Coronavirus Piemonte. Presidente Cirio: “Piemonte in salute e pronto a riaprire i confini al resto d’Italia” ottimismo con meno ricoveri e contagiati. Laboratorio mobile per 25.000 test sierologici al giorno.

AGGIORNAMENTO DEL 2 GIUGNO: Secondo Fazio assistiamo a una minore aggressività del virus. Icardi e Fazio annunciano norme di maggiore sicurezza per le case di riposo. Il dato nazionale

Ieri il presidente della Regione Alberto Cirio, con alcuni assessori ed esperti,  ha fatto il punto sull’evolversi della situazione sanitaria, annunciando le misure già adottate dalla giunta.

“I parametri del monitoraggio di oggi sono estremamente buoni, confermano la fase discendente e sono la fotografia di un Piemonte in salute in grado di riaffrontare senza timori la riapertura dei confini regionali da mercoledì prossimo - ha evidenziato il presidente Cirio - Inoltre, testimoniano il grande lavoro svolto: oggi in tre giorni siamo in grado di isolare la persona dopo la manifestazione dei primi sintomi di infezione, l’indicatore Rt è a 0.5 quando la soglia è 1, i posti occupati in terapia intensiva sono il 12% quando il massimo è 30%, i contagiati sono il 23% quando non si deve superare il 40%.

Anche sulla presenza di focolai siamo in discesa”. “Risultati - ha riconosciuto il presidente - ottenuti anche perché il contratto con i medici di base ha consentito di posare la prima pietra della costruzione della medicina di territorio che mancava, e che è così importante, e di migliorare l’operazione di tracciamento dei contagi”.

“Il sistema è ora in grado di monitorare a livello comunale l’evoluzione dell’infezione e ci consente un intervento immediato per contrastare eventuali focolai ed individuare subito le fonti di contagio intervenendo in modo precoce invece di inseguirle. Molto confortanti i primi risultati dei test sierologici effettuati dai privati: la percentuale dei positivi agli anticorpi va dal 3 al 7% e solo lo 0,1% è ancora positivo dopo il tampone”

Entrando nel merito dei dati delle ultime 24 ore, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 18.727 (+152 rispetto domenica): 1.988 (+51) in provincia di Alessandria, 949 (+29) in provincia di Asti, 724 (+0) in provincia di Biella, 1.872 (+13) in provincia di Cuneo, 1.620 (+0) in provincia di Novara, 9.741 (+57) in provincia di Torino, 816 (+2) in provincia di Vercelli, 887 (+0) nel Verbano-Cusio-Ossola, 130 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 2.993 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Non sarà prorogata l’ordinanza, in vigore fino alla mezzanotte di oggi, che obbliga a indossare le mascherine anche all'aperto nei centri abitati e nelle aree commerciali.

“Dal 3 giugno - ha spiegato Cirio - torneranno a valere le nome del decreto del presidente Conte, ma siamo pronti però a nuovi interventi se si verificheranno delle storture. Ricordo a tutti che la regola è quella dell'obbligatorietà della mascherina ovunque non sia possibile garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro. La scelta specifica adottata in Piemonte per questo lungo ponte del 2 giugno è stata giusta, i controlli sono stati svolti in maniera intelligente e ci sono state, finora, poche contravvenzioni”

L’assessore Marnati ha annunciato l’arrivo tra pochi giorni, grazie alla collaborazione con ESA (l’Agenzia Spaziale Europea), di un laboratorio mobile in grado di effettuare 25.000 test sierologici sui volontari che hanno lavorato durante l’emergenza e processare 6000 tamponi, e che il laboratorio Arpa di La Loggia assumerà il livello di sicurezza 3, tra i più alti in Italia, e potrà così analizzare le caratteristiche e l’evoluzione del virus.

Sono i decessi di persone positive al test del Covid-19 , di cui 1 al momento registrato nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.876 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 648 Alessandria, 233 Asti, 203 Biella, 379 Cuneo, 333 Novara, 1.703 Torino, 214 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 30.658 (+21 rispetto a domenica) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.927 in provincia di Alessandria, 1.835 in provincia di Asti, 1034 in provincia di Biella, 2.870 in provincia di Cuneo, 2.703 in provincia di Novara, 15.619 in provincia di Torino, 1.304 in provincia di Vercelli, 1.108 nel Verbano-Cusio-Ossola, 252 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 96 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Ferruccio Fazio, rispetto a uno studio recentemente realizzato dall’ospedale San Raffaele di Milano, ha commentato che “stiamo assistendo, grazie al distanziamento personale e all’uso dei dispositivi di protezione individuale, non solo ad una importante riduzione della diffusione e della gravità dei contagi rispetto a un mese fa, ma forse anche a una minore aggressività del virus stesso e questo potrebbe quindi rendere meno probabile, o comunque meno grave, una seconda ondata a ottobre”

I ricoverati in terapia intensiva sono 54 (- 4 rispetto a ieri), mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 904 (-69 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4.104

I tamponi diagnostici finora processati sono 321.476 , di cui 178.181 risultati negativi.

L’assessore Luigi Icardi ha affrontato l’annoso problema delle case di riposo, già fonte di contagi, come abbiamo più volte messo in evidenza. E dichiara che “tra pochi giorni verrà presentato un documento sulla riammissione degli ospiti in completa sicurezza per tutti” e Ferruccio Fazio aggiunge che “si devono identificare percorsi sicuri per fare in modo che gli ospiti possano nuovamente incontrare i parenti, evitando il rischio di introduzione di un virus ora che gli ultimi tamponi dimostrano che è stato debellato”.

 Continueremo a prestare attenzione a quest’aspetto molto delicato e rischioso.

 

Il dato nazionale

 Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall'inizio dell'epidemia in Italia, è 233.197.

In terapia intensiva si trovano ancora 424 persone, 11 meno di domenica. Sono ricoverate con sintomi 6.099 persone, 288 meno di domenica. In isolamento domiciliare 34.844 persone (-409 rispetto a domenica).

Nelle ultime ventiquattr'ore sono morte 60 persone (domenica le vittime erano state 75), arrivando a un totale di decessi 33475.

I guariti raggiungono quota 158.355, per un aumento in 24 ore di 848 unità (prima erano state dichiarate guarite 1.874 persone).

Il calo dei malati (ovvero le persone attualmente positive) è stato pari a 708 unità (prima erano stati 1.616) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 178 (domenica 355).

Il rapporto con i tamponi fatti e con i casi testati; per quanto riguarda il numero di individui controllati, ieri sono stati testati 18053 casi (contro i 31394 tamponi effettuati)  Si tratta di un positivo ogni 101 persone, ovvero l'1%.

Per quanto riguarda il numero di tamponi, ieri sono stati fatti 31.394 test (domenica 54.118).

Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 176,4 tamponi fatti, il 0,6%. Negli ultimi giorni questo valore è stato in media del 0,7%.

 

 

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Articolo pubblicato il 02/06/2020