Tre idee sul Futuro...

Tempo, fiducia e strategia: la sintesi politica di un domani che va costruito oggi

Il Futuro è tempo, o meglio ha bisogno di tempo. È velocità e prontezza. Non va rincorso bensì pianificato, con anticipo e con la consapevolezza che deriva dalla conoscenza e dal controllo dei problemi del presente. La sua costruzione – specie in una congiuntura storica straordinaria come quella che stiamo vivendo – deve essere avviata oggi, e non continuamente differita a un domani che si annuncia, con slogan e promesse rutilanti, ma che nei fatti arriva mai. Domani è già tardi perché, come diceva Einstein, il Futuro arriva sempre troppo presto.

Il Futuro è anche fiducia, è la speranza in un domani che sia migliore, nonchè, soprattutto, costruttore di un benessere nuovo. Quando però il presente è minato dalle incertezze, da risposte che non arrivano, dal lavoro che si perde oppure dall’attività che si chiude, dallo Stato e dalle Istituzioni che – oltre a non aiutare – vessano (con fiscalità predatoria e burocrazia pachidermica), la crisi da momento di stallo a cui si potrebbe imprimere una svolta in senso migliorativo diventa una negatività cronicizzata, che anzi peggiora.

Il Futuro è strategia, previsione, oggi si dice vision. È la capacità di saper cogliere quei tasselli davvero fondamentali per la salute – sia economica sia sociale – di una Nazione. Significa saper concentrare lì le risorse, in modo che fruttifichino e sviluppino effetti positivi, invece di vederle disperse in mille rivoli, sterili e improduttivi. È una questione di scelta, che non a caso in greco antico si dice proprio crisi-crisis. Dalle crisi possono nascere opportunità, da questa crisi così impattante potrebbero scaturire conseguenze positive: tanto per l’Italia quanto per l’Europa. Certo, servono volontà politica e personaggi adeguati, per armonizzare le scelte di oggi con le necessità del domani e uscire a riveder le stelle.

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Articolo pubblicato il 30/05/2020