Itinerari nella dinastia Bach
Gianluigi Ghiringhelli

Un viaggio alla scoperta di gioielli virtualmente sconosciuti del primo Barocco tedesco.

Mercoledì 24 giugno alle 21.15 – festa patronale di San Giovanni Battista – Antiqua, la rassegna di musica antica organizzata dall’Accademia del Ricercare, farà tappa alla Arciconfraternita dalla Misericordia di Torino (Via Barbaroux 41), per il concerto della Cappella Viscontea, formazione di strumenti originali guidata dal controtenore Gianluigi Ghiringhelli e composta secondo la prassi in auge nella Germania settentrionale negli ultimi decenni del XVII secolo da un violino (Giorgio Pertusi), tre viole da gamba (Jasmina Capitanio, Eleonora Ghiringhelli e Virginia Ghiringhelli) e il basso continuo, formato da una tiorba (Giangiacomo Pinardi) e l’organo (Federico Demarchi).

 

Grazie al suo timbro morbido e avvolgente, molto simile a quello della voce umana, la viola da gamba ottenne un grandissimo successo tra il XVII e la prima metà del XVIII secolo, soprattutto in Francia e in Inghilterra.

 

In Germania la viola conobbe una grande diffusione sia nel repertorio strumentale – in veste solistica e in consort omogenei – sia nel campo vocale, dove venne utilizzato per esprimere i sentimenti dell’animo umano, per la maggior parte quelli dai toni più introversi e malinconici.

 

Nel 1694 Dieterich Buxtehude diede alle stampe le sue Sonate op. 1, una raccolta di sette brani per violino, viola da gamba e clavicembalo, nella quale la viola è chiamata a svolgere una doppia funzione, come solista nel registro più acuto e come sostegno al continuo in quello più grave, elaborando la linea del basso.

 

La viola ricopre un ruolo di primo piano anche nei due lamenti di Johann Christoph Bach, per una curiosa combinazione prozio di Johann Sebastian e zio della sua prima moglie Maria Barbara, compositore di grande talento, per il quale il sommo Cantor lipsiense spese parole molto lusinghiere. Purtroppo, di questo autorevole esponente della dinastia Bach ci sono pervenute pochissime opere, tra cui questi due Lamenti, che ne testimoniano la profonda ispirazione. Rispetto agli autori della generazione precedente, Johann Sebastian Bach dedicò alla viola da gamba un numero relativamente limitato di opere, che comunque si collocano quasi sempre a livelli eccelsi, come le tre Suites BWV 1027-1029.

 

Tra questi lavori si segnala la cantata Widerstehe doch der Sünde BWV 54, un’opera giovanile, scritta a Weimar nel 1714 e concepita per un organico piuttosto insolito, comprendente due violini e due viole da gamba chiamate a sostenere con il basso continuo un contraltista, impegnato in due arie dal carattere contrastante divise da un lungo recitativo.

 

Verso la metà del XVIII secolo le fortune della viola iniziarono a declinare rapidamente di fronte all’incalzante mutamento del gusto estetico, ma seppe ancora trovare un valido paladino in Carl Friedrich Abel, un virtuoso di grande talento, che ebbe la ventura di ritrovarsi a collaborare a Londra con Johann Christian Bach, ultimo figlio maschio di Johann Sebastian.

 

programma

 

Christoph Bernhard (1628-1692)

Was betrübst du dich

 

Dieterich Buxtehude (1637-1707)

Sonata in re minore op. 1 n. 6

 

Johann Christoph Bach (1642-1703)

Ach, dass ich Wassers gnug hätte

 

Dieterich Buxtehude

Sonata in re minore BuxWV 272

 

Johann Christoph Bach

Wie bist du denn o Gott im Zorn

 

Carl Friedrich Abel (1723-1787)

Arpeggiata in re minore

 

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

Widerstehe doch der Sünde BWV 54

 

interpreti

 

Cappella Viscontea

 

Gianluigi Ghiringhelli, controtenore

Giorgio Pertusi, violino

Jasmina Capitanio, viola da gamba

Eleonora Ghiringhelli, viola da gamba

Virginia Ghiringhelli, viola da gamba

Giangiacomo Pinardi, tiorba

Federico Demarchi, organo

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 22/06/2020