Come in Italia così in Cina e poi di nuovo in Italia. 2di2

Attualità dell’arte di arrangiarsi come si può.

Datemi una leva ed un punto di appoggio e solleverò il mondo; datemi delle ruote e lo attraverserò.

Questa potrebbe essere uno dei tanti modi di integrare praticamente il primo assunto. Infatti ruote e pedali non sono altro che applicazioni del principio della leva trasferito su un dispositivo che le utilizza intelligentemente.

 

Non solo ma essi costituiscono l’attrezzatura su cui far leva per realizzare un’idea imprenditoriale.

 

La foto scattata in Cina (1996) mi ha ricordato quando, durante la mia infanzia in vacanza al mio paese di origine presso i nonni, aspettavo per fare colazione, che arrivasse in bici la signora delle “pagnuchine”, oggi “brioches”, semplici pagnottelle dolci ricoperte di glassa al cioccolato.

 

Le portava dentro due ceste, fissate una davanti e una dietro alla bici, protette da canovacci a quadretti bianchi e rossi, percorrendo l’intero paese e consegnandole ancora calde di forno. Mi ricordo ancora il profumo quando alzava il panno.

 

Ma non era la sola attività su ruote che circolava allora per il mio paese; davanti al negozio di riparazioni di cicli e motocicli di alcuni zii materni sostava spesso il barbiere ambulante.

 

Questi aveva attrezzato la sua Vespa montando posteriormente una cassetta di legno contenente tutto l’occorrente per trattare barba e capelli insieme ad uno sgabello pieghevole sul quale far accomodare il cliente occasionale. All’interno del coperchio era incollato uno specchio.

 

Approfittando del tempo di attesa per la riparazione della bici o del motociclo offriva i suoi servigi andando dai possibili clienti. Razionalizzazione e ottimizzazione dei tempi e delle risorse, calma efficiente e sinergia imprenditoriale in tempi non sospetti. Esattamente il contrario delle attività convulse alle quali ci siamo fin troppo passivamente abituati.

 

E per finire come non accennare al carrettino dei gelati o all’arrotino che passavano quasi quotidianamente nei cortili della periferia di Torino quando ancora tra corso Agnelli e corso Orbassano c’erano i prati e le cascine.

 

Trovai una certa similitudine imprenditoriale in Cina, ma su più vasta scala e colorata fantasia. A Pechino c’erano molti mercati convenzionali ma la stragrande parte delle attività era trasportata su ruote andando incontro ai clienti. In alcune delle vie cittadine al calar del giorno, in contemporanea ad estemporanei variopinti balletti tradizionali erano schierate ed offerte dozzine di attività: barbieri, riparatori di ogni genere, ed artigiani.

 

Ed anche all’esterno della sede del Salone dell’Auto vi erano decine di cucine su ruote e pedali dietro alle quali anonimi chef di strada preparavano ogni sorta di intruglio commestibile.

 

Tornati ai nostri tempi, tutto ciò sembra solo un lontano ricordo visto che, a causa delle regole di igiene e sicurezza, imposte dal buon senso e civiltà, non si possono più proporre iniziative così approssimate.

 

A meno che “per ragioni imprecisate” un colpo di spugna … rimetta tutto in discussione.

 

E si possa ripartire senza troppe pastoie e pretese.

 

foto e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 26/04/2020