Consiglio Ue: verso accordo per Recovery Fund da 750 miliardi di euro

La trattativa infinita, è il vertice più lungo

Questa notte erano ancora riuniti, ma in ogni caso in oltre quattro giorni, tre notti e 48 ore al tavolo, almeno un risultato da record i 27 leader europei lo hanno raggiunto: hanno dato vita al vertice più lungo da 20 anni, cioè da quando a Nizza nel 2000 rividero l'assetto istituzionale dell'Ue, cambiando anche il sistema di voto. Ed erano soltanto in 15.

 

Questa volta sono molti di più, e con un compito molto più drammatico: risollevare l'economia europea dalla peggiore crisi del Dopoguerra, convincendo i propri elettori di aver difeso i loro interessi. E' quindi un po' per soddisfare le esigenze elettorali di ciascuno, un po' per il peso della responsabilità, e un po' anche per la stanchezza, che dopo i primi due giorni l'atmosfera al summit si è fatta elettrica.

 

All'inizio i frugali erano contro tutti, e ora tutti sono contro i frugali. L'olandese Rutte ha dato il meglio  di sé. Davanti a tutti ha combattuto fin da venerdì mattina la sua durissima battaglia sulla governance, per avere il controllo delle riforme degli altri. E sull'altra partita che vuole portare a casa, cioè la riduzione dei sussidi, ha invece mandato avanti gli altri. Prima lo svedese Lofven, poi il giovane austriaco Kurz.

 

Il vero obiettivo dei frugali è ormai chiaro: abbattere l'asse franco-tedesco, mettendo fine alla sua pretesa di determinare ogni scelta dell'Unione. Era da tempo che i quattro ci lavoravano, cioè da quando la Germania si è spostata dalle sue storiche posizioni rigoriste per andare incontro al Sud, accogliendo la mediazione della Francia.

 

"Eravamo in quattro e ora siamo in cinque, unirci è stata sicuramente la decisione migliore" perché, davanti a Paesi come "Germania e Francia, i più piccoli da soli non avrebbero peso", ha commentato Kurz soddisfatto al termine della notte più lunga, quella tra domenica e lunedì, in cui i frugali contavano il successo in base al numero crescente dei nemici. Alcuni gli hanno portato molto onore, come il premier ungherese Orban: "Non capisco perché Rutte mi odi, mi attacca sempre, vuole punirci finanziariamente", ha raccontato alla stampa, trasformando l'olandese e i frugali nei più grandi difensori dello stato di diritto.

 

Sarà poi lo sfogo del premier Conte, faccia a faccia con Rutte, a riportare l'attenzione sul tema principale: "Se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei".

 

Ma, ora  simo alle battute finali. Le cifre, al momento non smentite che stanno circolando, parlano di  390 miliardi in sussidi e 360 in prestiti. All'Italia andrebbero 209 miliardi, 82 dei quali a fondo perduto. I Paesi frugali pronti a dire sì alla bozza. Ci sarà una governance europea che vigilerà sugli investimenti dei singoli Stati.

 

Ma la cifra – è stato spiegato – potrebbe ancora variare, perché si stanno facendo i calcoli sulla base della nuova proposta di Charles Michel. Sarebbe ad ogni modo una cifra superiore di 36 miliardi rispetto a quella della proposta iniziale della Commissione, che si fermava a 173.

 

I cosiddetti Paesi "frugali" sarebbero pronti a dire sì alla bozza del presidente del Consiglio europeo. Per loro (Danimarca, Germania, Olanda, Austria e Svezia) aumentano i rebate, i cosiddetti “sconti” nei contributi al bilancio.

 

"I negoziati sono stati molto difficili. So che gli ultimi passi sono molto difficili, ma sono fiducioso e, anche se ci sono delle difficoltà, e anche se è importante continuare a lavorare, penso e sono convinto che un accordo sia possibile. Questa proposta è il frutto di molto lavoro collettivo con tutti i leader e con i loro team", aveva dichiarato Michel prima del vertice delle 18 di ieri.

 

Il bilancio europeo 2021-2027, nella nuova proposta messa sul tavolo dal presidente Michel, resta a 1.074 miliardi di euro di impegni.

Se tutto si concluderà per il meglio, vedremo se Conte avrà capito la lezione e, con maggior peso potrà fare le scelte di cui l’Italia ha assoluta necessità, nonostante il mal di pancia dei grillini.

 

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Articolo pubblicato il 21/07/2020