Coronavirus e Immobili: tutte le risposte

Un'iniziativa di Confedilizia, per rimettere al centro la casa e tutto quanto essa rappresenta

Non esiste aspetto della vita e settore economico che non sia stato colpito e in qualche modo cambiato dallo tsunami del virus cinese. Sono state pesantemente alterate le nostre abitudini, così come le modalità di accesso e somministrazione dei cosiddetti servizi essenziali; la serrata ha già mietuto le prime vittime in termini di danni pecuniari, e molte altre ne mieterà se non verranno messe in campo misure "concrete", che "concretamente" aiutino privati e aziende a stare in piedi.

Poichè ogni attività, ogni comparto, rappresenta un anello della catena intrecciato con tutti gli altri (per cui non è possibile lederne uno senza effetti a strascico sui rimanenti), ecco che occorre ripartire dai fondamentali, sostenendoli e mettendoli in sicurezza così da favorire, ovviamente, l'intera filiera. In quest'ottica alla questione immobiliare (tenuto conto di come la casa rappresenti da sempre il bene rifugio per eccellenza degli Italiani) deve essere attribuito un ruolo preminente.

"In questa fase di grande difficoltà per tutti", scrive il Presidente Nazionale di Confedilizia, l'Avv. Giorgio Spaziani Testa su ItaliaOggi, "il Governo e il Parlamento dovrebbero salvaguardare le imprese e le famiglie che svolgono la funzione economica e sociale dell'affitto [...] sia nel settore abitativo sia in quello degli immobili a uso diverso (commerciale, terziario, produttivo ecc.)". Ciò risulta indispensabile "per il raggiungimento degli scopi delle controparti della proprietà, che si tratti dell'esercizio di un'attività economica o della possibilità di accedere a un alloggio": ora come mai, perchè dalla crisi si potrà uscire solo con il concorso sinergico di tutti gli attori coinvolti, in uno spirito che si fondi sul reciproco rispetto. E soprattutto resistendo alla tentazione - un vizietto difficile da mettere in quarantena - di spostare i problemi da un privato all'altro.

Nell'ultima decade gli immobili sono già stati vittima di una fiscalità a dir poco predatoria, dunque va rigettata con forza la funerea prospettiva di una nuova inaccettabile patrimoniale. Per far fronte al momento, Confedilizia propone che il credito d'imposta per i conduttori venga esteso anche agli affitti commerciali e attribuito direttamente ai proprietari qualora le imprese, considerata la chiusura, non riescano a onorare i pagamenti. Più che mai necessarie sarebbero l'eliminazione dell'assurdo obbligo di pagare le tasse sugli affitti non percepiti, nonchè l'immediata estensione della cedolare secca a tutte le locazioni non abitative in essere. Provvedimento, quest'ultimo, "che avrebbe l'ulteriore vantaggio di incentivare le revisioni dei contratti e gli accordi fra le parti", prosegue l'Avv. Spaziani Testa sempre su ItaliaOggi.

Il prossimo Giovedì, 23 Aprile, dalle 15:00 alle 17:00 Confedilizia organizzerà in diretta sulla sua pagina Facebook un convegno telematico dal titolo Coronavirus e Immobili: tutte le risposte (affitti, condominio, fisco, lavoro). L'iniziativa, aperta e fruibile da tutti gli interessati, vedrà la presenza dello stesso Presidente Spaziani Testa e di un parterre di Professionisti esperti dei singoli settori.

Serve una presa di coscienza generale, che riscopra e metta in evidenza l'importanza e i valori (civili, culturali, storici) che ruotano attorno alla casa e al settore immobiliare in generale: perchè, come sentenziò giustamente il Politico Martin Nadaud durante un discorso tenuto di fronte all'Assemblea Nazionale francese il 5 Maggio 1850, fino a quando l'immobiliare funziona ogni altra attività trae beneficio da questo suo positivo stato di salute.

Purtroppo vale anche l'inverso.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 19/04/2020