Accadde oggi: l’8 aprile del 566 a. C. nasceva Siddharta Gautama, noto come Buddha.

Siddharta nacque in India dal re Suddhodana, nobile guerriero e dalla regina Maya, governanti della tribù degli Shakya. La sua nascita avvenne durante il viaggio intrapreso dalla madre per recarsi a casa del padre, cosi come voleva la tradizione del tempo, il primo figlio doveva partorire nella casa paterna.

 

La madre mori dopo sette giorni dalla sua nascita e Siddharta venne allevato da Pajapati, sorella della madre e seconda moglie del padre, circondato dal lusso e educato alle arti civili e marziali. Il padre avrebbe voluto farne di lui un guerriero e un sovrano, ma Siddharta fin da piccolo evidenziò una forte tendenza alla contemplazione.

 

A sedici anni sposò la cugina Bhaddakaccana, la quale dopo tredici anni gli diede un figlio Rahula.

 

Quando a ventinove anni usci per la prima volta dal palazzo per vedere la realtà del mondo fece quattro incontri che lo resero consapevole della sofferenza degli esseri umani e della crudeltà del mondo, ben diversa dal lusso e dal benessere della sua reggia e che determinarono in lui la decisione di lasciare il palazzo per dedicarsi alla vita religiosa: durante la prima uscita incontra un vecchio, poi un malato, un morto e infine un monaco mendicante.

 

Da queste nuove esperienze, capi che la ricchezza, la gloria e la cultura sono valori effimeri, destinati a svanire, e rinunciò alla vita principesca per intraprendere la sua ricerca meditativa e poter rispondere alle domande sulle sofferenze innate alla vita umana, sulla nascita, l’invecchiamento, la malattia e la morte.

 

Incominciò cosi la sua vita da asceta, studiando con due maestri nella regione del Kosala, i metodi per raggiungere i vari livelli di stabilità mentale e la “sfera di nullità” che coincideva col fine ultimo della “ liberazione”. Ma queste esperienze non lo appagarono, questi stati elevati procuravano solo sollievo temporaneo e non permanente, non eliminavano le forme più profonde della sofferenza.


Si stabili cosi in un villaggio vicino al fiume Neranjara, dove trascorse alcuni anni con cinque discepoli, dei quali divenne il maestro spirituale, praticando un ascetismo estremo, comprendendo in seguito che le pratiche estreme adottate erano inutili e dannose e non risolvevano i problemi profondi connessi al ciclo delle nascite (samsara). Ritornò cosi ad una alimentazione normale, comprendendo che per raggiungere la meditazione della profonda visione, il corpo doveva essere in salute, non sottoposto a digiuni e sofferenze autoinflitte.

 

Cosi, dopo aver abbandonato l’ascetismo, Buddha si ritirò nella jungla, per superare la paura, meditando. All’età di 35 anni, seduto a gambe incrociate, nella posizione del loto, sotto un albero di fico, conosciuto come albero del bodhi o del Risveglio, raggiunse la completa Illuminazione, uno stato di felicità duraturo e senza limiti, uno stato di completa e profonda saggezza, al di là di ogni sofferenza.

 

Capi quindi che il suo scopo era l’insegnamento, diffondere la sua dottrina, e cosi nel parco del Daini a Sarnath, presso Varanasi, in India, annunciò ai suoi cinque amici, con i quali aveva sperimentato l’ascetismo, e diventati poi i suoi primi discepoli, le Quattro Nobili Verità, le quali indicano la via per liberarsi dalle sofferenze esistenziali, attraverso un lavoro su sé stessi, un percorso di ricerca pratica e meditativa:

 

  1. la sofferenza
  2. l’origine della sofferenza
  3. la cessazione della sofferenza
  4. la via che porta alla cessazione della sofferenza.

 

Trascorse cosi la sua vita, dedicandosi alla predicazione, insegnando a innumerevole persone come raggiungere il suo stato di Illuminato. Fondò una comunità monastica che accolse uomini e successivamente le donne e chiunque a prescindere dalla casta e dalla condizione sociale.

 

Iniziano nel frattempo anche le conversioni, tra cui anche il padre e la matrigna. Insegnò per quarantacinque anni, facendo numerosi viaggi incontrando tantissime persone. Dopo la sua morte, all’età di ottanta anni, i suoi insegnamenti si diffusero in varie parti dell’Asia, dando vita a varie tradizioni buddiste, che si differenziano tra loro per alcuni aspetti interpretativi dell’insegnamento.

 

Fonte: justnews.it

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/04/2020