La pandemia liberticida ma democratica

Meno libertà di far ciò che si vuole per essere tutti un po' più liberi

La nostra epoca si contraddistingue, tra le altre cose, per essere fortemente libertaria, capace di aumentare le libertà, da quelle del commercio per la globalizzazione a quelle sociali dando pià spazio e diritti a chiunque, in risposta a quel Novecento così chiuso a causa delle dittature.

Anche la libertà di pensiero ha assunto contorni ben diversi, seguendo quel leit motiv secondo cui non sono d'accordo con le tue opinoni ma mi batterò sino alla morte affinché tu possa esprimerle.

La pandemia che si è scagliata su di noi negli ultimi tempi, e non solo in Italia, ha determinato la necessità di limitare alcune libertà individuali per garantire quelle collettive, perché in fondo la mia libertà finisce dove inizia la tua, come ebbe modo di dire Martin Luther King, nel senso che se non limito un po' la mia libertà, inevitabilmente rischio di soffocare la tua.

Ciò è proprio quello che sta accadendo con questa pandemia, per la quale a tutti viene richiesto di limitarsi, ad esempio usando le mascherine, evitando assembramenti, o, come è avvenuto nella prima fase, chiudendosi in casa, lavorando in smart working, proprio perché limitandosi un poco si rischia meno di contagiare gli altri: insomma si richiede di abbassare il nostro livello di individualismo per aumentare quello sociale, di rapporto con gli altri e per gli altri.

Eppure, nonostante quello che sta accadendo e il rischio di una pandemia di ritorno come sta avvenendo in molti Stati, c'è chi in Italia ritiene sia ora di finirla con la paura, come il cantante Bocelli il quale ha sostenuto di essersi sentito umiliato e offeso come cittadino quando gli è stato vietato di uscire di casa, confessando pure di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto perché non gli sembrava giusto né salutare, dato che lui ha una certa età e ha bisogno di sole e di vitamina D.

Purtroppo il negazionismo è sempre dietro l'angolo e così vengono fuori quelli che credono al complottismo planetario che ci vorrebbe tutti succubi di un virus meno potente e letale di quello che è.

Ancora una volta stanno venendo allo scoperto i No Vax, e allora bisognerà capire cosa accadrà quando e se arriverà il tanto atteso virus anticovid, con il timore, però, che poi non venga reso obbligatorio, mettendo così a rischio le persone più deboli ed esposte.

Nell'epoca dei No Tav, No Vax e No Tap, scegliere cosa sia meglio per tutti mettendo davanti ciò che sia crede sia meglio solo per noi è un fatto ormai sotto gli occhi di tutti e negare oggi che il Covid-19 possa ancora rappresentare un pericolo per tutti è un'operazione rischiosa e priva di fondamento e nonostante ci siano quelli che negano l'evidenza, la pandemia si sta dimostrando una livella come quella di Totò, una livella che se non mortale, come quella citata da De Curtis, quanto meno si sta rivelando democratica poiché colpisce tutti, negazionisti e non.

 

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Articolo pubblicato il 14/08/2020