Sanremo (IM) - INPS: la verità che non viene detta ai lavoratori italiani

Giuliana Tofani Rossi: "Occorrono eroi capaci di salvare l'INPS ferito a morte"

 

 

Riceviamo dalla nostra affezionatissima lettrice Giuliana Tofani Rossi la personale visione dell'attuale situazione  l'INPS ed il rimedio per sanare una condizione viziata da "interferenze amministrative".

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Buongiorno Direttore Calleri, invio una lettera aperta sull'INPS e la mia proposta per salvarlo.

I nipotini di coloro che   hanno ucciso   Mussolini, Claretta Petacci e tutto il governo della Repubblica Sociale, cioè gli attuali "antifascisti",  sono riusciti a distruggere una delle  migliori opere fasciste: l'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (INPS).

In Italia, repubblica democratica fondata sul lavoro,  i contributi previdenziali dei lavoratori custoditi dall'INPS,  vengono "sgraffignati" per  dare laute pensioni anche a chi ha  il vitalizio. Va precisato, comunque,   che  il vitalizio è una  "pensione illegale" perché  non previsto dalla Costituzione o da altra legge.  Cari  lavoratori  italiani, voi che se non avete  versato all'INPS almeno 20 anni di contribuzione, non avete diritto né alla pensione, né alla restituzione dei contributi versati,  penserete che questa è una notizia falsa, ma, purtroppo è vera!!!

Sul sito INPS alla voce  "Riconoscimento dei contributi figurativi" è indicato che  sono  accreditati contributi figurativi, tra l'altro, per aspettativa per cariche sindacali come pure per aspettativa per cariche elettive.

Ecco le leggi che hanno permesso "il saccheggio" di contributi dei lavoratori iscritti all'INPS:

- l’art.31 della legge 300/1970, meglio conosciuta come  "Statuto dei lavoratori",  stabilisce che il diritto alla conservazione del posto di lavoro, o aspettativa, (previsto dall'ultimo comma dell'art.51 della Costituzione repubblicana) è  esteso  ai lavoratori chiamati a ricoprire cariche  sindacali, provinciali e nazionali; 

 - Con l’art.8  della legge 23/04/1981 n.155,  l’aspettativa non retribuita, preciso, aspettativa non retribuita,  è stata trasformata in diritto, per politici e sindacalisti, all’ accredito  di contributi figurativi.

- La   legge   8 agosto 1995 n. 335, ha tagliato le pensioni dei lavoratori,  e ha  dato  delega al  governo di regolamentare la contribuzione figurativa.

- il Governo ha stabilito  con l’art.3 del Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 564, che coloro che sono in aspettativa non retribuita hanno diritto al riconoscimento dei contributi figurativi dalla data del collocamento in aspettativa. 

Gli "antifascisti", cantando  "Bella ciao",  passo, dopo passo, hanno  rubato i  contributi pensionistici ai lavoratori per attribuire pensioni a sé stessi.

Anche prima dell'arrivo dell'epidemia la salute dell'INPS era molto preoccupante. L'Istituto, da decenni,  è diventato un  refugium peccatorum e gli è  stato accollato  il pagamento di tutte le pensioni assistenziali, compreso il reddito di cittadinanza.

Il colpo finale glielo ha dato il Governo Conte con l'emergenza virus. Le pensioni in essere e quelle di chi sta lavorando, sono a serio rischio. 

Occorrono eroi capaci di salvare l'INPS  ferito a morte.

Chi crea la ricchezza, chi crea lavoro, chi tira fuori i soldi dati  all'INPS,  ha il diritto, ma  anche il dovere,  di trovare soluzioni per questo istituto.

In Italia, per fortuna,  ci sono tanti imprenditori capaci, intelligenti, esperti, validi e, a mio avviso,  soltanto loro, assieme alle associazioni di categoria, che rappresentano e tutelano i lavoratori dei vari settori, possono salvare l'INPS. 

Giuliana Tofani Rossi

 

 

 

 

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 10/04/2020