Il torrente dai tre nomi
Confluenza del torrente Oitana nel Chisola

Di Gervasio Cambiano

La ricerca topografica di un territorio, correlata alla storia minore locale, ha il merito di contribuire al mantenimento di quel patrimonio culturale tradizionale che comprende avvenimenti collettivi e individuali, memorie, toponimi ecc. Si tratta di nozioni caratterizzate dall’origine incerta, spesso non supportate da documenti, tramandate di generazione in generazione soltanto grazie alla narrazione orale.

Questa benemerita “ricerca” non risulta sempre facile anche per l’incertezza delle fonti orali ormai compromesse da vari fattori come la forte diminuzione delle occasioni di contatto tra “vecchi” e giovani, spesso poco interessati a racconti e notizie locali, e la cultura globalista proposta dai mass media e, talora, dalla stessa scuola. I vari territori vengono “esplorati” con l’intento di riportare in luce eventi significativi collegati, laddove la salvaguardia della memoria appare sempre più esposta al rischio reale della perdita definitiva.

In merito ci giunge una breve descrizione di un “paesaggio e dei suoi eventi” della provincia di Torino, del dottor Gervasio Cambiano - cultore di storia locale e delle tradizioni - che ci ripropone uno “spaccato” di un non lontano passato che l’oblio sta erodendo irreversibilmente.

Nel ringraziare l’Autore, per la sua collaborazione, auguriamo una buona lettura dell’articolo che segue (m.b.).

Il torrente dai tre nomi

Il nostro bel Piemonte, lo dice la parola stessa, ai piedi del monte, è attraversato da innumerevoli corsi d’acqua che scendono dalle valli alpine. Valli grandi torrenti grandi, vallette e valloncelli torrentelli più piccoli ma non meno ricchi di storia per i luoghi attraversati.

Va anche ricordato che solo il Po è un fiume, col suo amico Tanaro, tutti gli altri sono classificati torrenti cioè corsi d’acqua a regime torrentizio: ricchi d’acqua in primavera ed autunno, mezzi asciutti in estate e inverno. Seguono gli eventi naturali legati alle montagne: sciogliersi delle nevi e grandi piogge. 

Tra questi torrenti ve n’è uno nella pianura del basso pinerolese che, pur essendo sempre lo stesso, cambia nome per ben tre volte.

Nasce dai monti del Talucco sopra Pinerolo col nome di Lemina (e dà il nome alla Val Lemina), poi nella zona di Virle prende il nome di Ramà (termine che in lingua piemontese indica la corrente d’acqua).

Infine dopo la Borgata Oitana, facente parte del territorio del Comune di Castagnole, prende definitivamente questo nome fino a Vinovo. Confluisce nel torrente Chisola sul confine di La Loggia.

Questi tre diversi toponimi dello stesso torrente si trovano già sulle carte del periodo napoleonico e poi dopo su quelle militari dell’Istituto Geografico Militare (IGM).

Il Lemina nasce quindi dalle falde del Monte Fajè di quasi 1.400 metri d’altezza metri vicino al più noto monte Freidour, una cima di 1.445 metri verso Cumiana, e si butta subito verso il piano attraversando i paesi di San Pietro Val Lemina e Abbadia Alpina fino nei sobborghi sud di Pinerolo. Poi attraversa Buriasco e fa da confine tra Cercenasco e Vigone: sul ponte tra questi due luoghi il cartello segna ancora “Torrente Lemina”.

Poi entra nel territorio di Virle facendo da confine con Castagnole Piemonte e qui prende il nome di “Ramà”. Passa in mezzo alle borgate Oitana e Balbo (in parte sotto Osasio ed in parte sotto Carignano).

Diventato “Oitana” procede sinuosamente in direzione di Vinovo e poi La Loggia fino a confluire con il torrente Chisola dopo poco più di 46 km di transito.

Sulla sua sponda destra in territorio di La Loggia, sorge la Palazzina neoclassica di Carpeneto (“Carpné”) edificata, tra il 1760 e il 1770, su di un precedente Castello medioevale, dai conti savoiardi De La Roche, che italianizzarono il cognome in Della Rocca, su progetto dell’architetto conte Francesco Dellala di Beinasco.

L’alveo del torrente Oitana venne addirittura rettificato per un chilometro in modo da poter far navigare delle barche durante le feste tenute presso Villa Carpeneto.

Negli ultimi anni questa villa è caduta nel degrado e nell’oblio.

Questo torrente, largo sui 5-6 metri, ha un regime d’acqua stagionale con molta acqua in primavera e autunno mentre in estate e inverno è a secco. Va anche molto soggetto a straripamenti, specialmente nei campi della frazione Brassi di Carignano, e nell’area di Villa Carpeneto, dalla parte della sinistra orografica cioè in territorio di Vinovo nella zona dette “le Basse”.

Nella memoria degli anziani della zona ancora viventi, sono rimasti gli avvenimenti degli ultimi giorni dell’aprile 1945. Sul ponte sull’Oitana, tra Carignano e Vinovo, per un intero giorno transitarono uomini, carri e blindati della Wermacht in ritirata dalla Liguria di Ponente e dal cuneese. Sul ponte sull’Oitana tra La Loggia e Vinovo, nella sera del 29 aprile 1945, transitò una colonna di soldati e militi della Repubblica Sociale Italiana, in ritirata verso la Val d’Aosta e la Svizzera.

Gervasio Cambiano

 

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Articolo pubblicato il 17/07/2020