Prove tecniche dittatoriali. Perché uno stato d’emergenza senza emergenza sanitaria?

Il Pensiero di Gianluca Donati

Quello che temevamo si sta concretizzando. Dopo la “fase 1” (il lockdown) e la “fase 2” (distanziamento sociale e mascherine), la “fase 3” rischia di caratterizzarsi con la proroga dello stato di emergenza fino al 31 ottobre. Nonostante il Covid-19, almeno in Italia, abbia allentato la sua morsa, il governo Conte II continua a sfruttarlo per conservare “poteri speciali”, e tutto ciò con la complicità politica della maggioranza giallorossa e il silenzio assordante del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Le opposizioni di centrodestra sono sobbalzate, con in testa la reazione ferma della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che con un tweet ha replicato: “Sono scioccata. Conte sta sostenendo ora al Senato che senza lo stato di emergenza il governo non è in grado di fare normalissimi decreti, decreti legge, ordinanze. Questa è una grossolana menzogna e una pericolosissima deriva liberticida. Dove vuole arrivare il governo?”.


Un’idea di dove vuole arrivare, io ce l’avrei: lungi da me pensare che il coronavirus non sia mai esistito (come sostengono i complottisti più estremi); penso però che sia tuttora ostico conoscere le vere origini di questo virus, e soprattutto, ci sono molti dubbi sul reale numero di contagiati e deceduti nel mondo. Finché a protestare sono le opposizioni di centrodestra, si può pensare che la polemica sia capziosa. Se a esprimere perplessità sono artisti come il cantautore Enrico Ruggeri e il tenore Andrea Bocelli (quest’ultimo letteralmente lapidato sui social e dintorni), si può ritenere che pur essendo liberi di esprimere le loro opinioni, non sono le persone più qualificate a trattare questi temi. Ma nel panorama intellettuale sono ormai in molti a sostenere che Covid, lockdown e stato d’emergenza sono sfruttati da chi comanda per tenere le opposizioni politiche e i comuni cittadini, zitti e sottomessi.


Tra questi, anche personaggi insospettabili come il filosofo Massimo Cacciari – non certamente appartenente alla categoria dei sovranisti o dei reazionari – che ospite su Rai tre a “Carta Bianca” della Berlinguer, ha detto apertamente che “qualcosa non torna”. Allo stato attuale, in Italia, non sembra onestamente che ci siano ragioni per prorogare lo stato d’emergenza. Ad aggravare la situazione, la consapevolezza che il governo non sia stato eletto da nessuno e, stando ai sondaggi, sia a picco nei consensi popolari. Covid e stato d’emergenza a parte, il momento storico che stiamo attraversando è molto delicato per una miriade di ragioni. Ne citerò solo tre.


1. Il movimento “Black Lives Matter” che prendendo a pretesto l’uccisione dell’afroamericano George Floyd, sta mettendo a ferro e fuoco l’Occidente, distruggendo, deturpando, vandalizzando statue, opere d’arte e siti religiosi; un movimento globale che assomiglia molto al Sessantotto e che vuole cancellare storia e tradizioni, per ridisegnare una nuova immagine dell’Occidente priva d’identità, ma che stranamente risparmia dalla sua furia distruttrice quelle aree del mondo non occidentali, dove ci sarebbero molte più ragioni di lotta; penso alla Cina comunista o ai paesi islamisti.

 

La legge Zan-Scalfarotto (+ Boldrini), che attraverso la subdola falsa giustificazione del contrasto alla “omotrasfobia”, vuole (con il silenzio complice di una parte deviata e corrotta del mondo cattolico), introdurre una forma larvale di “reato d’opinione”, che renderebbe rischioso, se non impossibile, esprimere idee difformi dal “politically correct”, per cui non si potrebbe dissentire su temi come l’omogenitorialità e l’uso dell’utero in affitto. Una questione che non ha solo ricadute etiche e morali, ma anche rischi per la democrazia e la libertà di pensiero e d’espressione, tantoché, persino Forza Italia, dopo un’iniziale e preoccupante “disponibilità”, ha successivamente preso una posizione di chiusura (meglio tardi che mai), proprio in nome della “libertà d’opinione” che un soggetto politico liberale come si autodefinisce Forza Italia non può non difendere.


3. La grave crisi economica globale che secondo quasi tutti gli indicatori è prevista a partire dal prossimo autunno. Una crisi che preesisteva al fattore “Covid” e che il periodo di lockdown e quello successivo della “fase 2”, ha aggravato in modo imprevedibile. Economisti e opinionisti annunciano una nuova Grande Depressione 2020-21; una crisi che vien già da adesso paragonata a quella del 1929 del secolo scorso.


È onestamente difficile, ingenuo, credere che tutti questi avvenimenti si stiano intrecciando casualmente e non siano eterodiretti da un disegno complessivo di quei poteri occulti che manovrano nell’ombra. E l’obiettivo è semplice: costringere l’umanità a sottostare al Nuovo Ordine Mondiale, un “ordine” che non sarà “democratico” ma che paradossalmente imporrà in modo coatto una nuova scala di valori, innaturali, antitetici, nichilistici; in una frase: “Reazionarismo progressista”.

 

Ma a differenza degli autoritarismi e dei totalitarismi del passato (rossi, neri o bruni), la graduale privazione di libertà democratiche (processo che è già in atto), viene giustificato dal potere e accettato dalla parte più mansueta della popolazione, come una misura d’emergenza attuata per il bene collettivo, per proteggere le persone dalla pandemia contagiosa, e per dare una risposta all’eventuale collasso economico globale.


Il rischio è che la crisi sanitaria ed economica, e le misure d’emergenza, la graduale privazione delle libertà civiche, siano il cavallo di Troia per un passaggio di consegne di potere alla Cina. Tutto fa presagire che i burattinai della globalizzazione desiderino la fine del “Secolo Americano” e l’inizio del “Secolo Cinese”.

 

Non sono personali paranoie; solo nel 2009 un personaggio come George Soros che è noto avere un pesante potere d’interferenza sulla politica e sulle nazioni, ha affermato: “È necessario portare la Cina nella creazione del Nuovo Ordine Mondiale. Un declino controllato del dollaro è auspicabile”. Nonostante Donald Trump stia tentando l’impossibile per contrastare questo progetto, non è sicuro che potrà prevalere sui poteri oligarchici globalisti, né d’esser rieletto alla Casa Bianca (i sondaggi ufficiali danno il tycoon in netto svantaggio rispetto al candidato democratico Biden).


Chi appartiene culturalmente alla destra nazionale, sociale, popolare, ha molte ragioni di criticare “l’americanismo” e il “capitalismo”, ma se la scelta è tra Usa e Cina, la “destra” (in tutte le sue varianti), non può avere dubbi nel preferire gli Usa. Il “Secolo Cinese”, sarebbe molto più che passare dalla padella alla brace. Sarebbe un vero incubo distopico. Perché sarebbe la prima volta che una nazione totalitaria sarebbe al comando del mondo, e non è perciò difficile immaginare che quel modello verrebbe esteso alle altre nazioni. Dalla globalizzazione capitalista, si passerebbe alla globalizzazione comunista.

 

Il rischio è serio e imminente e per questo ritengo necessario e urgente che il centrodestra passi a un “nuovo livello d’opposizione”. Mi rendo conto che non è semplice, ma l’opposizione ordinaria, è sufficiente in tempi ordinari. Se si continua con questa deriva liberticida, sarà inevitabile optare per nuove forme e sostanze di lotta politica. Nessun regime può cadere con i tweet o le petizioni. A quello che ho definito come “reazionarismo progressista”, si può rispondere solo con un “rivoluzionarismo conservatore”. In questa pagina di storia, siamo noi, la destra, che dobbiamo lottare per la democrazia e la libertà.

 

(Da Destra.it)

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Articolo pubblicato il 12/08/2020