Donne sole al comando

...a proposito di "Quote Rosa"... di Armeno Nardini

DONNE SOLE AL COMANDO

di Armeno Nardini

 

In una lettera indirizzata al Direttore del quotidiano LA STAMPA, pubblicata lo scorso 27 maggio in prima pagina, si legge che nel nostro Paese regna una sub-cultura maschilista. Chi l’ha scritta, ha versato lagrime in diretta TV quando annunciò la sua riforma, per la quale tanti piangono ancora oggi. Elsa Fornero, allora Ministra del lavoro col Governo Monti, critica oggi la mancanza di donne tra i consulenti ingaggiati da questo Governo per contrastare i gravi disagi della recente pandemia. Denuncia poi il grande ritardo che l’Italia ha ancora in tema di parità tra i generi.

Un signore azzimato dall’aria militaresca e dal tono di voce sostenuto, mascherina dal tricolore italico e capelli grigi all’umberta, ne discuteva con un amico, dietro di lui, in fila con me e con altri davanti al supermercato.  Gli ricordava che noi abbiamo addirittura un Ministero delle pari opportunità, presieduto “giustappunto” proprio da una donna, la professoressa Elena Bonetti; che sono ben sette le donne del secondo Governo Conte; che è Luciana Lamorgese, già Prefetto di Milano, a presiedere l’importante Ministero degli interni, dopo “il Capitano” dei leghisti, Salvini.

Continuava poi questo signore, parlando quasi come ad un comizio della gente in attesa della spesa, che alla stesura della nostra Costituzione parteciparono ben 21 donne, un terzo quindi dei membri di quella Assemblea Costituente in cui  c’era anche Nilde Iotti, poi primo Presidente donna della nostra Camera dei Deputati; che questo posto fu occupato pure da Irene Pivetti e da Laura Boldrini; che Presidente del Senato  è oggi  Maria Elisabetta Alberti Casellati e Presidente della Corte Costituzionale è Marta Cartabia. “Insomma, due delle cinque più importanti cariche dello Stato sono occupate da donne. Non vedo quindi cosa abbia da recriminare la Fornero”.

Gli ribatteva l’amico, sistematasi la mascherina, che la pandemia ha creato due problemi: il primo, immediato, di natura sanitaria. Il secondo, a scoppio ritardato, di natura economica. Il lungo lock down ha ridotto drasticamente tanto la domanda quanto la produzione di beni e di servizi, soprattutto di quelli essenziali. Questo ha comportato una sensibile riduzione di circolazione della moneta ed una esiziale mancanza di liquidità. Il Presidente del Consiglio si è circondato di un numero impressionante di esperti ed ha promesso danari a pioggia per tutti, sparando con un bazooka provvedimenti infrantisi però contro lo scudo di una burocrazia solidissima in Italia, che ha polverizzato le attese. 

Ma i nostri problemi sono anche quelli dell’Europa Unita ed in quest’ambito la loro soluzione è padroneggiata dalla Banca Centrale Europea, presieduta da Christine Lagarde, e dalla Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen, col fattivo beneplacito della Germania di Angela Merkel.

“Sai, la Fornero è una economista e forse vagheggia anche per sé stessa un posto nella troika di queste donne sole al comando”. Ho visto allora l’oratore azzimato porsi i pugni chiusi sui fianchi ed ergersi diritto. Poi l’ho sentito sibilare, mentre stavo entrando nel supermercato: “Scusa, non ha già fatto abbastanza danni?” Si vales, valeo.

 

Torino, 7.6.2020 – armeno.nardini@bno.eu

      

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Articolo pubblicato il 13/06/2020