
Dopo la tournée in Australia, il soprano polacco ci parla dei suoi progetti artistici, alla luce degli attuali problemi legati alla pandemia di coronavirus.
In questi tempi difficili in cui il mondo sta facendo i conti con la pandemia abbiamo voluto sentire il punto di vista di Dominika Zamara un soprano di fama internazionale, che è stata già nostra ospite in occasione delle sue esibizioni a Torino.
Artista di origine polacca, Dominika Zamara è cresciuta artisticamente in Italia, dove nel 2006 ha vinto una borsa di studio per il Conservatorio di Verona e in seguito si è laureata con il massimo dei voti nella facoltà vocale presso l’Università Musicale di Wroclaw.
«Buongiorno Dominika, grazie per la disponibilità. Sappiamo che è rientrata da poco dall’Australia dove era in tournée, innanzi tutto com’è andata? E come stava vivendo l’Australia questa situazione legata al corona virus?»
«Il tour è andato benissimo, è stata la mia prima volta in Australia. Ho trovato una grande professionalità da parte dei musicisti e del direttore d’orchestra Frank Pam. Abbiamo eseguito le arie da concerto di Mozart con orchestra, è stata una bella esperienza, un pubblico molto caloroso e spero di tornare il prossimo anno.
C’era molta preoccupazione per il virus e c’erano molti controlli in aeroporto. Dopo il mio concerto venne trovata la prima persona positiva, un fatto che spinse il governo a varare decreti restrittivi, che portarono a chiudere le frontiere. Sono in contatto con alcuni colleghi di Melbourne, che mi hanno detto che la situazione è abbastanza tranquilla, anche se ci sono contagi e il lockdown delle attività»
«Immagino che anche per il mondo della musica sia molto difficile il momento. Come lo sta vivendo lei personalmente?»
«Sì è un periodo difficile, i concerti e le opere sono stati posticipati a data da destinarsi e in alcuni casi cancellati. Per me non è facile stare lontana dal palco, al di la del mero aspetto economico, e la mancanza di esibirmi mi pesa molto; al momento sto sfruttando questo tempo per studiare la Messa in do maggiore di Beethoven che faremo a giugno a Forte dei Marmi e poi a Bergamo (sempre che l’emergenza sia passata) con il basso Dante Roberto Muro, il Maestro Gianluigi Dettori e poi lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti, che eseguirò in data da destinarsi a Firenze con il Maestro Alan Freiles e poi l’Elisir d’amore di Donizetti».
«Al momento lei è in Polonia, come si sta vivendo in questo periodo nella sua terra natia?»
«Anche in Polonia ci sono parecchi casi e molte misure di contenimento, un po’ meno che in Italia, ma anche qui il lockdown delle attività e di molti settori compreso quello artistico».
«Come vede il futuro dopo l’emergenza?»
«Sono molto fiduciosa e credo che quando sarà passato il tutto, come in passato dopo guerre e altri eventi tragici ci sarà bisogno di Arte e allora ci sarà un nuovo rinascimento culturale».
«Com’è vista l’Italia in questo momento dai suoi connazionali?»
«C’è molta preoccupazione ma, anche molta solidarietà, sono parecchie le persone che quotidianamente postano pensieri positivi, la sede del Governo polacco e molte altre strutture, compresi alcuni teatri sono stati illuminati con il Tricolore e sono stati inviati anche medici in Italia, per far fronte all’emergenza.
Io sono vicina con il cuore all’Italia, la culla della cultura e della civiltà e il posto dove è nata l’opera. La considero la mia seconda patria, vivo in Italia dal 2007 e attualmente tra Italia e Polonia».
«Un’ultima domanda: quali sono i suoi progetti futuri?»
«Innanzi tutto, ripartire da dove avevo interrotto e ritornare il prima possibile sul palco, poi i progetti sono molti tra cui una tournée in Brasile, dove eseguirò il Requiem di Mozart e altre opere in Italia e in Polonia».
Grazie, soprano Dominika Zamara!
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 11/04/2020