Moncalieri (TO) - Il riconfermato sindaco Montagna è di nuovo indagato
Paolo Montagna

Accusa di falso per irregolarità in periodo “messa alla prova”

Senza sottovalutare la figura carismatica di un sindaco appena riconfermato con oltre il 65% delle preferenze, si potrebbe commentare che “La volpe perde il pelo, ma non il vizio”. Perché Paolo Montagna è indagato  per la seconda volta a pochi giorni dal voto che lo ha confermato sindaco.

Venerdì nel municipio di Moncalieri, il sindaco Paolo Montagna, in quota Pd ha ricevuto un avviso di garanzia per falso ideologico. Si tratta infatti di un rivolo di una sua precedente disavventura giudiziaria. Nel 2016, da sindaco, era stato indagato (in concorso) per un tentativo di accesso abusivo al sistema informatico della polizia, e aveva chiuso il procedimento con un periodo di "messa alla prova" svolgendo del volontariato alla Protezione civile.

Il problema, secondo la procura di Torino, è che sarebbero state commesse delle irregolarità: Montagna avrebbe continuato a lavorare come sindaco anche quando doveva risultare impegnato nella "messa alla prova". E' stata indagata anche Anna De Luca, responsabile della Protezione civile di Moncalieri.

"Ieri, proprio a tre giorni dal largo successo elettorale, ho ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Torino". E' lo stesso sindaco Montagna, in un post su un social, a commento della nuova vicenda giudiziaria che lo riguarda. "L'ipotesi che mi si addebita - spiega - è di aver compiuto un falso ideologico". "Avrei certificato - prosegue - di avere svolto prestazioni di volontariato presso una associazione di Protezione Civile senza, in realtà, averle eseguite davvero. In questa fase, ovviamente, capirete che non posso dirvi di più nel merito".

Il primo cittadino si dice sereno, seppur amareggiato, ma è certo che "le indagini della magistratura, di cui come sempre sono a disposizione, sapranno accertare la verità, una verità che io già conosco".

Nell’interesse della verità, siccome pare che le responsabilità dell’accaduto non siano esclusivamente sue, sarebbe opportuno che la Magistratura in tempi certi facesse piena luce. Ci sono già i ministri che zoppicano, almeno i sindaci siano trasparenti. E’ l’auspicio dei cittadini che gli hanno tributato fiducia e consensi quasi plebiscitari, indotti anche da alternative tutt’altro che incoraggianti.

 

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Articolo pubblicato il 27/09/2020