Conte limita la mobilità dei giornalisti ed instaura lo Stato di polizia!

Cosa nasconde il famigerato DPCM per condizionare la vita degli italiani all’interno delle abitazioni?

Ieri sera dopo che il governo era già riuscito a smentire alcune voci in circolazione circa la portata delle nuove norme coercitive delle libertà individuali e non certo efficaci o suffragate dalla scienza medica, veniva di soppiatto introdotta una nuova limitazione alla libertà di stampa.

Ai giornalisti, pur muniti di tesserino di appartenenza all’ordine professionale e della dichiarazione della testata che rappresentano, in attesa di seguire gli sviluppi del confronto Governo- Regioni, è stato inibito l’accesso ad uno spazio pubblico ed in particolare all’isola pedonale antistante Palazzo Chigi. Solo con un’apposita richiesta all’autorità di P.S. a qualche cronista è stato possibile accedere alla piazza, senza peraltro ottenere il diritto a spostarsi sull’intera area.

E’ un ulteriore prova di regime, introdotta con la scusa di un pericolo pubblico. Ne ha dato notizia, per prima, Barbara Palombelli in apertura di StaseraItalia, la trasmissione che conduce su Rete4. “Sono ordini che mi fanno rabbrividire”, ha chiosato la Palombelli.  E’ così che i regimi iniziano a calpestare la democrazia e, nel caso nostro, la libertà di Stampa. Esprimiamo dalle colonne di Civico20New la solidarietà ai colleghi che, nonostante gli ostacoli imposti dal Governo, cercano di informare il Paese su quel che si sta tramando a Palazzo Chigi.

Ieri sera si è tenuto il confronto tra Governo e regioni. Il pacchetto di norme che, tra l’altro impongono l’uso della mascherina anche all’interno delle abitazioni private nel caso si trovino più di 6 persone ospitate, aveva destato non poche perplessità anche tra i presidenti delle Regioni, che hanno chiesto un rinvio di 24 ore. E’ poi seguito l’incontro tra Governo e capi delegazione dei partiti di maggioranza, protrattosi sino a tarda ora, con non pochi contrasti.

Intanto nel pomeriggio di ieri, mentre circolavano le prime indiscrezioni sulla portata del nuovo DCPM che non verrà mai discusso in Parlamento, in quanto costituisce un atto d’imperio del Governo, correva voce che con l’adozione di norme inusualmente drastiche, ma soprattutto illogiche, il Governo cerchi di nascondere le crepe vistose di un sistema di protezione che in molti mesi, nonostante fosse palese il rischio della recrudescenza del virus non è stato in grado di adeguare con misure appropriate.

Scandalose sono le code dinanzi ai pochi presidi autorizzati alla prova del tampone. Poi, se i casi sospetti avessero veramente contratto il virus, che senso ha lasciare circolare per giorni cittadini a rischio di contagio, in attesa di ottenere il risultato probabile, ma non ancora certo? Queste sono alcune delle incongruenze del governo e dell’autorità sanitaria. Non certo una mascherina da indossare anche in camera da letto.

A titolo esemplificativo evidenziamo i punti non ancora definitivi che potrebbero costituire il nuovo DCPM che presumibilmente potrebbe essere approvato nella serata di oggi ed entrare in vigore il 14 o il 15 ottobre: “Divieto a svolgere le gite scolastiche; chiusura dei locali per le 24, con il limite fino alle 21 per poter sostare e consumare all'esterno, a meno che gli stessi locali non abbiano nella propria disponibilità dei tavoli. Per gli stadi l'orientamento del governo è consentire una capienza massima del 10%. Dunque, fino a un massimo di mille persone in caso di impianti molto grandi, da centomila posti. Il governo è intenzionato a confermare le limitazioni di capienza per teatri, cinema e sale di concerto. Requiem annunciato per le diffusione della cultura.

Il governo avrebbe inoltre deciso di vietare gli sport di contatto a livello amatoriale, ma non per le società dilettantistiche, affiliate a federazioni o enti, che adottano protocolli di sicurezza. Limitazioni anche quando si visitano o ricevono, a casa propria, persone non conviventi. Le feste saranno molto probabilmente vietate sia in luoghi pubblici che privati, anche se molti rimangono perplessi da questa normativa che di fatto lede la vita privata dei cittadini, tanto che il provvedimento sarà ulteriormente discusso nelle prossime ore. Quasi certo, però, il numero limite di 30 persone per feste e cerimonie.

Entra nel DPCM anche la nuova quarantena a 10 anziché 14 giorni, misura che ha ricevuto il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico e che è entrata nella circolare del Ministero della Salute. Via libera anche al tampone unico per essere dichiarati 'liberi' dal contagio da Covid-19 e autorizzati anche i test rapidi nelle scuole.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/10/2020