Maltempo in Piemonte. Si contano i danni dopo il disastro. La rozza insensibilità del ministro Sergio Costa
Alberto Cirio

Ieri il presidente Cirio e gli assessori competenti hanno effettuato il sopralluogo nel Piemonte nord orientale

Nel tardo pomeriggio di ieri è terminata la visita del Presidente Cirio ed alcuni assessori nelle zone del Piemonte nord orientale maggiormente colpite dal maltempo. In particolare, Il vicepresidente Fabio Carosso ha terminato i sopralluoghi nel Verbano-Cusio-Ossola: è stato ad Omegna, Massiola, Mergozzo, dove si è staccata una frana su un’abitazione che fortunatamente i residenti sono riusciti a lasciare in tempo, Premosello Chiovenda, dove si sono registrati diversi danni ad abitazioni ed aziende, e Pieve Vergonte.

“Occorre fare subito le ordinanze. Saranno disponibili 100 milioni per le massime urgenze e questa sarà la condizione per accedere ai fondi”: è il consiglio ai sindaci che il presidente Alberto Cirio, accompagnato dall'assessore Marco Gabusi, ha rivolto nel pomeriggio durante il sopralluogo in Valle Cervo (Biella), che lo ha visto fare tappa a Campiglia, al Santuario di San Giovanni d'Andorno, poi a Rosazza e Piedicavallo. “Non c'è un minuto da perdere, altrimenti rischiamo di trovarci a novembre in una situazione ancora più grave”.

E' quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio durante il secondo giorno di sopralluoghi nei paesi devastati dall’alluvione di venerdì e sabato scorsi, che lo hanno portato a Vercelli, Borgo Vercelli, Grignasco e in Valsesia.

“Oggi ho parlato a lungo al telefono con il presidente del Consiglio Conte - ha proseguito - Il Piemonte è profondamente colpito da questa ennesima emergenza e ha bisogno di aiuti. Solo per quanto riguarda le opere pubbliche i danni ammontano a centinaia di milioni di euro, ora invito i privati a presentare nel dettaglio i loro danni. Attendiamo a breve la dichiarazione dello stato di emergenza, che ci conferisca poteri e soprattutto risorse per intervenire” Il presidente Cirio ha accolto con disappunto le ultime dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Leggo che dice che la colpa dell'alluvione sarebbe dei sindaci che non spendono i soldi che hanno per l'ambiente. Caro ministro, esca dal suo ministero e venga in Piemonte a sporcarsi un po' con i nostri sindaci piemontesi, che non dormono da tre giorni, che spalano con le ginocchia immerse nel fango e che firmano sotto la loro responsabilità e senza ancora nessuna certezza dallo Stato, interventi di somma urgenza per mettere in sicurezza la loro gente”. “Pulire un fiume oggi in Italia non si può - ha aggiunto Cirio - perché la burocrazia delle sue leggi è tale da bloccare qualsiasi intervento. In uno Stato serio, in un momento di emergenza ci si unisce per risolvere i problemi non per scaricare le responsabilità magari sui più deboli”.

 

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Articolo pubblicato il 06/10/2020