Flebile boccata di ossigeno dal Governo

Seppur con molti errori nella gestione della pandemia, qualche piccolo segnale dalla nuova Manovra

Dopo l'ennesimo DPCM in arrivo domenica sera, abbiamo avuto la riprova di come si continuino a fare veramente pochi passi avanti nell'affrontare la pandemia, perché tra mettere in pista molti blocchi che probabilmente rallenterebbero la diffusione del virus ma metterebbero ulteriormente in crisi il commercio e tra non fare nulla, le misure del nuovo DPCM sembrano andare nella direzione del facciamo qualcosa tanto per far vedere che lavoriamo ma poi la responsabilità è tutta vostra, di cittadini, imprese, sindaci, Regioni.

E' chiaro che dopo i primi mesi di pandemia, ci si sarebbe dovuti organizzare meglio e per tempo, ma, a partire dalla disastrosa gestione della Scuola per finire con quella dell'INPS che ancora oggi vede molti lavoratori attendere i sussidi, Giuseppe Conte non sembra essere riuscito ad affrontare nel modo più efficace il problema e così siamo ancora qui in balia delle decisioni settimanali a suon di decreti governativi in attesa della panacea del vaccino.

Ormai ebbri di informazioni, numeri, tabelle, interviste a virologi, ci eravamo quasi dimenticati che la politica deve occuparsi anche di altro, soprattutto in un Paese che da un decennio vede inchiodata a zero la crescita del proprio PIL.

Negli ultimi giorni, tuttavia, il Ministro Gualtieri ha presentato una nuova Manovra che dà un po' di ossigeno, senza trasmettere ancora una volta un netto cambio di rotta per risollevare l'Italia, ma quanto meno offre la possibilità di nutrire qualche flebile speranza.

Sul fronte della ripresa dell'occupazione, via a decontribuzioni per assumere gli under 35, consentendo alle aziende l'azzeramento dei contributi per i neoassunti e taglio del 30% dei contributi a carico delle imprese per tutti i dipendenti la cui sede di lavoro di trovi al Sud.

Finalmente avverrà lo stop dell'invio delle cartelle esattoriali sino a fine anno e il tutto riguarderà anche il blocco del pagamento delle cartelle già ricevute, compresi eventuali pignoramenti e ingiunzioni.

Previsto poi, come annunciato da mesi, l'assegno unico per le famiglie, con un aiuto economico per i figli sino al compimento del ventunesimo anno d'età, cui si aggiunge l'idea concreta dell'annoso e tanto auspicato taglio dell'irpef posticipato al 2022.

Ci sono poi aiuti a fondo perduto per le piccole e medie imprese colpite dal covid e il prolungamento della cassa integrazione sempre per colpa della pandemia.

Resta ancora da risolvere il nodo blocco licenziameti che dovrebbe terminare a fine gennaio, ma potrebbe proseguire per le sole imprese che hanno già in essere una cassa integrazione per via del covid.

Insomma, come si suol dire bene ma non benissimo, ma d'altra parte un po' la pandemia, un po' l'incapacità del Governo, un po' i ritardi dell'Europa ad aprire il portafogli, per ora non possiamo che accontentarci, sebbene il piano per utilizzare al meglio il Recovery Fund sarà veramente la nostra ultima occasione per dare una svolta a un Paese in profondo declino.

 

 

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Articolo pubblicato il 20/10/2020