Torino. La sindaca castiga la movida

L’ordinanza di Chiara Appendino è immediatamente esecutiva

Arriva a cascata dopo il DPCM di Conte e l’ordinanza della Regione Piemonte, la stretta della sindaca sulla movida torinese, valevole per tutto il territorio cittadino e motivata dalla necessità di disporre interventi volti a contrastare assembramenti di persone, al fine di prevenire situazioni che favoriscano la diffusione del  contagio epidemiologico da COVID-19. Ordinanza che colpisce in modo particolare  i giovani e di conseguenza limita la libertà di assembramento, perché la seconda ondata della pandemia non è più circoscritta alle case di riposo, ma colpisce le persone  di tutte le età.

La decorrenza è immediata e, al momento limitata al 1 novembre 2020 incluso, con rituale possibilità di reiterazione e di modificazione in ragione dell’evolversi della situazione epidemiologica. La zona di riferimento individuata è l’area interna al perimetro formato da Via Cesare Balbo, Via Buniva, Corso Regina Margherita e Via Vanchiglia; il piano viabile costituito dalla Via Matteo Pescatore, l’area verde “Giardino Montanaro”, delimitata a nord da Via Spontini, ad est da Via Montanaro, a sud da fabbricati di civile abitazione e a ovest da Corso Giulio Cesare.

Il tutto motivato dagli specifici contesti urbani, logistici e ambientali, “come aree che più di altre favoriscono e incentivano la presenza concomitante di un numero così elevato di persone da rendere impossibile il rispetto del distanziamento fisico e da scongiurare situazioni di assembramento pregiudizievoli di ogni forma di profilassi e di comportamento rispettoso delle misure di contrasto alla diffusione del virus”.

Per maggior documentazione, si evidenziano i punti salienti delle disposizioni  contenute  nell’ordinanza:

“ a. dalle ore 22,30 sino alle ore 05,00 del giorno successivo, nell’area interna al perimetro formato da Via Cesare Balbo, Via Buniva, Corso Regina Margherita e Via Vanchiglia (area della Piazza Santa Giulia) è vietato l’accesso pedonale. Possono transitare, in deroga al divieto, fermo restando il divieto di stazionamento, le persone anagraficamente residenti o comunque che accedono alle abitazioni private (parenti, persone addette all’assistenza di persone, commensali, etc.), le persone che svolgono nell’area la propria attività lavorativa, le persone che affluiscono agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande per effettuare consumazioni al tavolo e che, successivamente, da essi defluiscono, gli addetti al servizio di consegna a domicilio. Gli esercizi commerciali di vendita per asporto diversi dagli esercizi pubblici devono effettuare la chiusura anticipata alle ore 22,30;

b. dalle ore 22,30 sino alle ore 05,00 del giorno successivo, in Via Matteo Pescatore (intero tratto) è vietato l’accesso pedonale. Possono transitare, in deroga al divieto, fermo restando il divieto di stazionamento, le persone anagraficamente residenti o comunque che accedono alle abitazioni private (parenti, persone addette all’assistenza di persone, commensali, etc.), le persone che svolgono nella via la propria attività lavorativa, le persone che affluiscono agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande per effettuare consumazioni al tavolo e che, successivamente, da essi defluiscono, gli addetti al servizio di consegna a domicilio. Gli esercizi commerciali di vendita per asporto diversi dagli esercizi pubblici devono effettuare la chiusura anticipata alle ore 22,30;

c. dalle ore 21,00 sino alle ore 05,00 del giorno successivo nell’area verde “Giardino Montanaro”, delimitata a nord da Via Spontini, ad est da Via Montanaro, a sud da fabbricati di civile abitazione e a ovest da Corso Giulio Cesare, è vietato l’accesso pedonale. Possono transitare, in deroga al divieto, fermo restando il divieto di stazionamento, le persone anagraficamente residenti o comunque che accedono alle abitazioni private (parenti, persone addette all’assistenza di persone, commensali, etc.), le persone che svolgono nell'area la propria attività lavorativa”.

La violazione del decreto governativo, cui si rifà l’ordinanza della sindaca, comporta la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 400,00 ad euro 1.000,00. E’ comunque fatta salva l’applicazione delle ulteriori sanzioni previste da disposizioni legislative o regolamentari.

 

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Articolo pubblicato il 23/10/2020