Milano. I Sentinelli contro Indro Montanelli: "Era razzista, via la statua dai Giardini"

Lettera-appello al sindaco e al Consiglio comunale scatena l'ira del centrodestra. Anche Pd e Anpi contrarie alla rimozione

Paese che vai, imbecilli che trovi. Abbiamo da poco riferito le prodezze degli antirazzisti per caso, che sabato, dopo un flash mod in piazza Castello a Torino, si sono in parte diretti verso il Municipio, non per inveire contro la Sindaca che discrimina i Torinesi più deboli, continuando a tenere chiusi gli uffici anagrafici ed i servizi sociali, ma per deturpare  la statua di Re Vittorio Emanuele II°, il Re Galantuomo, a differenza di loro che sono codardi e vigliacchi e dopo il gesto eroico sono scappati, neppur inseguiti dai vigili urbani che in altre occasioni si sono sempre trovati schierati dinanzi a Palazzo Civico, per ogni evenienza.

 

Ieri ci giunge un’altra mirabolante notizia.

 

Sentinelli di Milano, parenti prossimi dei nostri protagonisti di sabato pomeriggio, attraverso una lettera-appello, chiedono al sindaco Giuseppe Sala e al Consiglio comunale di rimuovere la statua del giornalista Indro Montanelli che si trova nell'omonimo parco della città, a Porta Venezia, e di dedicare i giardini "a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d'Oro della Resistenza".

 

La richiesta, pubblicata sulla pagina Facebook del gruppo, arriva dopo le proteste e i cortei, che si sono tenuti anche a Milano, per l'uccisione di George Floyd a Minneapolis.

 

Secondo I Sentinelli il giornalista "fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale. Riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti". 

 

La proposta ha ricevuto il plauso e il sostegno di Arci Milano che parla di "ottima iniziativa che ci sentiamo di sottoscrivere", mentre ha scatenato le dure reazioni contrarie del centrodestra, da Matteo Salvini a Riccardo De Corato, e anche Pd e Anpi si sono smarcati dall'iniziativa.

 

Sulla scia di queste furbate, in vena di bravate, altri compagni hanno chiesto il ritiro dalla circolazione, per destinarlo al rogo, di “Via col Vento” il capolavoro di Victor Fleming, tratto dal celebre ed omonimo romanzo ed interpretato magistralmente da Clark Gable e Vivien Leight.

 

Follie da post Covind-19!

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/06/2020