La Regione Piemonte potenzia l’Unità di crisi anti-Covid, con la nuova area funzionale che, controllerà il sistema scolastico

L’assessore Chiorino “Covid-19, in Piemonte il 99,8% delle classi non ha problemi”

Dopo le estenuanti e per molti versi contradditorie giravolte della  ministra Azzolina, la data del 14 settembre continua a spaventare le  famiglie italiane,  per l’incertezza dell’avvio dell’anno scolastico e per i molti dubbi sul controllo della salute degli alunni. In Piemonte la situazione appare del tutto rassicurante. Se ne è parlato ieri in consiglio regionale.

 

Infatti, una specifica area funzionale, dedicata alla scuola, è stata creata dalla Regione Piemonte all'interno dell'Unità di crisi per l'emergenza Coronavirus. Lo prevede l'ordinanza firmata dal governatore Alberto Cirio, che rimodula e potenzia la struttura creata poche ore dopo il primo contagio in Italia, lo scorso febbraio.


L'obiettivo, spiega Cirio, "è quello di mettere a frutto l'esperienza maturata nella prima fase dell'epidemia ed essere pronti ad affrontare le complessità dei prossimi mesi, a cominciare dalla scuola che rappresenta una assoluta priorità".


La nuova area funzionale è infatti dedicata al controllo e monitoraggio del sistema scolastico.

Per quanto concerne l’avvio e la predisposizione di mezzi e locali previsti dalle diposizioni governative, l’assessore Chiorino ha svolto una dettagliata relazione.

 

In Piemonte, secondo l’ultimo monitoraggio degli edifici scolastici, ci sono problemi di spazio in circa 430 classi, che coinvolgono 1.200 studenti su una popolazione di circa 520.000 alunni della scuola statale: quindi soltanto lo 0,2% del totale”. Lo ha spiegato ieri mattina in Consiglio regionale l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, nel corso della relazione sulla ripresa dell’attività nelle scuole, che perciò nel 99,8 per cento dei casi sono a posto.

 

“Rispetto ai dati del primo monitoraggio – ha aggiunto – le criticità sono risultate più che dimezzate e quelle evidenziate come critiche sono in corso di risoluzione”. 

 

Per quanto riguarda l’organico,” il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte ha ripartito agli ambiti territoriali il contingente di personale docente e ATA aggiuntivo, determinato sulla base del budget di 112.679.902,36 euro, finalizzato alla stipula dei contratti a tempo determinato”. Una cifra che secondo l’assessore renderà “possibile soddisfare per la quasi totalità la richiesta di organico delle scuole dell’infanzia e primaria e per poco meno del 70% le richieste di organico della scuola secondaria di I grado, nonché il 50% delle richieste di personale ATA”, vale a dire il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria.

 

Sul tema dell’apertura delle scuole in sicurezza, nel corso dell’incontro del 2 settembre scorso, è stata proposta dalla Regione Piemonte la misurazione della temperatura, oltre che da parte delle famiglie a casa come previsto dagli indirizzi definiti a livello nazionale per la gestione in sicurezza delle scuole, anche all’ingresso degli istituti scolastici e delle agenzie formative. Per questo la Giunta regionale ha previsto uno stanziamento di 500 mila euro.

 

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, cruciale al fine di riaprire le scuole, “in tutti mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, sono previste misure che consentono una capienza pari all'80%, privilegiando i posti a sedere e rispettando precise regole per ridurre al massimo i rischi di contagio; sono state inoltre definite indicazioni specifiche per il trasporto scolastico. La mascherina sarà obbligatoria ed è inoltre prevista la sanificazione degli ambienti e un adeguato ricambio d'aria”.

In ogni caso sarà  consentita la capienza massima del mezzo di trasporto scolastico, al massimo per 15 minuti .

 

L’assessore ha ricordato che sono 434 i Comuni piemontesi che hanno beneficiato della misura straordinaria d 15 milioni di euro voluta dalla Regione Piemonte per sostenere il comparto 0-6 anni. In generale per le scuole dell’infanzia, le risorse ministeriali stanziate sono 16,3 milioni cui è associato il cofinanziamento regionale di 4,7 milioni.

 

Alla relazione di Giunta hanno risposto alcuni consiglieri di opposizione. Il M5s ha sottolineato che la ripresa in sicurezza e tranquillità non sembra garantita dalle parole dell’assessore e che i dubbi pratici sulle procedure siano ancora molti. Per il capogruppo Pd, inoltre, lo stanziamento di 500mila euro per l’acquisto dei termoscanner sembra del tutto inadeguato e insufficiente. Molto critico anche il capogruppo Luv, che ha obiettato che il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, soprattutto nel periodo dell’emergenza: “Non si capisce come verranno gestiti i casi di studenti con sintomi”, ha detto.

 

Il capogruppo dei Moderati ha sostenuto che i fondi promessi ai nidi e alle materne devono arrivare quanto prima: "Ho provato a fare alcune segnalazioni all'assessorato, perché alcuni Comuni stanno mettendo paletti che rallentano i versamenti". In particolare ha posto l'accento sulla situazione del Comune di Torino. "Non scarichiamo sulla Regione le chiare responsabilità per i ritardi che sono in capo al Governo centrale - ha detto il capogruppo della Lega - del resto la migliore idea del ministro Azzolina sono stati i banchi a rotelle".

 

 

 

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Articolo pubblicato il 09/09/2020