Le multe elevate dall’Ue all’Italia per infrazioni. Il governo tace

Intanto le pagano i contribuenti

Tra slalom e scaramucce il governo cerca di vivacchiare in attesa dei responsi di settembre, inizio dell’anno scolastico incluso. Ma, nel silenzio tombale c’è un realtà che viene taciuta agli italiani e non da oggi, purtroppo.

Pendono sul nostro Paese ben 92 procedure di infrazione da parte dell’Unione europea e solo da inizio anno, con il governo Conte2, ne sono state avviate 22 che, paragonate con la Finlandia che ne ha zero, ci dà il quadro di come il Governo italiano sia riottoso alla osservanza delle direttive comunitarie.

Le regole vanno rispettate, altrimenti si è sanzionati!
Vale per tutti e anche per l’Italia che si è dimostrata restia a rispettare le norme che, insieme agli altri paesi europei, si è data. Nessuno le ha imposte, sono state concordate e, ovviamente, devono essere rispettate

Lo scorso anno abbiamo pagato (noi contribuenti) ben 107 milioni di multe relative a sentenze definitive, metà delle quali per mancata osservanza delle norme sul trattamento delle acque reflue.
Insomma, il Governo non riesce a tutelare l’ambiente e, di conseguenza, la nostra salute; in più paghiamo le ammende.

Considerato che le norme comunitarie prevedono tempi abbastanza lunghi per l’adeguamento delle leggi italiane, ci chiediamo perché non riusciamo a rispettarne i tempi.
Forse sarà perché chi governa perde tempo con riforme inutili e dannose e non lo ha per quelle che sono utili e positive per cittadini.

Servirebbe un piano di adeguamento, ma Governo, e opposizione, sono interessati ad altro. Purtroppo la cultura di Governo è sempre più lontana dai principi e dall’azione dei nostri politicanti. Forse esigere che il Governo, oltre agli sprechi ciclopici, rendesse noto anche il costo degli inadempimenti, sarebbe cosa saggia che potrebbe anche contribuire a far aprire gli occhi a qualcuno.

Oltre alle multe UE, ci sono le penali che discendono da sentenze della magistratura italiana contro gli arbitri dello Stato nei conforti dei cittadini. Sentenze della Cote dell’Aja, contro la negazione dei diritti ed altre richieste di risarcimento danni a titolo diverso.

Purtroppo viviamo in uno Stato sprecone, canaglia con i deboli ed ossequiente con le multinazionali che non pagano le tasse in Italia, o verso altri poteri intoccabili e connaturati con la partitocrazia.

Se prendesse corpo un movimento politico a difesa del cittadino ed un Governo, includesse il rispetto dei diritti dei cittadino in quanto essere umano e non come suddito, costituirebbe già un positivo voltar  pagina.

Mai dire mai, soprattutto se per l’attuale maggioranza si prospettasse un ritorno in panchina.

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Articolo pubblicato il 03/09/2020