Lucia Azzolina, una ministra da buttare

Il Piemonte vara il calendario scolastico 2020 -2021. Le lezioni inizieranno il 14 settembre

Quando si assiste a qualche incontro o si esaminano le controverse disposizioni della ministra Lucia Azzolina, tra gli usuali interlocutori, dopo un attimo di sgomento, sorge un interrogativo. ”lo è o lo fa”? La riposta più naturale, per decifrare comportamenti anomali, ci riporta al dna di esponenti di punta del M5S, dalle sindache Appenino e Raggi, sino alla beghina della val di Susa che siede in consiglio regionale. Tempi difficili per individuare razionalità e logica da quelle parti.

Intanto la Regione Piemonte, per rassicurare le famiglie, ha diffuso il calendario dell’anno scolastico 2020 -2021, sempre che non sopraggiunga la gelata ministeriale.
Da lunedì 14 settembre 2020 a venerdì 11 giugno 2021. In attesa di conoscere le linee guida del governo per la ripartenza post Covid (dalle regole sulla sicurezza sanitaria e sul distanziamento sociale a quelle relative ai trasporti degli studenti) è stata approvata la DGR che determina il calendario scolastico regionale per il Piemonte relativo al 2020-2021.

I giorni di lezione nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo e di secondo grado saranno 208, mentre per la scuola per l’infanzia 224, che si riducono rispettivamente a 207 e a 223 nel caso in cui la ricorrenza del Santo Patrono coincida con un giorno nel quale siano previste lezioni.

Stabiliti anche i periodi di vacanza e i «ponti»: in realtà ne è previsto soltanto uno, quello dell’Immacolata Concezione, che consentirà ai ragazzi di stare a casa il 7 e l’8 dicembre. Seguiranno poi le tradizionali vacanze di Natale, che, quest’anno, sono state stabilite nel periodo che va da mercoledì 23 dicembre a mercoledì 6 gennaio compresi.

Non mancherà la possibilità di godere di un breve periodo di riposo a Carnevale, essendo prevista l’astensione dalle lezioni da sabato 13 febbraio a mercoledì 17 dello stesso mese compresi.
Le vacanze di Pasqua «cadranno» invece da giovedì 1 aprile a mercoledì 6. Dopo la sosta pasquale non sono previste altre pause e le lezioni proseguiranno regolarmente fino all’11 giugno (ad esclusione, ovviamente, della Festività del 1 maggio e del 2 giugno) data dell'ultima campanella, ma non per tutti: infatti le attività nelle scuole per l’infanzia termineranno soltanto il 30 dello stesso mese.

Il Piemonte  e le altre regioni hanno proceduto con solerzia, anche tenendo conto dello sbandamento dei mesi scorsi, privi di direttive e con le scuole chiuse ad oltranza e l’Italia relegata a maglia nera in Europa.

Ma torniamo al punto di partenza. C’è in Italia un ministro che si occupi dell’Istruzione? Silenzio tombale, nonostante le reiterate richieste da parte delle regioni. Nessuna risposta alle tante perplessità sollevate in questi mesi sulla gestione della scuola in tempo di Covid e, soprattutto, nessuna certezza sulle regole per la riapertura ormai prossima. Di linee guida ufficiali per le modalità operative di rientro, poi, nemmeno l’ombra. Così come restano tutte le incognite riguardo ai numeri del personale scolastico e ai criteri che verranno utilizzati.

A giudicare dai fatti pare proprio che il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non reputi le Regioni interlocutori fondamentali, concedendosi il lusso o la mala educazione, addirittura di «snobbarle» dall’alto della  sua pochezza.

Ma i malumori bipartisan, aumentano sempre di piú e sono emersi anche durante l’ultima riunione della IX Commissione, dove diversi assessori regionali hanno espresso, per usare un eufemismo, perplessità - ma soprattutto preoccupazione - sull’attuale gestione, considerando che al 14 settembre, giorno in cui è previsto il primo suono di campanella, manca poco più di un mese e mezzo.

Le Regioni, quindi, non intendono restare a guardare. E hanno inviato l’ennesima lettera al Ministro per chiedere, una volta per tutte, un momento di confronto e, soprattutto, risposte certe e concrete.

«Evidenziamo, in particolare, - scrivono - che, considerato che mancano ormai poche settimane all’inizio delle attività didattiche, non è più procrastinabile la necessità di avere garanzie di certezza riguardo a risorse, organico e tempistica».

Già, perché i problemi non sono pochi. E nemmeno di poco conto: innanzi tutto le Regioni chiedono il reintegro immediato dei 1.090 docenti sui posti comuni per riportare il contingente per il 2020-2021 ai livelli dell’attuale anno scolastico, insieme alla garanzia del mantenimento anche per il prossimo anno dell’attuale numero di autonomie scolastiche, eliminando in via temporanea l’automatismo del dimensionamento.

Non mancano le criticità finanziarie, come la previsione di fondi apposti destinati a finanziare gli interventi (ad esempio spese per affitto di locali, tensostrutture e strutture modulari) che non possono essere sostenuti con il PON Scuola.
Tutti motivi che hanno indotto le Regioni a chiedere la convocazione tempestiva di un incontro fra Ministro e assessori regionali «per condividere i criteri di riparto per l’assegnazione dell’organico di emergenza in base a parametri di riferimento trasparenti ed oggettivi».

«Reputo inaccettabile l’atteggiamento del ministro Azzolina - spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino - che, con i suoi silenzi e il suo atteggiamento mostra poco rispetto per le Regioni, impegnate in un enorme sforzo per garantire la ripartenza della scuola, dopo la chiusura imposta dal coronavirus».

«Riceviamo - prosegue Chiorino - continue richieste dai territori, ma, nonostante il nostro impegno, senza un’interlocuzione seria e concreta con il governo dare risposte certe diventa impossibile. Il Ministro deve finalmente sedersi a un tavolo con noi e concordare le regole per la riapertura, dalla sicurezza dei ragazzi, al tema dei docenti, fino ai trasporti. Non possiamo rischiare disguidi e ulteriori rinvii. Andare a scuola è un diritto che Azzolina ha il dovere di garantire a tutti i ragazzi, lavorando con le Regioni per creare le migliori condizioni possibili per assolvere al suo compito».

 Ma la ministra come e quando risponderà?

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 01/08/2020