25 agosto 1803: nasce a Torino Giuseppe Sappa

Magistrato, Presidente di sezione del Consiglio di Stato è deputato e senatore del Regno

La «Gazzetta Piemontese» di venerdì 23 maggio 1873, sotto il titolo “Dolorosa notizia”, scrive: – Con molto rammarico leggiamo nell’Opinione l’annunzio della morte d’un nostro egregio, integerrimo concittadino.

Ecco le parole del giornale romano:

«Oggi (20) poco dopo il mezzodì, è cessato di vivere, improvvisamente, in Roma, il barone Giuseppe Sappa, presidente di sezione al Consiglio di Stato e senatore del regno.

«Questo operoso e intelligente ufficiale dello Stato era già da molto tempo sofferente, e solo da alcune settimane erasi alzato dal letto, dopo lunga e pertinace malattia.»

Si tratta del barone Giuseppe Sappa, nato a Torino il 25 agosto 1803 e mancato a Roma il 20 maggio 1873.

Vincenzo Fardella di Torrearsa, Presidente del Senato del Regno, così lo ricorda nella seduta del 4 giugno 1873.

Onorevoli senatori, con vivo cordoglio adempio al mesto ufficio di parteciparvi l'avvenuta morte del nostro egregio collega senatore barone Giuseppe Sappa, che il paese, e noi tutti singolarmente pregiammo per le sue non comuni qualità.

«Nato egli in Torino sul principio del presente secolo [25 agosto 1803, N.d.A.], da giovane cominciò a percorrere la onorata carriera dei pubblici uffici, e, ammesso a servire nel Ministero degli affari esteri, fu poscia presso il Consiglio di Stato segretario aggiunto, e segretario di sezione, ed essendosi fatto distinguere per distinta intelligenza, e per rettitudine di principii, chiamato a posti maggiori.

Indi occupò le cariche di consigliere di appello, d'intendente generale delle finanze in Sardegna, di conservatore generale del Tabellione (controllore degli uffici che conservavano gli atti notarili), e d'intendente generale in Chambery, fino a quando, allo iniziarsi del fortunato risorgere dell'Italia, si ebbe l'onore di essere stato destinato, il 20 maggio 1848, al Governo del Ducato di Piacenza.

Disimpegnato quell'importante incarico con solerzia, e colla convinzione dei liberi dettati del nuovo nostro costituzionale reggimento, fu nominato Intendente generale di azienda colle funzioni di primo ufficiale, poi consigliere di Stato e presidente di sezione, e meritossi di ritenere lo stesso posto in quell'eminente Corpo, nel riordinamento che se ne fece in conseguenza della proclamazione del Regno d'Italia [Presidente di sezione del Consiglio di Stato (18 dicembre 1859-20 maggio 1873) , N.d.A.].

Ed avendo sempre il compianto senatore Sappa dato chiare prove, nell'esercizio di sì importanti uffizi, di eletto ingegno, di specchiata giustizia, e d'ammirevole patriottismo, andò deputato alla Camera in tre legislature [la IV, la V e la VI, per i collegi di Canale e di Cortemilia, N.d.A.], e vi ebbe l'onore della Vicepresidenza nella sessione del 1857.

Elevato alla dignità di senatore nel 1861 venne a sedere in mezzo a noi, e non deggio io quindi dirvene di più. Voi lo vedeste assiduo alle vostre tornate, strenuo difensore del vero e del gusto, propugnatore dell'indipendenza e dell'unità nostra, e severo, ma calmo oppositore tutte le volte che la coscienza lo spinse ad opinare contro.

Inoltrato così nella sua carriera, decorato di meritati onori, circondato da amorosi congiunti, stimato e riverito dagli amici, ed unendo a rare qualità modi gentili e cortesi, pregiato generalmente, cercava rifarsi da durata malattia, allorquando per colpo letale il dì 20 dell'or finito maggio repentinamente mancò in mezzo alla sua desolata famiglia, e con dolore de' buoni. Ed ora anche Voi, onorevoli colleghi, con me, del senatore Barone Giuseppe Sappa deplorate la perdita».

 

Ricordiamo, in conclusione, che avo paterno di Giuseppe Sappa è l’ingegner Giovanni Battista Sappa, esperto agrimensore, autore del Plan géometrique de la Commune de Turin, Levé en exécution de l’arrêté du 12 Brumaire an II, Terminé le 12 Nivose an XIII, 1804-1805.

La famiglia Sappa non era nobile, il titolo di barone è stato concesso a Giuseppe con regie patenti di S.M. il Re del 14 settembre 1843.

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Articolo pubblicato il 25/08/2020