L'Istituto Pola Falletti, a Torino

Di Ezio Marinoni

(Già Vigna Boma, dal nome del proprietario a fine Settecento), si trova in strada Valpiana 37, a Torino.

La sua costruzione e le testimonianze scritte sono molto antiche.

 

“IL MOLINA vigna, cafino e cappella del sig. Senfale Fedele Luigi Boma, fituata nella val piana accanto alla villa Balzetti.

Abita accanto santa Maria di Piazza isola san Martino”.

L.A. Grossi, Guida alle cascine e vigne del territorio di Torino e’ suoi contorni

 

Secondo la mappatura del Politecnico, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino...

Vigna.

Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario.

Nella Carta topografica della Caccia [1762] e nella mappa napoleonica il complesso si presenta costituito da due corpi di fabbrica ortogonali e staccati.

Il Grossi qualifica la vigna come «vigna, casino e Cappella» (vedi sopra, N.d.A.).

La mappa Rabbini segnala in costruzione il corpo di collegamento tra i due corpi ortogonali preesistenti. Il complesso, recentemente ristrutturato e riaggregato con nuovi edifici, è ora sede dell’Istituto Pola Falletti.

Il “Comitato di Difesa dei Fanciulli” sorge a Torino nel 1906 per iniziativa di Giuseppe Cesare Pola Falletti di Villafalletto, per la protezione e l’educazione della gioventù.

Nel corso della sua vita il fondatore percorre buona parte della carriera di magistrato sino a diventare primo presidente della Corte d’Appello di Torino.

Dimostra interesse ed impegno verso il recupero dei giovani con problemi giudiziari. La sua attivita? assistenziale e sociale viene accompagnata da una vasta riflessione giuridica sul problema del recupero del minore. Le sue iniziative sono accolte con interesse: il Tribunale di Torino decide di concentrare nelle sue mani sia i processi che vedevano coinvolti i minori che commettevano reati sia quelli in cui il minore era vittima.

Ciò permetterà di constatare che, nei casi di abbandono, corruzione e maltrattamenti, le piccole parti lese continuavano a restare nelle mani dei loro seviziatori. Vengono perciò invitati i Magistrati ad allontanare questi minori e, per decreto del Presidente del Tribunale, affidarli al Comitato di Difesa dei Fanciulli, che si impegna a ricoverarli.

Nel 1925, con Regio Decreto, il Comitato è costituito come “Ente Morale”.

Dopo la seconda guerra mondiale entrano nella conduzione dell’Ente le suore Giuseppine di Cuneo. In quegli anni cambia la sede: dal centro di Torino alla prima collina. Negli Anni Settanta l’Istituto, in cui opera il Comitato ospitando 120 ragazzi, subisce una ristrutturazione da cui si ricavano sei alloggi in grado di ospitare 12 ragazzi l’uno.

Vengono abolite la scuola materna ed elementare interna per una maggiore apertura verso il territorio. Hanno inizio collaborazioni con le autorità competenti per promuovere adozioni, affidamenti o rientri nelle famiglie d’origine.

Appartiene alla storia degli Anni Settanta la spinta dal mondo sociale e politico verso la cosiddetta “deistituzionalizzazione”, e la costituzione di comunità alloggio nei quartieri della città.

Nel 1974 il Comitato fa proprie queste posizioni e, oltre alle comunità già esistenti e operanti presso la “casa madre”, fonda due comunità alloggio: una a Moretta (in provincia di Cuneo) e una a Torino, nel quartiere San Donato.

Nel 1980 il Comitato apre una seconda comunità alloggio in Piemonte, a Ceresole d’Alba. In questi anni l’Ente deve procedere alla riduzione numerica dei ragazzi in comunità, mantenendo un numero di educatori utile a personalizzare il rapporto fra l’adulto ed il minore.

Nel 1986 si apre, insieme agli interventi educativi già in corso, una nuova strada: la Comunità Diurna, con l’obiettivo di concorrere alla prevenzione del disagio giovanile, propone un intervento educativo forte (tutti i giorni dall’orario di uscita da scuola fino alle 19), senza l’allontanamento dalla famiglia d’origine.

La gestione di questo servizio viene affidata alla Cooperativa Valpiana, fondata da alcuni membri del Consiglio di Amministrazione del Comitato nel 1987. La Cooperativa si affianca al Comitato assumendone il medesimo spirito, sino al 2014.

Nella seconda metà degli Anni Ottanta vengono aperti quattro centri di “avviamento al lavoro” e, con il riconoscimento dell’Ispettorato del Lavoro, sono istituite le prime “borse lavoro”.

Nel 1997 il Comitato trasforma l’esperienza di Ceresole d’Alba in una cascina agricola rivolta a ragazzi ultra quindicenni che difficilmente avrebbero accettato l’inserimento in una comunità alloggio tradizionale, sia per età che per cultura.

Poco dopo inizia la collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile per offrire nuove opportunità ai minorenni entrati nel percorso penale.

Nel 2006 il Comitato di Difesa dei Fanciulli cambia veste giuridica e diviene una Fondazione.

Giulio Cesare Pola Falletti di Villafalletto nasce a Rivara Canavese, il 28 giugno1870 e nello stesso paese conclude la sua esistenza il 29 dicembre 1952. Il quotidiano “La Stampa” del 1 gennaio 1953 riporta il suo necrologio: “Addì 31 dicembre 1952, in Rivara Canavese, sono avvenute le esequie del magistrato Avv. Giuseppe Cesare Pola Falletti di Villafalletto Primo Presidente di Corte d’Appello a riposo ivi deceduto il giorno 29. Non volle annuncio: il figlio Mario con la consorte bimba, e i parenti tutti, ringraziano Autorità, amici e conoscenti per la partecipazione al loro lutto e per l’omaggio d’affetto e stima tributato al loro Caro”.

“Stampa Sera” ne tratteggia la figura: “La recente scomparsa dell’avvocato Giuseppe Cesare Pola Falletti di Villafalletto, discendente di antica e nobile famiglia piemontese, deceduto ultraottantenne a Rivara Canavese, ha destato vivo cordoglio nell’ambiente giudiziario e forense della nostra città. L’avv. Pola, infatti, distinta figura di magistrato, aveva percorso quasi tutta la sua carriera a Torino giungendo a coprire, presso il nostro Palazzo di Giustizia, l’alta carica di Presidente di Corte di appello. Egli aveva dedicato, in modo particolare, le sue cure alla prevenzione e alla repressione della delinquenza minorile come infaticabile presidente del Comitato di difesa dei fanciulli e del Tribunale dei minorenni”.

Ha pubblicato molti volumi a sfondo giuridico (“Contributo allo studio del mandato speciale ad hoc”, 1902; “Brevi considerazioni sulla forma della remissione”, 1905; ed altri).

Piercarlo Grimaldi, dell’Università di Pollenzo-Bra, va alla ricerca delle motivazioni alla base di alcuni studi di Pola Falletti: vi è un parallelismo fra le cerimonie rituali pagane dell’anno e le fasce di età chiamate alla leva, come pure esiste un rapporto fra i riti dei coscritti e quelli del Carnevale. Le “badie” erano associazioni di giovani che organizzavano le feste dei giovani in una società ancora rurale, fondendo la sfera religiosa, militare e politica. I loro nomi evidenziano la gestione di un tempo “alla rovescia”, un ritmo diverso che si pone in alterità con il potere costituito, come si conviene ad ogni goliardia.

Quando è Pretore a San Giorgio Canavese non si limita a studiare le “badie”, ma entra in prima persona nella gestione del tempo festivo firmando, a cavallo fra Otto e Novecento, il libro dell’Abbadia locale. Il Nostro comprende che “… l’organizzazione e il funzionamento delle badie possono configurarsi anche come modello pedagogico da utilizzare per la prevenzione e il recupero dei suoi assistiti” (P. Grimaldi).

Il magistrato Pola Falletti ha interpretato con profonda umanità il suo lavoro, dal quale ha tratto l’ispirazione per creare dal nulla il suo Istituto, che vive tuttora, sia pure trasformato e adattato a nuove esigenze sociali e aperto anche allo scambio culturale con i popoli che si affacciano dal Mediterraneo.

Il complesso che ne ospita l’attuale sede appare all’improvviso percorrendo strada Valpiana, in un punto dal quale la vista sulla città si spalanca come una quinta teatrale, penso che lo sguardo benevolo del magistrato sfiori ancora l’orizzonte con il pensiero rivolto ai suo ragazzi in difficoltà, allora come oggi.

@Ezio Marinoni

 

Bibliografia

Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984

Grossi, Guida alle cascine e vigne del territorio di Torino e’ suoi contorni – Torino – 1791

Giulio Cesare Pola Falletti di Villafalletto, Le gaie compagnie dei giovani del vecchio Piemonte, Casale Monferrato, Miglietta, 1937; reprint con introduzione di P. Grimaldi, Torino, Omega, 1994

Idem, La Juventus attraverso i secoli, Bocca Editore, 1953 [si parla dei gruppi giovanili dell’antica Roma, non della squadra d calcio!]

Idem, Associazioni giovanili e feste antiche, loro origini, Torino, Comitato di difesa dei fanciulli, 4 voll., 1939-42

Piercarlo Grimaldi, Un magistrato nei reami folli (in “La memoria dei luoghi – Gli storici locali in Piemonte tra Ottocento e Novecento”, Celid, 2020)

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Articolo pubblicato il 16/07/2020