La storia complessa di questo quadro affrontato in un interessante catalogo volume bilingue edito dalle Edizioni NFC di Rimi
Le ricerche condotte da Andrea Emiliani, uno dei massimi studiosi di Guido Reni, nonché curatore di mostre sempre sul divino Guido, sia in campo nazionale che internazionale, una di queste esposizioni organizzata due anni or sono alla Pinacoteca Nazionale di Bologna - che nella sala 24 della stessa istituzione museale si contemplano ben 16 opere dell’artista dalla sua giovinezza sino ai suoi ultimi anni di vita - venne presentata l’affascinante e complicata storia del famoso dipinto perduto “Bacco e Arianna su Guido Reni, uno degli artisti più importanti nel panorama europeo del Seicento.
Dopo ben quattro secoli dall’esecuzione, tornava per la prima volta in Italia, il dipinto in questione, proveniente dalla collezione privata Montevideo dell’Uruguay - tutto questo è stato possibile grazie ad Andrea Emiliani ( già Soprintendente ai Beni storico-artistici di Bologna e della Romagna, professore universitario con molte lezioni all’attivo tenutesi a Milano Roma Catania e altri centri culturali importanti) dopo anni di ricerche.
Il tutto viene accompagnato - come scrivevamo in apertura - da un elegante volume italiano- inglese curato da Andrea Emiliani,”Bacco e Arianna di Guido Reni. Singolari vicende e nuove proposte”(pp.103 rilegato foto copertina). Il volume edito da NFC Edizioni sono riportate le l’introduzioni di Mario Scalini, e di Elena Rossoni, i testi di Andrea Emiliani, Sergio Guarino, Claudio Seccamani, Daniele Benati, Raffaella Morselli, mentre i testi scientifici sono curati da Stefano Volpin, Davide Bussolari e Cornelia Prassler, completa il libro un accurato e ricco apparato iconografico.
Nel saggio di Andrea Emiliani, “Un’ ottima copia ritrovata dell’Arianna a Nasso di Guido Reni” afferma:”il Bolognini diviene la spalla destra per il lavoro tardo di Guido, e porta la sua collaborazione fino all’esecuzione di una replica-che deve considerarsi di bottega- della grandissima tela di Bacco e Arianna a Nasso. Sulla base delle numerose testimonianze superstiti, sia pittoriche che grafiche ed incisorie, si può identificare in questo dipinto una copia dall’Arianna a Nasso di Guido Reni. Celebrato dalle fonti, ma sfortunato: esso è giunto vicino alla sua possibile distruzione.
La recente tela è copia forse ordinata al Bolognini dallo stesso Reni vecchio”. Sempre nella prefazione del libro Elena Rossoni (Direttrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna),”Come nella migliore tradizione studi di Andrea Emiliani, le mostre sono infatti un cantiere di studio, un’occasione per aprire nuove prospettive, un luogo di confronto tra diversi punti di vista che dimostrano come la storia dell’arte sia quell’affascinante disciplina in atto di continua ricerca, pronta a riaffrontare con nuovo slancio temi a volte già da tempo studiati”.
Ricostruire la storia di questo dipinto del Bolognini, come l’impiego del prezioso blu di lapislazzuli, a definire la dominante cromatica del dipinto del Bolognini come quello del Reni sotto l’accurata guida del grande maestro, assecondandone le direttive, risalire ai vari passaggi di proprietà dl dipinto non è stata un impresa semplice solo un grande studioso come Andrea Emiliani poteva far luce e donarci un documento prezioso come il prezioso volume, per ulteriori studi e ricerche.
Didascalie foto
Foto copertina libro
Foto 1 Giovanni Battista Bolognini, da Guido Reni (1575-1642), “Bacco e Arianna sull’isola di Nasso”, 1640-1642 ca., olio su tela, 150x337,5 cm
Foto 2 Giovanni Battista Bolognini, da Guido Reni “Bacco e Arianna sull’isola di Nasso” particolare
Foto 3 Giovanni Battista Bolognini, da Guido Reni “Bacco e Arianna sull’isola di Nasso” particolare
“Bacco e Arianna di Guido Reni. Singolari vicende e nuove proposte”, a cura di Andrea Emiliani, 103 pp. ill., NFC Edizioni, Rimini 2018, € 45.00
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 03/08/2020