Un frutto della quarantena da corona virus: l'e-book di Massimo Tallone "La fenomenologia del corridoio" (Golem ed.)

Quanti di noi erano preparati a destreggiarsi tra i vari cambiamenti cui le nostre vite sono state costrette negli ultimi due mesi?

Se prima ci lamentavamo della mancanza di tempo libero rimpiangendo la rara possibilità di dedicarci ai passatempi preferiti, l'infezione da coronavirus ce ne ha regalato una quantità insperata, tanto da interrogarci su  come impegnarlo al meglio.

Ne parliamo con  Massimo tallone, noto prolifico scrittore e saggista torinese. Con Golem Edizioni ha pubblicato “A bottega dal maestro di cazzeggio” (2015), “Le vite anteriori” (2016) e ha curato l’antologia “Il tallone di Achille” (2019). Ha pubblicato inoltre con UTET, Fratelli Frilli Editori, Edizioni e/o, Edizioni del Capricorno, Buendia Books. Dal 2011 collabora con il quotidiano La Repubblica, per il quale scrive articoli e racconti seriali. È socio fondatore di "Torinoir "e direttore artistico della scuola di comunicazione e scrittura "Facciamo La Lingua".Per affrontare il disagio della clausura forzata si è posto un obbiettivo ambizioso, uno sforzo non comune, il cui risultato si è concretizzato con la recente pubblicazione  on line del suo ultimo lavoro:  l'e-book "Fenomenologia del corridoio" (Golem editore).

Professore, come ha vissuto l'esperienza di questo periodo di quarantena forzata?   

"Ho saputo di molte persone  che pativano il forzato isolamento da quarantena, ed allora è nata l'idea di impegnare il mio tempo libero al meglio. Fedele al mio principio secondo cui è necessario trasformare l'imprevisto in una risorsa, ho sfidato me stesso. Era il mattino di Pasqua, domenica 12 aprile. Mi sono imposto di scrivere cento cartelle sul tema del corridoio in sette giorni. Domenica 19 aprile il testo era finito. Per quei sette giorni non mi sono nemmeno accorto della quarantena. L'indomani ho raccontato l'episodio sulla mia pagina, segnalando che il senso di quel mio saggio scherzoso dal titolo "Fenomenologia del corridoio" era quello di puro allenamento alla scrittura umoristica e surreale, senza intenzioni editoriali. Ma Giancarlo Caselli, editore (Golem edizioni), ha letto il mio post e ha subito voluto il testo per farne un instant book. Quattro giorni dopo l'ebook era in commercio". 

Perchè il corridoio?

"Il corridoio è la metafora della nostra vita. Come scrivo nel racconto:" L’evento primo, unico e assoluto del nostro esistere, include il corridoio. Allo stesso modo, il centro narrativo di uno dei racconti più emblematici della cultura occidentale è un corridoio. Il corridoio annuncia la vita e indica la via della rinascita. Nel corridoio, tutto può ancora avvenire, tutto è in movimento. La porta, invece, qualunque porta, assume il valore irrevocabile del destino compiuto. E perciò somiglia alla morte. Mentre il corridoio è rassicurante, ogni porta annuncia uno sviluppo, un incontro, basta avere il coraggio di bussare o di impugnare la maniglia si aprono nuove vie. Da questo punto di vista il corridoio è molto rassicurante; sono i mediocri cercano di elevarsi attraverso titoli, fregi, qualifiche, attestati, medaglie, poltrone, etichette, decorazioni, distintivi, cappelli e appellativi".  

Cento cartelle in una settimana sono un bell'impegno; avendo raggiunto il risultato  non è stato sopraffatto dalla noia;  del resto lei è molto attivo, essendo  parte di un gruppo di scrittori, nella fattispecie  giallisti, che ha preso il nome di "Torinoir".

"E' vero, si tratta di un gruppo costituito da dodici scrittori di gialli che hanno dato  vita ad un progetto comune, ricalcando le orme di due grandi autori quali furono Fruttero e Lucentini che hanno saputo raccontare vicende di cronaca nera, romanzandole e rendendole appetibili ad un vasto pubblico. Il thriller, specie in una città come Torino, è sempre presente, direi che fa parte della parte vitale della città, ed è questo lato della nostra vita che ci  siamo riproposti di raccontare.

Quindi non ha avuto nessun disagio a restare confinato nella sua abitazione.

"Assolutamente no! Sto lavorando come sempre. Ho un noir in conclusione, diversi progetti paralleli, insomma, sono in isolamento, come sempre, proprio come prima".   

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Articolo pubblicato il 07/05/2020