Isaac Julien. Lina Bo Bardo. Un meraviglioso groviglio.

La mostra da non perdere al MAXXI di Roma

Dal 23 settembre – sempre che un nuovo lockdown non ce lo impedisca- sarà possibile visitare una fantastica mostra allestita al MAXXI di Roma.

Si tratta di una monumentale installazione video (ben 9 canali) dal titolo “Lina Bo Bardi - A Marvellous Entanglement”;

ed è il tributo che l’artista e filmaker inglese Isaac Julien dedica all’architetta italo-brasiliana Lina Bo Bardi, qui interpretata da due stelle del cinema e del teatro brasiliano: Fernanda Montenegro e sua figlia Fernanda Torres.

Isaac Julien. Lina Bo Bardi. Un meraviglioso groviglio, ecco come potremmo definire questa mostra da non perdere!

Girata in diverse location del Brasile, l’opera di Julien deve il suo nome a uno dei passaggi più evocativi – quasi un manifesto poetico- tratto dalle lettere di Bo Bardi (datate 1914-1992), la quale alla nozione di “passato” preferiva piuttosto quella di “presente storico”.

Perché, scriveva :

Personalità tra le più rivoluzionarie dell’architettura del XX secolo: progettare edifici pubblici era la sua più grande passione;
partecipò attivamente alla resistenza e nel 1945 fu tra i fondatori del MSA, Movimento Studi Architettura).

Nata a Roma come Achillina Bo, è stata un’architetta e designer italiana naturalizzata brasiliana, attiva nel panorama modernista brasiliano, ha sempre considerato la pratica e il mestiere dell’architetto inscindibili dall’impegno sociale e politico.

Ripercorriamo un po’ la sua storia.

Conseguita la Laurea in Architettura a Roma, Lina iniziò la sua carriera a Milano nello studio di Gio Ponti, “l’ultimo poeta umanista” come lo stesso artista amava definirsi.

Nel capoluogo lombardo collaborò con diverse riviste di architettura e di costume.  
Poco più tardi aprì il suo studio personale, che però non ricevette molte commissioni e che venne distrutto durante un bombardamento nel 1943.

Dopo quell’evento Lina Bo divenne un’attivista del Partito Comunista Italiano.

Negli anni seguenti documentò la distruzione che aveva colpito l’Italia negli anni di guerra, partecipando anche al Congresso Nazionale per la Ricostruzione. E, con Bruno Zevi, fondò il settimanale La Cultura della Vita.

Dopo la guerra sposò Pietro Maria Bardi con il quale si trasferì in Brasile nel 1946: il luogo nel quale trovò la sua “felicità creativa”.

Nel 1951 divenne cittadina brasiliana e nello stesso anno completò il suo primo edificio come architetta, l’abitazione in cui visse, la “Casa di Vetro” (in fotografia) a San Paolo di Brasile: una scatola di vetro tuffata nel verde e colma di cultura del Novecento, nel nuovo quartiere Morumbi, oggi tra i più chic, in cima a una collinetta tra un groviglio di alberi e piante tropicali.

In quest’opera risuona fortemente uno dei motivi predominanti della poetica di Bo Bardi: il rapporto tra natura e architettura. Lina intende la natura “alla maniera minoica”, visto il suo profondo interesse per le stagioni dell’architettura.

E così, nella sua opera, natura e architettura si configurano agli occhi di chi guarda come paritetici scenari del teatro della vita, come importante spazio nell’agire umano, in cui nessuno dei due elementi sopravanza o domina l’altro, ma si rapportano tra loro in modo dialettico, osmotico, se non addirittura transustanziale.

Tra i suoi progetti più significativi citiamo anche il Museo di Arte Moderna di San Paolo (di cui il marito Pietro Maria Bardi fu il curatore);
uno degli oggetti più celebri, la Bowl Chair (la poltrona scodella).

Milano le ha intitolato una piazza nella nuova zona delle Varesine, ai piedi della Torre Diamante. E, come sopradetto, tra qualche settimana sarà aperta al pubblico la mostra dedicatale: “Lina Bo Bardi - A Marvellous Entanglement”

Dove:
MAXXI (Roma)

Quando:
Dal 23 settembre 2020 al 17 gennaio 2021

Orari Museo: 
aperto dal martedì alla domenica h 11-19 
chiuso lunedì

Prenotazioni e acquisto biglietti: 
è obbligatorio pre-acquistare un biglietto online su maxxi.vivaticket.it. Possibilità di acquisto last minute in biglietteria previa verifica disponibilità di capienza nel rispetto del distanziamento fisico. Per accedere al museo è necessario firmare un'autocertificazione. 

Per ulteriori informazioni visita il sito del MAXXI di Roma.  

Restrizioni permettendo, è assolutamente una mostra da non perdere!

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Articolo pubblicato il 18/09/2020