In questo periodo di quarantena forzata molti si lamentano di essere pervasi dalla noia.
La noia, quello stato psicologico in cui ci si addentra nel momento in cui non si sia impegnati a fare altro.
Il dolce far niente che diventa monotono, e che lascia antipaticamente spazio alla malinconia.

Vi è infatti un legame logico tra “noia” e “tristezza”, spiegato molto bene dalla bellissima frase di William Blake:
 

La noia non è un’anomalia; la noia non ha mai ucciso nessuno.
Non bisognerebbe lamentarsi di un po’ di sana noia.  Non bisognerebbe viverla con sofferenza.

Soprattutto quando c’è chi, questa quarantena, è costretto a trascorrerla con il proprio aguzzino in casa.
La donna con il marito violento. La madre con il figlio tossicodipendente.

Per loro, l’uggio del “niente da fare” è facilmente distruttibile dal disgusto di qualcosa che purtroppo accade tra le mura di casa.

Perché l’Italia è ferma causa Corona Virus: le aziende non producono, i negozi non fatturano, lavoratori non lavorano.
Ma come i supermercati e gli ospedali, c’è qualcosa che non si è fermato: la violenza domestica.

In questi ultimi giorni non sono mancati casi di donne stuprate, mal menate, alcune uccise. Questa terribile piaga sociale non si è adeguato all’immobilità di questi giorni.
Ma attenzione, non chiamiamoli “danni della convivenza forzata”.
Chiamiamoli con il loro nome: femminicidi.

Ma allo stesso tempo, anche l’aiuto rivolto alle donne vittime di violenza non si ferma.
Vogliamo ricordare a queste donne: anche oggi, non siete sole.

Il numero verde ISTAT dedicato alle donne vittime di violenza (1522) è gratuito ed è attivo 24 h su 24!

Secondo gli ultimi dati, da gennaio 2013 a settembre 2019 il 1522 ha raccolto 150.887 chiamate valide, provenienti non solo da vittime di violenza ma anche da operatori, servizi e persone appartenenti alla rete sociale delle vittime.

E non si ferma! Nemmeno oggi che è sopraggiunta una nuova emergenza a piegare il mondo intero.