Stradario torinese: via Giuseppe Maria Bonzanigo

Con Piffetti e Maggiolini, è considerato il terzo dei grandi nomi del mobile italiano del Settecento

A Torino, la via Bonzanigo si trova nella parte più antica del Borgo San Donato. Da via Giacinto Avet, in proseguimento di via Giambattista Balbis, prosegue rettilinea fino al corso Regina Margherita.

La sua intitolazione risale al 24 novembre 1871, quando il Consiglio comunale di Torino deve, tra l’altro, prendere in esame la nuova denominazione di alcune vie cittadine. Una circolare ministeriale del 20 agosto per l’esecuzione della legge per il censimento prescrive che ogni via o piazza debba avere denominazioni differenti evitando ripetizioni di nomi. La Commissione municipale per la denominazione delle vie ha quindi formulato una serie di proposte che la Giunta ha in parte accettato e che sottopone al Consiglio comunale per l’approvazione.

Le nuove denominazioni riguardano vie al tempo periferiche in Borgo Dora, in Vanchiglia, in Borgo San Donato, in Borgo Po per cui sono stati proposti nomi di personaggi torinesi e piemontesi. Per San Donato, sono corso Principe Oddone, via Cibrario, via Pinelli, via Bonzanigo e via Vagnone. 

Anche se si tratta di vie “remote e di poca importanza” come afferma il sindaco Felice Rignon (1870-1877), la proposta suscita discussioni e la votazione viene rinviata. Presentata di nuovo nella seduta dell’11 dicembre successivo, la proposta viene approvata tal quale, con la benemerita proposta di intitolare a Gaspare Saccarelli una via in Borgo San Donato.

Giuseppe Maria Bonzanigo, scultore, ebanista e intarsiatore, nasce ad Asti, il 6 settembre 1745. È figlio d’arte, perché il padre Giorgio, stipettaio e modesto scultore, proviene da una famiglia che praticava il lavoro di ebanista.

Impara così le prime nozioni tecniche lavorando con il padre. Non può approfondire i suoi studi artistici, per la modesta condizione economica, ma da autodidatta approfondisce le sue nozioni artistiche, ispirandosi alle opere classiche e rinascimentali astigiane.

Ad Asti lavora nella chiesa di San Rocco, dove scolpisce la tribuna, l'organo ed il tabernacolo.

È poi la sua bottega che realizza l'arredo della sinagoga astigiana. L' Arca Santa, realizzata nel 1809, è un armadio a muro costituito da otto pannelli scolpiti e dorati. È un capolavoro di ebanisteria ancora presente nella sinagoga.

Grazie alla sua fama e alla superiorità tecnica, Bonzanigo può raggiungere Torino, dove può confrontarsi con un ambiente artistico all’epoca in piena effervescenza. Le sue capacità gli permettono di divenire scultore ritrattista della nobiltà sabauda. Scolpisce busti, medaglioni, profili di persone.

È accolto nella "Pia Società e Sodalizio di San Luca", esclusivo sodalizio che riunisce i maggiori artisti piemontesi del tempo. Il Re Vittorio Amedeo III lo nomina "scultore della casa reale" nel 1787. È celebre il ritratto del re di Sardegna realizzato da Bonzanigo.

Giuseppe Maria Bonzanigo muore a Torino, il 18 dicembre 1820.

Il suo necrologio, pubblicato dalla «Gazzetta Piemontese» del successivo 23 dicembre lo ricorda come «fondatore d'una rinomata officina».

La sua produzione artistica è ingente. Molti sono gli allievi formati nella sua bottega. Tra questi è ricordato lo svizzero Francesco Tanadei, di Locarno.

Bonzanigo, insieme a Piffetti e a Maggiolini, viene considerato il terzo dei grandi nomi del mobile italiano del Settecento.

I suoi migliori lavori uniscono i concetti della scultura a quelli dell'architettura. È significativo in questo senso una sua opera dedicato alla memoria di Michelangelo Buonarroti, realizzata nel 1819. Sul pannello, in legno ed avorio intarsiato in stile neoclassico, si inserisce una cornice in pietra. Sopra di essa, al centro, è scolpito il profilo di Buonarroti. Tutto il portale è arricchito da foglie di alloro, di acanto e da roselline, nella più felice espressione neoclassica.

Domenica scorsa, 6 settembre, è stato l’anniversario della nascita di Bonzanigo e il 18 dicembre di quest’anno ricorre il bicentenario della sua morte.

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Articolo pubblicato il 13/09/2020