Finanza ed Etica

Considerazioni a tutto campo di Armeno Nardini

Una interessantissima analisi del concetto di prestito usuraro, declinata dal saggista torinese Dr. Armeno Nardini. Una dettagliata analisi delle problematicità legate al mondo della finanza, con un occhio attento alle esperienze che giungono a noi da culture lontane.

 

FINANZA   ETICA

Armeno Nardini

Il lock down da coronavirus ha rarefatto la liquidità e stanno crescendo in modo preoccupante i prestiti usurari. L’interesse, come compenso del prestito, un tempo si chiamava usura, dal latino usus rei, uso della cosa. Oggi, usura è prestito a tassi d’interesse superiori ad una soglia, fissata da principi di equità o dalla Legge. Il Libro dell’Esodo e quello del Levitico vietavano agli Ebrei di prestarsi denaro fra loro e di chiedere una usura. Ma nel Deuteronomio si legge che una usura poteva essere chiesta invece in caso di prestito ad uno straniero.

Per Aristotele, solo il lavoro e l’intelletto dell’uomo possono generare ricchezza; la moneta non può generare altre monete, è sterile per natura; l’usura, quindi, che rende prolifica la moneta, è un guadagno innaturale.  Il giudizio di san Tommaso è ancora più duro: usura e sodomia sono peccati contro natura, in cui l'ordine stesso della natura è violato, e Dante pone insieme all’Inferno usurai e sodomiti. Con il Cristianesimo, dunque, l’usura continuò ad essere proibita come turpe lucrum e quindi come peccato contro il Settimo Comandamento: non rubare.

Anche nel mondo islamico l’usura, riba, è peccato. Poiché qualsiasi prestito a interesse è considerato riba, sono stati studiati strumenti finanziari ad hoc.  Ad esempio, nel contratto di murabahah, il consumatore finale sceglie il bene e ne stabilisce il prezzo con il fornitore. La banca lo acquista da quel fornitore al prezzo pattuito col consumatore, il quale ottiene poi lo stesso bene dalla stessa banca ad un prezzo maggiorato, che pagherà a tempo differito o anche a rate, ma senza riba.  Insomma, l’usura viene così dissimulata nel prezzo, perché non è separata dal prezzo.

Nel Codice di diritto canonico del 1917 l’usura è considerata semplicemente un lucrum immoderatum. In Italia, diventa reato dal 1930, con il varo del Codice Rocco, ed è prevista dall’articolo 644 del nostro Codice penale.  La Legge 108 del 1996 ha poi stabilito, per le singole categorie di operazioni finanziarie, i tassi soglia oltre i quali gli interessi sono considerati sempre usurari. Nello Statuto della Banca Popolare Etica, che ha aperto il suo primo sportello a Padova nel 1999, si legge che il profitto ottenuto dal possesso e scambio di denaro deve essere conseguenza di attività orientata al bene comune.   La Enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, del 2009, ritiene riprovevole un interesse apprezzato come eccessivo, usurario, e sviluppa il concetto di correlazione tra la finanza e l’etica, la quale indaga su ciò che è bene per l’uomo.

Orbene, finanza etica è una espressione recente, ma già nel Medio Evo troviamo Banche dei poveri, diffusesi nel Terzo mondo dopo la fondazione, nel 1976, della Grameen Bank da parte del bengalese Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace.  Le Banche dei poveri sono specializzate nella microfinanza e nel microcredito, che prevedono concessioni di piccoli prestiti sulla fiducia e senza oneri burocratici a persone, in genere piccoli artigiani, cui non si richiede alcuna garanzia, perché non hanno niente da dare a garanzia. Il microcredito, che va restituito perché non è una elemosina, offre una occasione di riscatto ai molti esclusi dal circuito del credito ordinario, che potrebbero ricorrere solo a quello usurario.

L’Italia, nel 2050, potrebbe avere 20 milioni di abitanti di religione islamica. È opportuno, dunque, che si guardi già oggi, con maggiore attenzione, anche al microcredito, alla microfinanza ed a tutti gli altri principi ispiratori della finanza islamica in particolare e di quella etica in generale, tenendo presente che da prima che si cominciasse a parlare di finanza etica era ben percepito il senso etico del prestito. Lo prova la nascita, alla fine del Medio Evo, dei Monti di pietà, votati alla erogazione di piccoli prestiti previa dazione di beni in pegno. Il lock down ha generato code alle loro porte. C’è attesa spasmodica dei danari promessi a pioggia dal nostro Governo. L’etica vorrebbe che gli aiuti finanziari arrivassero tempestivi, per impedire il dirottamento delle domande di tanti verso il delinquenziale mondo dei prestiti usurari. Si vales, valeo.  

Torino, 25.6.2020 – armeno.nardini@bno.eu

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 27/06/2020