
No, non ci sono Tribunali Regionali né santi che tengano; in molti comuni oggi scatta la scadenza della tassa rifiuti, anche sulle pertinenze: suddito, paga e taci! (Parola di CiNico Venti)
No, il Tar la tari, non l'ha ritarata.
Ricordate? Nel 2017 era scoppiato il caso dei comuni che ne avevano gonfiato l'importo, applicando illegittimamente la quota variabile anche alle pertinenze.
Corsi, ricorsi e controricorsi, pacco, contropacco e contropaccotto, azzeccagarbugli, diatribe interminabili, circolari interpretative... Niente. Per ricevere lo spettante rimborso del maltolto, il povero contribuente grassato doveva ottenere una deliberazione ad hoc del Tribunale Amministrativo Regionale, appunto.
Intanto, in molte metropoli e ameni paeselli della nostra Penisoletta, dopo "pietosi" rinvii per l'emergenza epidemica, oggi, addì sedici settembre dell'anno di emme Duemilaventi, stanno giusto scattando le scadenze del versamento d'acconto e/o saldo della succitata tassa rifiuti, irrifiutabile – secondo gli illustri ermellini della Suprema Corte di Cassazione (espressisi con sentenza numero 23058 del 17/9/19) – pure per box, garage, magazzini, cantine e simili dipendenze dell'immobile principale di civile abitazione, locali-di-servizio magari persino scollegati dalle utenze elettriche, che il proprietario non riesca a dimostrare, onere probandi suo, che non sono assolutamente in uso e quindi non producono monnezza d'alcun tipo.
Insomma, caro concittadino, o suddito, il messaggio è chiaro: per dirla alla veneta, paga e tasi!
Parol(acci)a di
CiNico Venti
(civettuolo barbagianni non allocco
latore di pessime nuove)