Francesco più coraggioso di Conte

Dall'apertura ai gay alla non chiusura delle Chiese: i nuovi conflitti

Il buon Alessandro Manzoni ci ricordava, ne I Promessi Sposi, che uno il coraggio se non ce l'ha non è che può darselo, e in effetti quello che sta accadendo con riferimento al mancato stop alle messe nelle Chiese è l'ennesima prova di come il Governo stia facendo dei pasticci nello sfornare continui Dpcm.

Con l'ultimo decreto anti-covid, l'Esecutivo ha deciso di far chiudere cinema e teatri, quindi di dare un'altra mazzata al mondo dello spettacolo e della cultura, salvo poi constatare come le chiese continueranno a riempirsi di fedeli, in barba alla raccomandazione di non creare assembramenti inutili (e pregare lo si può anche fare a casa senza per forza recarsi nelle basiliche!).

E così, come ha avuto modo di dire scherzosamente, ma non troppo, Enrico Brignano a Che tempo che fa da Fabio Fazio, verrà concesso di rivedere uno spettacolo che si ripete da millenni (quello delle messe) vietando invece i nuovi spettacoli nei luoghi della cultura già duramente provati dalle restrizioni maturare durante la fase uno.

Sappiamo che in Italia mettersi contro il Clero è operazione difficile e rischiosa, ma per un Paese che si sta sempre più secolarizzando e laicizzando diventa ancora una volta difficile comprendere un servilismo di questo tipo, tanto più che nei cinema e nei teatri non si sono resgistrati focolai sino ad ora.

Sull'altro fronte, abbiamo un Papa Francesco che, invece, ha avuto il coraggio di contrastare vecchie idee cristiane secondo cui gli omosessuali sarebbero da mettere in un angolo, a tal punto di dire apertamente che la Chiesa deve dimostrarsi più tollerante verso i gay, mostrandosi così come un vero innovatore, un progressista oseremmo dire, in una delle lobby più conservatrici di sempre come è quella del Clero.

Forse Giuseppe Conte avrebbe dovuto mostrare più coraggio, più raziocinio nel definire i blocchi di questo nuovo lockdown, evitando di creare fratture sociali (si vedano i casi di Roma e Napoli), avendo come obiettivo non solo quello di limitare gli assembramenti ma di farlo in modo da non far nascere invidie, frizioni tra le varie parti del Paese.

Proprio un Governo di centro-sinistra come quello attuale non avrebbe dovuto inciampare in un conservatorismo di maniera, ma si sarebbe dovuto prendere la responsabilità, magari impopolare, di far evitare anche gli assembramenti nelle chiese, senza rischiare di creare scintille in un periodo già piuttosto incandescente come quello che ci ritroveremo ad affrontare nelle prossime settimane.

 

 

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Articolo pubblicato il 27/10/2020