La scienza che aiuta a superare i traumi
Chi ricorda il film “Se mi lasci ti cancello”, nel quale Jim Carrey e Kate Winslet dimenticano totalmente la loro storia d’amore finita male?
Come in questa famosa trama, secondo la scienza è possibile rimuovere i brutti ricordi.
Nello specifico, secondo gli esperti è possibile rimuovere non i ricordi in sé ma le emozioni negative legate ad essi.
Giuseppe di Pellegrino, docente di neuroscienze dell’ateneo di Bologna ha spiegato in che cosa consiste la ricerca a questo proposito.
Nel primo step viene indotto nei partecipanti un ricordo spiacevole, con delle scariche elettriche. Il giorno seguente, il ricordo viene rinnovato con richiami alla situazione vissuta: per questo è stato sufficiente farli tornare nella stessa stanza.
Poi vengono sottoposti alla Stimolazione magnetica transcranica o TMS che, grazie ad una bobina posizionata sulla testa, permette di creare un campo magnetico in grado di modificare l’attività neurale di specifiche aree cerebrali.
In questo modo i ricordi riattivati vengono separati dalla paura.
E’ uno studio che ha a che fare con la manipolazione. I ricordi quando si formano sono di per sé labili e dunque modificabili. Si chiama “finestra di suscettibilità” ed è su quella che interferisce lo studio del dottor Di Pellegrino.
La ricerca ha ricevuto un contributo dal Ministero della Salute per approfondire eventuali applicazioni a individui affetti da stress post traumatico, in seguito ad accadimenti come il COVID, i terremoti, gli incidenti.
Ma si pensa possa essere utile anche nel trattare le fobie.
Lo stesso effetto potrebbe essere ottenuto anche con le emozioni positive associate a ricordi “sbagliati” come ad esempio l’abuso di sostanze stupefacenti.
La scienza ha fatto passi positivi e notevoli, anche per porre rimedio e cura al dolore e alla sofferenza. Ma se prevale solamente un diktat teleguidato, che potrebbe anche apparire manipolatorio, cosa rimane dell’Essere nell’Uomo, con la sua umanità, i suoi sentimenti e il suo arbitrio?
Quando tra Rimembranze e Ricordanze, torniamo a rileggere Foscolo e Leopardi, riusciamo a riflette e anche a commuoverci. Al contrario cosa resterà dell’Uomo pensante? Un automa, pronto a eseguire ordini e a comportarsi a seconda degli impulsi trasmessi ad altri?
Questa notizia che la scienza ci ha regalato - che senz’altro descrive i grandi passi avanti fatti nel campo- suscita meritevolmente una riflessione in chi la legge.
Insomma, quanti di noi cancellerebbero – per sempre- dei ricordi dalla propria memoria?
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Articolo pubblicato il 04/09/2020