Roma. Firmato il contratto della Sanità privata, dopo una vergognosa attesa di 14 anni.
Luigi Icardi

Il ruolo determinante della Regione Piemonte e di Aiop regionale

Si è concluso positivamente un caso di pessima gestione delle relazioni sindacali  che  ha avuto come protagonisti imprenditori e lavoratori di un settore in espansione qual’è quello della sanità privata. I lavoratori del comparto della Sanità privata che non da oggi operano in condizione di rischio e di stress, hanno dovuto attendere 14 anni per ottenere il rinnovo del contratto di lavoro nazionale, con una trattativa durata oltre tre anni e contrassegnata dapprima dalle bizze della sanità religiosa dell’Aris e altri incidenti di percorso cui non sono estranee le manovre dilatorie degli imprenditori, la latitanza dei governi che si sono succeduti, nonché qualche errore ed imperizia da parte delle organizzazioni sindacali.

Ma da ieri, archiviate, almeno si spera, le pagine buie, il nuovo contratto è finalmente realtà e i lavoratori, anche in termini normativi, potranno non sentirsi inferiori ai colleghi della Sanità pubblica.  

Il contratto, sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali di categoria e dalle parti imprenditoriali Aiop e Aris ieri a Roma al Ministero della Salute, riguarda oltre 100.000 lavoratori in Italia, di cui  7.000 in Piemonte. "Dopo una lunga e travagliata trattativa - sottolineano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl - abbiamo raggiunto un accordo che recepisce l'obiettivo al quale da sempre abbiamo mirato, ovvero che a uno stesso lavoro, che sia nel settore pubblico o nel settore privato, debbano corrispondere stesso salario e stessi diritti. Possiamo dire con questo accordo di aver dato seguito a questo principio, riconoscendo così alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità privata una dignità da tanto, troppo tempo, negata".

Il Ministro della Salute Roberto Speranza esprime soddisfazione.

La conclusione positiva risente della spinta propulsiva partita dal Piemonte. Come avevamo già riportato in seguito allo sciopero del 16 settembre, l’assessore piemontese della Sanità, Luigi Genesio Icardi, anche in veste di presidente degli assessori regionali della Sanità si era impegnato ad adeguare gli importi delle prestazioni erogate dalla sanità privata per conto del Servizio Sanitario nazionale, solo a condizione che le parti datoriali addivenissero al rinnovo del contrato di lavoro.  

Tesi condivisa dal segretario regionale dell’Aiop Perla. L’impegno torinese tra Regione Piemonte e Aiop regionale, traslato a Roma, non ha incontrato ulteriori difficoltà o remore ministeriali e dopo qualche settimane, l’accordo è stato  raggiunto.

Seguendo le notizie trapelate dal ministero e dalle OOSS, il nuovo contratto prevede, sul piano economico, un incremento medio mensile pari a 154 euro, pari al 4,21 per cento (categoria D) e una “una tantum” di 1.000 euro per tutti i lavoratori erogata in due tranche. Importanti sviluppi anche sul piano normativo, perché il nuovo CCNL amplia la sfera dei diritti dei dipendenti del settore. Sulle ferie si garantiscono almeno 15 giorni di calendario consecutivi dal 15 giugno al 15 settembre e si introduce l’istituto delle  ferie solidali per i lavoratori in situazioni di difficoltà personale.

E’ inoltre previsto l’allargamento e la piena esigibilità dei permessi retribuiti, fra i quali il diritto a 12 ore annue per viste mediche ed esami diagnostici. Alla voce riposo giornaliero c’è la previsione di 11 ore di riposo consecutive senza deroghe, inoltre la prestazione massima dell’orario giornaliero non può superare le 12 ore.

Nell’orario di lavoro vengono garantiti 14 minuti di tempi di vestizione compresi nell’orario. Il nuovo contratto collettivo  prevede la costituzione di un fondo a carico delle aziende per la formazione e l’aggiornamento professionale. Quanto alle relazioni sindacali, si potenzia la contrattazione aziendale, l’informazione ed il confronto con le organizzazioni sindacali, con maggior visibilità alle rappresentanze  sindacali aziendali.

Si inserisce per la prima volta in un contratto nazionale un articolo specifico che affronta il contrasto alle aggressione al personale, anche in seguito ai gravi fatti di cronaca che vedono soccombenti ed indifesi medici e infermieri oggetto di violenze ed aggressioni nell’esercizio dell’attività lavorativa.

Prevista, sul tema occupazione, una clausola di stabilizzazione per i lavoratori a tempo determinato per contrastare il lavoro precario. Al momento non si conosce la decorrenza delle specifiche innovazioni normative.

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Articolo pubblicato il 09/10/2020