L'angolo delle curiosità - A gogó

Danilo Bruni per Civico20News

A gogó.

 

Espressione che deriva dal francese antico con il significato di “in abbondanza”, “a volontà”. Troviamo questo termine per la prima volta nel 1718 in una lettera dello scrittore Nicolò Castelli, il quale recatosi a Norimberga ricevette una calorosa ospitalità da alcuni librai, che se lo contendevano per averlo in casa loro: “…per otto giorni continui ho vissuto a gogó”.

Dovettero trascorrere 245 anni prima che questa locuzione trovasse posto in un dizionario italiano, cosa che avvenne nel 1963. Ma già nel ‘47 era nata a Pargi la prima discoteca, la “Whisky a Gogó”.

I clienti abituali avevano un armadietto nel quale conservavano le bottiglie di Whisky che acquistavano nel locale e che consumavano a loro piacimento. Questo privilegio, pagato profumatamente, dava loro la possibilità di entrare al Whisky a Gogó e di bere con i propri ospiti.

 

Poiché era frequentato anche da ufficiali americani, quando questi tornarono in patria esportarono l’idea, o forse è più giusto dire che la copiarono; nacque così nel 1964 un altro Whisky a Gogó a Hollywood, in Sunset Boulevard, che esiste ancora, frequentato da divi del cinema e personalità politiche.

 

Qui si sono esibiti i più grandi talenti musicali nelle varie epoche: dai Doors a Jimi Hendrix, dai Roxy Music a Van Halen, solo per citarne alcuni.

 

Abbiamo avuto anche noi in Italia un famoso Whisky a Gogó negli anni sessanta, di più modeste pretese, locale che andava per la maggiore ad Alassio, in provincia di Savona.

 

Danilo Bruni

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Articolo pubblicato il 26/05/2020