Sarah Howe e il “deposito delle signore"

La grande truffa di una donna a scapito di altre donne

Anni fa il mondo finanziario tremò per il crack della Bernard Madoff Investment Securities.
Bernard Madoff, nato a New York nel 1938, era uno stimatissimo agente di borsa e consulente finanziario da una quarantina d’anni ormai, nel 2008 venne arrestato con l’accusa di aver ordito una gigantesca truffa ai danni degli investitori, tra i quali anche diversi divi di Hollywood, oltre a svariate banche di tutto il mondo.

Una truffa da 60 milioni di dollari.
Ma in realtà, Madoff non aveva inventato “nulla di nuovo”: aveva semplicemente adottato lo “Schema di Ponzi”, elevato all’ennesima potenza:
gli interessi sul capitale depositato, secondo questo schema, non vengono pagati con i soldi provenienti da un’attività finanziaria/produttiva, ma con le quote versate dai nuovi investitori, in una catena destinata a rompersi quando qualcuno vuole riottenere il proprio capitale.

Ma neanche Carlo Ponzi, partito dall’Italia nel 1903, inventò nulla di nuovo: quello stesso schema era già stato utilizzato in passato, ma mai su così grande scala.
Nel 1920, nel giro di qualche mese, riuscì a raccogliere la stratosferica cifra di 15 milioni di dollari.

Eppure, ancor prima di Madoff e dello stesso Ponzi, c’era stata Sarah Howe, un’intraprendente signora vissuta negli USA, nata in un anno imprecisato tra il 1820 e il 1827.

Sarah H. si sposò giovanissima con un uomo che, per le regole dell’epoca, non avrebbe potuto essere suo marito, in quanto di un’altra razza.
Del secondo marito della donna si sa che la lasciò vedova poco dopo il matrimonio; ma è del terzo marito che si hanno notizie più certe e precise:
un certo Florimund L. Howe, con il quale andò a vivere a Londra.

Si fece conoscere in città per la sua attività di cartomante, ma anche per qualche piccola frode, tanto che nel 1875 trascorse qualche mese in carcere. Ma fu nel 1879, in aprile, che Sarah fece “il salto di qualità”, quando creò un’istituzione finanziaria, la Ladies Deposit Company (il deposito delle signore), che si rivolgeva unicamente a donne nubili.

Non si fece nessuna pubblicità, ma riuscì a far crescere la sua come un’istituzione benefica, un deposito, un “rifugio” sicuro per donne sole e non abbienti.

Ogni nuova “cliente” doveva essere presentata da una donna che avesse già aderito a questa sorta di “sorellanza”, che annoverava anche donne molto ricche di Boston disposte a fare beneficienza aprendo un deposito a nome di donne bisognose di Boston.

Sarah Howe riuscì a convincere ben 1200 signore, che lasciarono nel deposito della Ladies Deposit Company una cifra davvero incredibile per l’epoca: mezzo milione di dollari.

Probabilmente, la selezione operata personalmente dalla Howe nell’accettare nuove clienti appariva come una “garanzia di onestà”, inoltre il suo atteggiamento materno nei confronti delle signore (all’epoca aveva 53 anni) rendeva la sua figura indubbiamente più rassicurante di quella stereotipata del banchiere mangia-soldi.

La furba Howe, per non trovarsi in difficoltà, aveva posto una regola ben precisa: le investitrici potevano ritirare solo la somma corrispondente agli interessi (otto per cento al mese) lasciando il capitale in deposito.

Insomma, fin che Sarah avesse trovato donne disposte ad aderire al “deposito delle signore”, tutto sarebbe proseguito senza problemi.

Ma qualcuno, iniziò a sospettare di quei tassi d’interesse così alti, inoltre il quotidiano Boston Daily Advertiser aprì un’indagine nei confronti della compagnia che scatenò il panico tra le affezionate clienti, e condusse alla fine dello schema: Howe riuscì a risarcire all’incirca 80000mila dollari, arrivando infine a non avere i 500 dollari necessari a pagare la propria cauzione.

Fu rilasciata nel 1884, dopo aver scontato circa tre anni di carcere.
Il tempo trascorso in prigione le servì per riflettere sugli errori commessi con la Ladies Deposit Company, creando un uno schema simile, ma più astuto: questa volta offrì un interesse più basso, di nuovo a Boston e poi a Chicago.

Ma i giornalisti questa volta, la scoprirono con più facilità, e nel 1888 venne di nuovo arrestata a Boston.

Al tempo, nemmeno le ignare vittime della Howe non riscossero molto successo nell’opinione pubblica, tanto che il New York Times affermò che gli uomini non sarebbero mai caduti in un inganno simile, non sapendo che molti uomini avessero affidato i propri risparmi a delle donne che facessero da prestanome.
Ovviamente il New York Times, e altri aventi la stessa opinione, vennero smentiti in seguito dai sopracitati Charles Ponzi e Bernied Madoff.
Nel 1889 Sarah uscì nuovamente di prigione e tornò al mestiere di cartomante, chiedendo 25 centesimi a “consulenza”.

Morì nel 1892, in povertà e solitudine.
Madoff invece è ancora in vita, ma morirà senza dubbio in carcere, data la condanna di 150 anni da scontare.

 

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Articolo pubblicato il 05/07/2020