Cannobio (VB) Lago Maggiore – Le opere di Angelo Bozzola

Gli spazi di Palazzo Parasi ospitano lavori di arte applicata, sculture anche di grandi dimensioni dell’artista piemontese

A un anno dalle solenni celebrazioni per il centenario della nascita dell’artista  Angelo Bozzola ( Galliate 1921- Desana (VC) 2010) la città di Cannobio omaggia in anteprima l’artista (a dieci anni della scomparsa) con una grande mostra curata da Fabrizio Parachini ”Angelo Bozzola. Un codice per una forma”. La mostra visitabile fino al 30 agosto 2020 è accompagnata da un simpatico catalogo edito da Città di Cannobio in bilingue italiano – inglese, con un saggio del curatore della mostra Fabrizio Parachini, e la riproduzione fotografica di tutte le opere presenti eseguite dagli obiettivi di Fabrizio Marchesi e  Giorgia Bozzola.

L’esposizione viene accolta nella storica costruzione di Palazzo Parasi -accuratamente restaurata per volere dell’Amministrazione Comunale  -    e presenta al pubblico -  che si recherà durante le vacanze estive sulla sponda piemontese del Lago Maggiore -  una selezione di opere non oggettive realizzate tra il 1954 e il 1968 dal maestro Angelo Bozzola. Il titolo quanto mai emblematico, sottolinea l’obbiettivo della mostra che è quello di rendere manifesto il percorso che ha portato l’artista a definire prima una sua forma personale di riferimento, la superficie trapezio/ovoidale, e successivamente un proprio codice espressivo centrato sull’analisi e sugli sviluppi sia grafici che materici (tridimensionali) di questa sua invenzione figurale. Il Palazzo Parasi, in passato è già stato scenario delle opere di Angelo Bozzola, era il 1992- allora si chiamava Palazzo della Ragione - quando  venne organizzata una grande mostra antologica dal titolo:”Angelo Bozzola opere 1953-1973. Relatività della materia”.

 La mostra in programma contempla opere pittoriche e scultoree  del periodo, che il maestro Bozzola aderì al MAC ( Movimento milanese per l’Arte Concreta attivo dal 1948 al 1958) e gli sviluppi successivi, in cui sono stati sperimentati materiali  e tecniche diverse (soprattutto metalli laminati per sculture e bassorilievi, ma anche medium fotografici e cartacei) con esiti molto differenziati ma dalla cifra stilistica personale e riconoscibile.

 Scrive Fabrizio Parachini, “Un codice esprime in un linguaggio proprio traduce, converte ma anche ordina. Individuare un codice non vuol dire fare una ricerca sul linguaggio dell’arte ma individuare una scrittura personale, autonoma, in questo caso plastica, che, per la decifrabilità o indecifrabilità potrebbe anche corrispondere a quella che Bruno Munari aveva definito, scrittura impossibile di popoli sconosciuti”. Un percorso che partendo dalla singola “Forma concreta” arriva, attraverso organizzazioni e permutazioni, all’iterazione”, che diventa scrittura plastica dalla forte valenza espressiva e propositiva.

 

 

Didascalie foto:

Foto locandina della mostra                     Foto Fondazione Angelo Bozzola.it

Foto 1 il maestro Angelo Bozzola                        Foto verbanovolant.it

Foto 2 Concreto 1954 Tempera su carta cm 32,7x29,4  Foto Fondazione Angelo Bozzola

Foto 3 Funzione di Forma Concreta 1956 Olio su tela, cm 54,5x64,5 

Foto 4 Funzione di Forma Concreta 1955 Olio su tela, cm 98x68 Foto Exibart.com

Foto 5 “Nomografia” 1976, Tecnica mista cm83x56 Foto Fondazione Angelo Bozzola  

“Angelo Bozzola. Un codice per una forma”, Palazzo Parasi, via Giovanola Cannobio (VB) Lago Maggiore, fino al 30 agosto 2020, Orario di apertura:martedì – mercoledì – giovedì – venerdì - sabato ore 10,30/12,30 16.00/19.00 domenica ore 10,30/12,30 , lunedì chiuso.

 

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Articolo pubblicato il 05/08/2020