Riflessioni sull'Arte in generale e sulla scrittura in particolare

piccoli pensieri fuori dal coro, per parlare delle interpretazioni eretiche delle espressioni artistiche

 

Chi decide di cimentarsi nella scrittura spesso ignora la portata di tale gesto.

Spesso si crede che scrivere significhi progettare una storia, riempirla di fatti più o meno sensati, di personaggi più o meno credibili che possano esprimersi in dialoghi sintatticamente corretti ed emotivamente attendibili.

A scuola vengono insegnate le prime regole della scrittura, imprescindibili capisaldi da non trasgredire, pena un voto basso in italiano.

Eppure i migliori romanzi pare che nascano da tutt’altre premesse.

Sembra che la storia esista indipendentemente dallo scrittore che dovrà appropriarsene, limitandosi a raccogliere delle parole che già esistevano, ordinandole secondo uno schema che egli stesso non conosce, ma che riconosce nel momento in cui inizia a scrivere.

Questa interpretazione rischia, fortunatamente direi, di portarci ad una conclusione molto imbarazzante.

Dove sono le idee che non abbiamo ancora e che domani potrebbero farci urlare “Eureka!” saltando in piedi sul tavolo del salotto?

L’ipotesi che le idee, i romanzi, i dipinti, le poesie esistano in un non mondo accessibile solamente a qualche eletto particolarmente fortunato, se così si può dire, appartiene ad una interpretazione della Realtà molto diversa da quellacomunemente accettata.

L’immaginazione può essere considerata la forza creatrice della mente umana, l’arma letale che sconfigge la pedissequa banalità nella quale l’uomo vive, costretto a dimenticarsii della propria intrinseca divinità.

Esiste un mondo là fuori che ci aspetta, verrebbe da urlare, esiste un quid di inesprimibile bellezza che grazie a qualcuno diventa scrittura, arte, poesia…

Le porte sembrano chiuse da chiavistelli impossibili da forzare, eppure noi tutti possediamo quelle chiavi senza saperlo e senza comprendere la gravità di tale mancanza.

Quello che ci salva, paradossalmente, sono il disagio interiore e la palese depressione che vogliamo curare con delle pillole colorate. Tali soluzioni farmacologiche bloccano definitivamente sia la possibilità di una trasformazione interiore che le porte sopra menzionate.

Il disagio esistenziale è una autentica benedizione perché ci avverte che qualcosa non va in noi, ci dice che dobbiamo ribellarci e introdurre dei cambiamenti più o meno radicali nelle nostre vite.

Coloro che si apriranno a se stessi con innocente e sincera convinzione, potranno esercitare l’Arte, ovvero la capacità di accedere ai Non Mondi o Mondi diversamente noti che sono, per usare un termine coniato dalla famosa esoterista Helena Blavatsky, cumsustanziali al nostro.

Rubare le parole, i versi o le immagini a queste dimensioni, tramite una sorta di rivelazione interiore, significa donare all’umanità intera dei piccoli grandi tesori, destinati a rimanere immortali.

Gli autentici capolavori, espressioni di differenti forme artistiche, hanno la peculiarità di essere riconosciuti e apprezzati anche in vita.

Esistono tuttavia degli esempi paradossali come quello di Vincent Van Gogh, il notissimo impressionista costretto alla fame e all’indigenza o quello di geniali pittori naif come Antonio Ligabue, solo per citarne alcuni, che hanno dovuto attendere anni dopo la loro morte per vedere i propri dipinti assurgere al rango di autentici capolavori.

Mozart, il genio assoluto della musica, quando morì venne gettato in una fossa comune…

Alda Merini, deceduta nel 2009, dopo drammatiche esperienze nelle cliniche psichiatriche, per non dire manicomi, è stata riabilitata in tarda età.

Chi, come Alda, riesce ad esprimere un pensiero così sublime: Appartenere a qualcuno significa entrare con la propria idea nell’idea di lui o di lei e farne un sospiro di felicità … forse dovrebbe farci riflettere su molte cose.  

Queste brevi riflessioni vorrebbero stimolare soprattutto i giovani a considerare i percorsi artistici delle vere vie iniziatiche di autocoscienza e autoconoscenza, delle vere medicine dell’Anima che possono farci guarire assai meglio di tante pillole dai colori sgargianti.

Fotografie di Giancarlo Guerreri

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/06/2020