Capolavori poco conosciuti alcuni mai esposti presentati alla Casa Museo dell’artista, fino all’8 dicembre 2020
Il bello che un uomo può avere nell’animo, lo si trova nell’ espressione dei capolavori esposti nella grande mostra “La regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini”, promossa dalla Regione Marche, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le attività culturali per il turismo (MIBACT), organizzata dal Comune di Monte Vidon Corrado in collaborazione con il Centro Studi Osvaldo Licini. Il progetto espositivo, il primo in assoluto interamente dedicata a questo tema tanto caro all’artista, sarà disponibile al pubblico fino all’8 dicembre 2020, con la presenza di 90 oli e 30 disegni, di cui 33 del periodo figurativo, nove dipinti astratti degli anni Trenta, e i rimanenti degli anni Quaranta e Cinquanta provenienti da importanti collezioni pubbliche italiane e straniere.
Molti di questi capolavori presenti in questo corposo percorso, non sono mai stati esposti, inoltre alcune di queste opere sono poco conosciute. L’esposizione è curata da Daniela Simoni (da tredici anni e alla guida del Centro Studi Licini), con la collaborazione di Stefano Bracalente, Nunzio Giustozzi, Biancalucia Maglione, Mattia Patti, Stefano Papetti e Massimo Raffaeli. L’esposizione, è suddivisa in nove sezioni la prima è ospitata al Centro Studi Licini, mentre le altre sezioni sono allestite nella casa Museo di Monte Vidon Corrado.
In questa occasione possiamo scoprire tutta la pittura di Oslado Licini, che è stato eletto anche sindaco della sua città natale, nel 1944 e nel 1951 proprio negli anni difficili del dopoguerra. Da Monte Vidon Corrado, Licini si è allontanato dal 1908 al 1914 per frequentare a Bologna l’Accademia delle Belle Arti( aveva come compagni di studi Giorgio Morandi, Mario Bacchelli, Giacomo Vespignani e Severo Pozzati), nel 1917 per recarsi a Parigi in convalescenza dalla madre e dalla sorella in quanto era stato ferito gravemente ad una gamba sul Pogdora durante la prima guerra mondiale ( il 22 maggio 1915 era stato chiamato alle armi), e poi continui o lungi soggiorni a Parigi dove conobbe Picasso, Cocteau, Cendrars, Ortiz, kisling e il mercante polacco Zborowski, nell’autunno sempre del 1917 stringe amicizia con Modigliani.
Questi fruttuosi soggiorni parigini seguiranno, anche lunghe permanenze in terra marchigiana. Nel 1925 Licini conosce al Caf? du Dôme di Parigi, la giovane pittrice svedese Nanny Helldtröm, originaria di Göteborg che era lì per studiare all’Accademia Julian per seguire le lezioni di André Lothe. Per lei, conoscendo Licini diventa amore a prima vista, i due si fidanzano, e nel 1926 Osvaldo ritorna a Monte Vidon Corrado, nell’autunno dello stesso sposa Nanny.
Da quel momento salvo soggiorni a Parigi o in Svezia per trovare i genitori di Nanny, Osvaldo Licini non abbandonerà più il paese natale, e in quell’ambiente darà vita alla creazione delle maggiori sue opere, che oggi il visitatore può vedere in questo grande progetto che ha visto, in questi anni studiosi impegnati ad approfondire l’arte di Licini cercando di farla conoscere maggiormente al grande pubblico.
Nel saluto istituzionale il Sindaco di Monte Vidon Corrado Giuseppe Forti, scrive:”Se è vero che ovunque si può organizzare una grande mostra sull’artista, «La regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini», costituisce un occasione unica perché ricostruisce il percorso creativo del pittore nella sua dimora, avendo come filo conduttore l’elaborazione interiore del paesaggio visibile attraverso le tante finestre che si aprono in quelle stanze”.
La curatrice Daniela Simoni,”I luoghi hanno sempre un particolare significato in relazione all’arte: basti pensare a ciò che rappresenta Giverny per Monet, Aix – en – Provence per Cézanne, o ancora Arles per Wan Gogh, L’arte di Licini si sostanzia della suggestione del suo paesaggio. Così simile a quello leopardiano”.
In occasione dell’evento viene pubblicato un’interessante catalogo con un contrito di Daniela Simoni, Stefano Brancalente, Mattia Patti, Biancalucia Maglione e Stefano Papetti. Il volume viene edito dalla Electa ( pp. 239 ill. colori, b/n – foto copertina ) ricalcando la struttura del percorso espositivo, con una introduzione per ogni sezione. I saggi critici (vengono riportati anche in inglese) mettono poi in luce l’eterogeneo humus culturale di cui si nutre l’arte di Licini con un approfondimento sulla Casa Museo. Il corposo apparato iconografico rende possibile una riflessione per ogni opera presente in mostra.
Sabato 12 settembre alle 18,30 in piazza della Vittoria a Monte Vidon Corrado, si apriranno le manifestazioni collaterali della mostra. Nel primo appuntamento si incontra Giorgio Agamben dal tema Anatomia dell’Angelo”,con la presentazione del saggio “Studiolo “ Edito da Einaudi (Foto libro) . Il volume verrà introdotto dallo storico dell’arte Nunzio Giustozzi, che dialogherà anche con il filosofo Agamben. Per partecipare si dovranno rispettare tutte le norme di sicurezza Covid -19 pertanto si dovrà prenotare chiamando il + 39 3349276790. L’incontro si potrà seguire anche in diretta streaming sulla pagina Facebook del Centro Studi e Casa Museo Osvaldo Licini.
Descrizione foto
Foto copertina catalogo
Foto 1 Osvaldo Licini “Marina” 1921 olio su tela, 39,5x58cm Macerata Fondazione carima- Museo palazzo Ricci
Foto 2 Osvaldo Licini “Angelo”
Foto 3 copertina libro Giorgio Agamben“Studiolo”Einaudi
“La Regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini” Centro Studi Osvaldo Licini e Casa Museo Osvaldo Licini fino all’8 dicembre. Orari apertura mostra nei mesi di Settembre/Ottobre/Novembre/Dicembre, Sabato e domenica e nei giorni festivi prefestivi 10.00-13.00 e dalle 15,30 alle 19,30. Gli altri giorni della settimana sarà aperta la mattina dalle ore 9.00 alle 13.00 solo per visita delle scuole e su appuntamento. Contatti e informazioni + 39 n334 9276790; + 39 0734 f59348 i8nt.6 www.centrostudiosvaldovicini.it
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Articolo pubblicato il 12/09/2020