Torino. Due notizie positive per il Piemonte: Via libera del CIPE al completamento dell’ASTI – CN. Il Bonus Piemonte è Legge!

Approvato piano economico finanziario per l’autostrada. Bonus Piemonte 116milioni di contributi a fondo perduto per oltre 60 mila attività. Presidente Regione Cirio: “Da prossima settimana al via pagamenti"

Dopo lunghissima attesa, giornata positiva per la nostra regione. Via libera del Cipe all’Asti-Cuneo.

Il Comitato Interministeriale di Programmazione Economica ha dato parere favorevole allo schema di finanziamento per il completamento dell’autostrada Asti -Cuneo.

La Commissione Bilancio del Consiglio regionale convocata in sede legislativa ha dato il via libera nella serata di ieri, al Bonus Piemonte, il contributo a fondo perduto predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dal lockdown per l’emergenza Coronavirus.

Per la Asti Cuneo, Il Piano Economico Finanziario approvato ieri anticipa la scadenza della concessione dell’autostrada A33 al 2031, stabilendo il valore di subentro in 345 milioni e il valore di interventi in 346 milioni.  Restano, inoltre, bloccate le tariffe fino al 2022, così da rimandare l’aumento del 2,20% al 2023.

La nuova scadenza della concessione consente di evitare gli ulteriori passaggi alla Commissione Europea, che erano richiesti per lo schema finanziario presentato ad agosto 2019, nel quale la scadenza della concessione portava la data 2045.

«Quello di oggi è un passaggio estremamente importante - commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Dopo la partenza dell’ospedale di Verduno, facciamo un nuovo passo avanti per completare un’altra grande opera che il nostro territorio aspetta da decenni. Non abbassiamo però la guardia e ora continuiamo a lavorare per l’apertura dei cantieri».

«Siamo in presenza di una delibera e non più di una presa d’atto come la scorsa estate – sottolinea l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi–: il valore è diverso e la parola ‘definitivo’ può finalmente essere pronunciata. Il premier Conte mi ha telefonato per esprimere la sua soddisfazione ed annunciare la sua visita in Piemonte per accertarsi di persona dell’inizio dei lavori: un segnale di attenzione verso il territorio che ci fa molto piacere.

Ora però continuiamo a monitorare e a spronare tutti i soggetti coinvolti affinché in pochi mesi si possano vedere gli operai lavorare sul moncone autostradale e terminare un’opera così importante».

Il Bonus Piemonte è uno dei pilastri di Riparti Piemonte, il Piano da oltre 800 milioni di euro a sostegno della ripartenza nella Fase 2.

Desideriamo ringraziare la disponibilità di tutti i Capigruppo del Consiglio regionale che hanno  accettato di stralciare il Bonus dalla discussione complessiva del Piano “Riparti Piemonte” consentendone così la discussione e approvazione in tempi molto rapidi - sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Commercio Vittoria Poggio e alla Semplificazione e Rapporti con il Consiglio regionale Maurizio Marrone.  Questa è una delle misure più importanti e urgenti del nostro piano per sostenere imprese e famiglie, messe in grande difficolta da oltre due mesi di chiusura. Il Bonus vuole essere non solo un aiuto, ma anche un segnale concreto e immediato. La Regione è al fianco dei suoi cittadini. Ripartiremo insieme”.

  

116 milioni di euro il valore complessivo del Bonus (dai 500 ai 2.500 euro) che andrà a beneficio di 60 mila realtà del territorio: 

  • 88 milioni di euro per 37 mila imprese del commercio e dell’artigianato (bar, gelaterie, pasticcerie, catering, ristoranti e agriturismi, ristorazione da asporto e ristorazione non in sede fissa, centri estetici, saloni di barbieri e parrucchieri, centri benessere, sale da ballo, discoteche, taxi e  servizi di noleggio con conducente);
  • 13 milioni di euro per 10 mila attività del commercio ambulante (7 mila non alimentari e 3 mila alimentari);

15 milioni di euro per altre 11 mila attività (cartolerie, librerie, negozi d’abbigliamento, tessuti, calzature, pelletteria e accessori, agenzie di viaggio, tour operator, cinema piemontesi, organizzatori di eventi, scuole guida, studi di tatuaggio e piercing, negozi di ottica e di fotografia, scuole di lingue, circoli ricreativi e operatori di altre forme di divertimento).

Gli importi oggi cristallizzati in legge regionale, sono compresi nel progetto complessivo del “Riparti Piemonte”, che dovrà stanziare altri fondi con il normale iter legislativo, che proseguirà da stamane, sempre in Commissione Bilancio. Gli interventi sono a favore dei principali settori colpiti dall'attuale crisi economico-finanziaria, secondo la classificazione delle attività economiche (Ateco 2007), mediante la concessione di un bonus una tantum a fondo perduto.

Le singole imprese devono risultare attive, aver la sede legale nella Regione Piemonte e risultare iscritte nelle pertinenti sezioni del Registro delle Imprese istituito presso la CCIAA territorialmente competente e sostenere le spese come specificato nella legge (derivanti dall'emergenza sanitaria) entro l’anno 2020. Immediata e semplice la procedura per accedere al bonus. Già da domani Finpiemonte inizierà a predisporre l’invio di una comunicazione via Pec a tutti gli interessati, che entro la prossima settimana riceveranno le istruzioni per ricevere il Bonus. 

Una volta risposto alla Pec il contributo verrà accreditato nell’arco di qualche giorno.

Alla discussione in Commissione, son seguite le dichiarazioni di voto Alberto Preioni (Lega) ha ricordato che il provvedimento interessa 55 mila imprese che “vengono supportate con oltre 100 milioni, mentre altri 700 arriveranno con il Ddl ‘Riparti Piemonte’. Finalmente il territorio riceverà interventi diretti, concreti e veloci”.

Per il Pd, Raffaele Gallo ha lamentato il ritardo del provvedimento, arrivato al terzo mese di emergenza Covid 19. “Un testo che è nato male - ha aggiunto Gallo – e molte attività rimarranno fuori. Comunque non ostacoliamo l’iter del provvedimento che abbiamo cercato di migliorare con le nostre proposte emendative”

Il provvedimento è il frutto di “una selezione senza criterio che le opposizioni hanno cercato di integrare per quanto possibile” ha affermato Sarah Disabato (M5s). Secondo l’esponente pentastellata, le categorie escluse sono moltissime.

Soddisfatto Paolo Bongioanni (Fdi) perché, “dopo giorni febbrili di lavoro, abbiamo dato una risposta forte alle categorie con una iniezione di liquidità, superando la burocrazia eccessiva”.

Per il gruppo Fi ha svolto la dichiarazione di voto Alessandra Biletta, che si è dichiarata “molto soddisfatta per un primo passo che consentirà la ripresa dell’economia della nostra regione, un enorme sforzo con risorse importanti per includere numerosi soggetti”.

“Se si vuole condividere il lavoro sui provvedimenti con le opposizioni – ha affermato Marco Grimaldi (Luv), rivolto alla maggioranza ed all’Esecutivo – è bene evitare la politica degli annunci e non riscrivere i criteri più volte”.

“Abbiamo cercato di inserire dei correttivi proponendo degli emendamenti – ha dichiarato Silvio Magliano (Moderati) -. Pezzi di mondo produttivo che erano esclusi come le mense rispetto ai ristoranti. La maggioranza, evidentemente, ha ritenuto alcune realtà più degne di essere sostenute”.

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 15/05/2020