Coniugazioni politiche

Quando la Politica risponde col tempo futuro ai problemi del tempo presente

Sembra pleonastico affermare che la Politica debba adeguarsi ai tempi, eppure le difficili cronache di questi giorni attestano quanto, in Italia, il lessico governativo si discosti ahinoi da questa massima di buon senso.

In procinto di uscire dall'emergenza sanitaria, siamo però ora in piena epidemia economica, con strascichi e aggravamenti che rischiano di tradursi in pandemia sociale.

Eppure, le ipotesi, i dati di partenza sono quanto mai semplici, per non dire addirittura elementari. Il Governo ha costretto alla chiusura aziende, uffici ed esercizi commerciali, interpretando con queste misure i provvedimenti di distanziamento sociale volti a contenere il virus.

Tuttavia il lockdown ha tragicamente abbattuto gli introiti, e con essi la possibilità di fatturare, senza in alcun modo congelare le spese di gestione delle attività. E, a fronte di mancati aiuti da parte del Governo, l'operazione algebrica è presto fatta.

Cifre più basse, dalle quali si decurtano le stesse somme, danno evidentemente luogo a differenze più basse, financo negative, le quali poi significano una sola cosa: default, fallimento, chiusura.

Eppure il Governo pretende di curare una patologia grave con l'aspirina, o piuttosto di sfamare i Cittadini con i "pacchetti di misure" (o meglio con gli annunci dei pacchetti di misure), dimenticandosi che il tempo dei problemi è il Presente e che a un affamato, semplicemente, non si può dire rispondere col Futuro "mangerai".

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Articolo pubblicato il 05/06/2020