Gli alberi delle bambine; un’iniziativa ambientale e politica

Avete mai sentito parlare di Piplantri?

Si tratta di un piccolo villaggio situato nel distretto di Rajsamand, in India;
una realtà completamente differente dalla nostra, Piplantri è divenuto celebre nel 2006 grazie a Shyam Sundar Paliwal, allora capo del villaggio.

L’uomo, in onore della figlia morta qualche anno prima, prese un’iniziativa davvero particolare… soprattutto in un paese come l’India, nel quale la cultura di massa antepone ancora oggi l’uomo e nella quale si tende tutt’ora a combinare matrimoni per risolvere problemi economici.

L’iniziativa che il capo portò a Piplantri fu quella di celebrare la nascita di ogni bambina piantando 111 alberi.

Incredibile, vero?

L’iniziativa ha contribuito sensibilmente a cambiare la considerazione della nascita delle bambine nel territorio.

Oltre ad aumentare il polmone verde del territorio infatti, garantisce una piccola sicurezza finanziaria a ciascuna nascitura, raccogliendo alla nascita 21.000 rupie tra gli abitanti del villaggio e altre 10.000 dai genitori (circa 370 euro in tutto): la colletta viene messa al sicuro in un contro corrente utilizzabile solo dalla ragazza compiuti i vent’anni d’età, proteggendola inoltre da un eventuale matrimonio combinato mediante la firma dei genitori ad un contratto legale.

Insomma, a Piplantri 111 alberi sono il simbolo di una nascita rosa, come in Italia il fiocco sui portoni di casa.

L’iniziativa di Sundar Paliwal ha inoltre consolidato fortemente l’economia del villaggio:

dal 2006 ad oggi sono state coltivate la bellezza di 2 milioni di piante di Aloe vera intorno a gli altri tantissimi alberi, per proteggerli dalle termiti che li minaccerebbero continuamente, oltre ad aver dato luce ad un mercato che vede nella creazione di gel, succhi e altri prodotti a base di Aloe vera una fonte di sostentamento per l’intero villaggio.

 

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Articolo pubblicato il 20/05/2020