i militari sbarcati in Italia (sembra un centinaio), come non è chiaro quando e come ne sarà comunicato ufficialmente ruolo e composizione. Perplessità sono manifeste anche dall’interno del governo italiano.

Al momento, notizie dal Web, valutano la presenza di mezzi poco efficaci, forse utili più come pretesto per impiantare una testa di ponte sul nostro territorio e il soccorso russo potrebbe essere tanto il benvenuto, quanto un’applicazione moderna e sofisticata delle "attive interazioni" di marca sovietica. Un bel colpo di geopolitica che vedrebbe la Russia mettere piede in Italia, progetto di vecchia data, e condividere la terra con gli Stati Uniti in aria di parziale defezione, battendo sul campo la Cina, fresca partner del contratto con di Maio e della “via della seta”.

L’arrivo dei militari è stato deciso per volontà di Vladimir Putin, che avrebbe convinto il premier Giuseppe Conte durante una lunga telefonata del 21 marzo. Il presidente del Consiglio italiano, alle prese con un evento mai visto nella storia del nostro Paese, forse anche per questo ha accettato l’offerta di Mosca.

Quindi, sempre secondo le informazioni che trapelano dal Web, a fatto compiuto, Conte avrebbe avvisato il governo: per primo la Difesa, poi gli Esteri. I particolari scarseggiano, ma di sicuro il presidente russo si è mosso secondo un piano fino a ieri per lui impossibile. Il sito del Cremlino per esempio ha diffuso ad alta voce il succo della telefonata, ostentando l’invio di mezzi e militari, mentre Palazzo Chigi no.

Un altro volto nello scenario di soccorso, è che la Russia usi la missione come, “un’operazione di pubbliche relazioni”; così definita da un alto funzionario di un’ambasciata straniera a Roma. Un buon colpo per l’immagine di Putin, utile a distogliere l’attenzione sull’epidemia nel suo paese, presentandosi nello stesso tempo ai russi come leader sempre più internazionale, in vista delle votazioni che il 22 aprile potranno rieleggerlo al potere fin oltre il 2024. 

Ma in questo contesto drammatico, se anche un minimo aiuto salverà una vita (si spera), che sia benvenuto.

 

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Articolo pubblicato il 26/03/2020