L'Opinione di Gigi Cabrino
Che i big della Sinistra siano vecchie volpi è un dato di fatto, artisti nel restare a galla contro ogni più logico buonsenso; hanno perso costantemente, e sempre peggio, le elezioni del 2008, 2013 e 2018 eppure attraverso giochi di prestigio sono al governo dal 2011 in modo praticamente ininterrotto, fatta salva l’esperienza breve del governo Lega- 5 stelle.
L’ex ministro Orlando, vice segretario PD, ha messo le mani avanti e ha parlato in modo aperto, a radio 24, della necessità di un “taglando” al governo dopo le elezioni regionali del 20-21 settembre.
Tagliando evidentemente non è più soltanto la revisione della macchina da fare in officina ma il nuovo modo di definire il rimpasto, un cambio di ministri per far finta di cambiare tutto facendo sì che non cambi niente.
L’aria che tira a sinistra non è delle migliori e si preannunciano risultati non entusiasmanti alle prossime regionali; vent’anni fa D’Alema prese atto del voto delle regionali decisamente sfavorevole alla sinistra, e pur se gli equilibri in Parlamento restassero gli stessi , per senso di responsabilità politica si fece da parte e rese le dimissioni da capo del Governo; davvero mi stupisco a dover rimpiangere a vent’anni di distanza D’Alema e soci, niente di più lontano dalle mie posizioni, ma indubbiamente dei giganti rispetto a questi quaraquaquà.
Qualche cambio di ministro per dare l’idea di un rinnovamento e tutto continuerà come prima, guai a pensare, anche lontanamente, che essendo già stati bocciati alle elezioni e ritornati al governo per magia magari i cittadini vorrebbero altro.
Tra l’altro la vittoria quasi certa del SI al referendum darà una boccata d’aria agli anti casta pentastellati che potranno dire di tagliare i costi della politica riducendo i parlamentari; in realtà ci ritroveremo alle prossime elezioni a votare lo stesso numero di parlamentari perché questi filibustieri sanno già che in due anni e mezzo sarà impossibile cambiare le altre parti della Costituzione necessarie ( elezione su base regionale del Senato e rappresentanti delle regioni all’elezione del Capo dello Stato), la legge elettorale, i regolamenti parlamentari e le circoscrizioni elettorali; così che si parlerà di taglio dei costi della politica quando in realtà si rieleggerà lo stesso numero di parlamentari; e meno male , così potremo essere rappresentati almeno quanto oggi, se meglio spetterà a noi.
Quindi prepariamoci ad un messaggio chiaro di sfratto a questa maggioranza da parte degli elettori delle regioni al voto la settimana prossima e ad una finta volontà di cambiamento che consisterà nel cambio di qualche ministero così che tutto cambi affinchè tutto resti come prima.
La torta da spartire, coi soldi del recovery fund da distribuire, è troppo ghiotta, poi per la Sinistra c’è da assicurarsi l’elezione di un Presidente della Repubblica a proprio piacimento, o meglio gradito alle note consorterie finanziarie che costituiscono il riferimento della maggioranza PD - 5 stelle.
Vien da pensare che non serva più nemmeno andare a votare, se e quando ce lo permetteranno, tanto a quanto pare il PD deve stare al governo qualunque sia l’orientamento degli elettori.
La sola consolazione è che, se torneremo a votare, quale che sia il numero dei parlamentari che voteremo i 5 stelle ed il PD in ogni caso avranno il tanto reclamato taglio dei parlamentari; infatti non riusciranno ad eleggere la metà degli attuali parlamentari nemmeno se permetteranno di votare ai marziani.
Gigi Cabrino
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 15/09/2020