Pavia. I vertici di Diasorin e del Policlinico San Matteo, indagati dalla Procura pavese.

Anche sotto l’impeto devastante del Covid -19 l’Italia si conferma il Paese di pulcinella. Il comunicato dell’azienda

La Procura della Repubblica di Pavia ha diffuso una nota secondo la quale, l’amministratore delegato di Diasorin Carlo Rosa, ed i vertici del Policlinico San Matteo sono indagati  nell'ambito di una inchiesta aperta sull'accordo tra l'ospedale pavese e la società biotecnologica con sede a Saluggia (VC) per lo sviluppo del test sierologici per il Covid-19.

 

La Procura della Repubblica di Pavia, nell'ambito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti e da Paolo Mazza, ha disposto l'esecuzione di diverse perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di diversi soggetti indagati per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e peculato. La Guardia di Finanza si è recata presso l'Irccs San Matteo, la Fondazione Insubrica di Ricerca per la vita, la società di Saluggia e la Servire Srl.

 

I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pavia hanno sequestrato documentazione e apparati informatici presso gli uffici e i laboratori di Enti e Società entrati nell’inchiesta.

 

Nel dettaglio sembrerebbe che sia stata favorita, a discapito di altre potenziali concorrenti, la società piemontese, si legge nella comunicazione della Procura, operante nel settore delle biotecnologie, trasferendole tutti i risultati delle attività di ricerca e sperimentazione effettuate dal San Matteo di Pavia, nel settore dei test sierologici per la diagnosi di infezione da Covid-19.

 

L'attività è partita dalla denuncia presentata da una società concorrente "in merito al rapporto collaborativo instaurato tra la Fondazione Policlinico San Matteo e la società piemontese, per lo sviluppo di test sierologici e molecolari per la diagnosi da infezione Covid-19, allo scopo di ottenere la marcatura CE. L'accordo era stato stipulato senza gara rendendo possibile un vantaggio economico per l'impresa piemontese".

 

Sono trascorsi pochi mesi, ma, soprattutto chi giornalmente seguiva la falcidia dei pazienti e l’inadeguatezza delle cure anche a causa delle scarse e  contradditorie indicazioni che l’Istituto superiore di Sanità forniva alle Regioni, con l’implacabile seguito dei decessi, ricorda la salutare iniziativa di due realtà all’avanguardia nella cura e nella ricerca. La Diasorin di Saluggia ed il Policlinico di Pavia. Quest’accordo ha portato vantaggi evidenti ed ha permesso ai clinici di ottenere risultati certi e in poco tempo, circa l’individuazione dei contagiati. 

 

Notare che l’accordo intercorso era stato anche approvato dal Consiglio di Stato, in sede amministrativa. Oggi la sconcertante notizia. Ci auguriamo che la Procura della Repubblica di Pavia, dopo gli opportuni accertamenti, faccia emergere l’utilità pubblica dell’accordo tra policlinico e Diasorin.

 

La società di Saluggia, nel contempo, ha fatto sapere di aver deciso di “sospendere tutte le nuove attività di sperimentazione clinica con enti pubblici italiani sino a quando non saranno ristabilite le necessarie condizioni di certezza giuridica in materia”.

 

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Articolo pubblicato il 25/07/2020