Non di solo Covid muore l’uomo. La strage silenziosa dei malati di “altro”. Di Claudia Passa

Circola in rete in questi giorni una vignetta un po’ cruda ma efficace. Ritrae un paziente seduto di fronte al proprio medico. Quest’ultimo, scrutando una radiografia, afferma contrito: “Mi dispiace, ho da darle una brutta notizia, purtroppo abbiamo trovato nei suoi polmoni…”. La frase rimane sospesa a metà, il paziente sbianca, ma quando il dottore completa l’annuncio diagnosticando un cancro, il malcapitato esclama sollevato: “Mi ha fatto prendere un colpo, temevo avesse trovato il Covid!”.

 

In realtà c’è poco da scherzare. Come ormai neanche i più incalliti adepti della Covid-mania possono fare a meno di ammettere, c’è una litania silenziosa di vittime “collaterali” che si va consumando nell’indifferenza generale. Pazienti oncologici, cardiopatici e chi più ne ha più ne metta, abbandonati al loro destino di malati di serie B, come se improvvisamente il virus cinese avesse debellato dal pianeta il resto delle patologie o morire di “altro” fosse un po’ meno grave.

 

Già nell’ormai lontano mese di giugno, a un primo bilancio erano 3,9 milioni gli screening tumorali rinviati, 12 milioni gli esami radiologici differiti, 54mila gli interventi cardiaci saltati, 135.700 quelli oncologici, 39.800 quelli all’apparato digerente, 18.400 quelli a fegato e pancreas, 30.500 quelli ginecologici, 17.100 quelli ai reni, e la lista era ancora lunga.

 

Quattro mesi dopo, la situazione si è ulteriormente aggravata se è vero, come è vero, che ancora a metà settembre i chirurghi denunciavano un’attività di sale operatorie e reparti oncologici molto a rilento. Sicché, giunti ormai a ottobre, c’è chi inizia a fare i bilanci. Quelli dei morti senza Covid ma a causa del Covid, perché nelle strutture sanitarie dove vai se il Covid non ce l’hai… Bilanci dei quali nessun bollettino pomeridiano darà pietosamente conto.

 

Ha iniziato l’Università di Bologna, che in uno studio reso noto in occasione di un congresso di gastroenterologia ha rilevato come i morti di tumore al colon – seconda causa di mortalità oncologica – siano aumentati in Europa dell’11,9 per cento per via dei ritardati screening a causa del Covid. Poiché parliamo di una patologia che ogni anno miete vittime nell’ordine delle centinaia di migliaia, la proporzione è presto fatta.

 

Un allarme confermato dall’Associazione italiana di oncologia medica e da ricerche internazionali numerose e purtroppo concordi, che pronosticano aumenti percentuali della mortalità, per vari tipi di neoplasie, spesso addirittura a doppia cifra. Una strage silenziosa che soltanto chi ha la fortuna di non avere una persona cara malata di “altro” può ignorare. E che la nuova moda di spiattellare su Facebook i propri tamponi positivi o la propria condizione di quarantena quasi fossero da un lato uno status symbol, dall’altro stimmate da ostentare, rende ancora più insopportabile.

 

Loccidentale.it
 

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Articolo pubblicato il 16/10/2020