Davvero dovremo essere così preoccupati per il Coronavirus ?

Una sconvolgente analisi sulle morti accidentali

Non che io voglia sottovalutare la pandemia di Coronavirus, anzi, come tutti sto rispettando le ordinanze e resto chiuso in casa. Quindi, non fraintendetemi.

 

Ma riflettendo, ho voluto investigare quante persone muoiono ogni anno per cause accidentali (ossia casa, auto, in ospedale ma non per la causa di ricovero) e naturalmente neanche per il famigerato Coronavirus.

 

Non è stato così facile raccogliere i dati del 2019, per cui troverete in questo articolo alcuni dati degli anni passati.

 

Ma vi assicuro che la sostanza, e la riflessione, non cambia.

 

Partiamo da casa, il luogo che sembra a tutti più sicuro. Io resto a casa.

 

Secondo le più recenti rivelazioni ISTAT è dato di sapere che ogni anno in Italia si verificano circa 4,5 milioni di incidenti domestici, di cui 8 mila mortali.  8.000 morti, lo ripeto appositamente, ogni anno, per dei banali incidenti casalinghi.

 

Secondo l'indagine ISTAT, gli incidenti domestici più frequenti sono le cadute (54,8%), le ferite da taglio o punta (20,2%), gli urti o schiacciamenti (13%).

 

Si scopre poi che le cadute degli anziani ultrasessantacinquenni sono responsabili dei due terzi di tutte le morti per incidente domestico.

 

Per gli anziani l’incidenza delle cadute è del 76,9%, percentuale che sale all’81% nel caso di donne con più di 75 anni.

 

Passiamo ora agli incidenti stradali, visto che moltissima gente (come me) è costretta a muoversi e a viaggiare per lavoro.

 

I dati ACI ci dicono che in tutto il 2018 le vittime per incidenti stradali sono state 3.334. I feriti, poco meno di 250mila.

 

Complessivamente sono avvenuti 172.553 incidenti con lesioni a persone. Numeri enormi.

 

Ogni giorno in Italia 9 persone sono morte in seguito ad incidenti stradali e altre 665 sono rimaste ferite.

 

Ogni singolo giorno, senza bisogno del Coronavirus, solo viaggiando in auto.

 

Negli ospedali, altro luogo considerato sicuro per eccellenza in normali situazioni, e non come adesso, si muore anche di più.

Incredibile, ma vero.

 

Infatti, riportando i dati di un’accurata indagine di qualche anno fa, si sappia che per “la mortalità causata dalle infezioni ospedaliere” si è passati dai 18.668 decessi del 2003 a 49.301 del 2016.

 

L'Italia ha così raggiunto il 30% di tutte le morti per sepsi nei 28 Paesi Ue.

 

Questo sconvolgente dato emerge dal Rapporto Osservasalute 2018 presentato a Roma tempo fa, in cui si era affermato (e credo che la cosa valga tuttora prima del Coronavirus) che (cito testualmente la fonte) “...c'è una strage in corso, migliaia di persone muoiono ogni giorno per infezioni ospedaliere, ma il fenomeno viene sottovalutato, poiché si è diffusa l'idea che si tratti di un fatto ineluttabile".

 

Parole del 2018 di Walter Ricciardi, Direttore dell'Osservatorio nazionale sulla salute, e che forse avete sentito parlare anche in questo 2020 a proposito di Coronavirus.

 

Si, avete capito bene, ogni anno ci sono 49mila morti per infezioni prese in ospedale, prima del Coronavirus, per cause sconosciute.

 

Concludendo, sempre nel periodo analizzato dal 2003 al 2016, si è riscontrato che il tasso di mortalità per infezioni contratte in ospedale è raddoppiato e che l'aumento del fenomeno è stato osservato in tutte le fasce d'età, ma in particolar modo per gli individui dai 75 anni in su.

 

Cosa vuol dire tutto questo ?

 

Che ogni anno, indipendente dal Coronavirus, per morti accidentali solo stando in casa, viaggiando banalmente per lavoro sulle strade, e per infezioni in ospedale dove andiamo per curare un’altra patologia, abbiamo più di 60.000 persone morte.

 

Riflettiamo allora sullo stato attuale.

 

Ad oggi in Italia ci sono più di 10.000 morti per il Coronavirus, contro i 60.000 morti che ogni anno abbiamo fra casa, auto e visite ospedaliere.

 

Ogni anno, nell’indifferenza generale per chi sta a casa, per chi viaggia per lavoro, per chi deve andare in ospedale, anche solo per qualcosa di routine.

 

E non ho voluto parlare e conteggiare le morti di ogni anno per incidenti sul lavoro, per il fumo, per l’abuso d’alcol, per l’inquinamento, etc. etc.

 

Allora, davvero dovremo essere così preoccupati per il Coronavirus ?

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Articolo pubblicato il 05/04/2020