Torino. Flash mob in piazza Carignano. Contro chiusura bar e ristoranti alle 18, anziché alle 23.

Venerdì 30 ottobre manifesteranno gli operatori e gli addetti alle attività culturali ed agli spettacoli

Continua in modo civile, le protesta di operatori economici danneggiati dall’illogicità dei provvedimenti governativi in tutt’Italia. Ieri mattina a Torino è toccato a titolari di bar e ristoranti. Una distesa di tavole apparecchiate sul pavimento di piazza Carignano, ma con i piatti rovesciati a simboleggiare "le cene che non ci saranno" e intorno, seduti a terra nel rispetto del distanziamento, decine di esponenti della categoria dei pubblici esercizi.

È il flash mob organizzato dall'Epat contro la chiusura alle 18 di bar e ristoranti imposto dall'ultimo Dpcm. Con i manifestanti, oltre a rappresentanti di enoteche, pizzerie, gelaterie, pasticcerie e catering, anche alcuni produttori vinicoli, pure loro penalizzati dalla chiusura di bar e ristoranti.

"Il nostro è un flash mob silenzioso - spiega il presidente dell'Epat di Torino, Alessandro Mautino - come il silenzio del Governo rispetto alle nostre richieste. Non si tratta solo di salvare le nostre aziende, ma anche di non perdere il patrimonio oggi a rischio della socialità e del turismo".

"Il Decreto Ristoro di lunedì - aggiunge la presidente della Confcommercio, Maria Luisa Coppa - non ci ha rasserenati. Per sopravvivere chiediamo al Governo di far slittare la chiusura almeno alle 23, e di bloccarci le tasse per uno o due anni, non slittandole ma cancellandole".

In piazza è presente anche Maurizio Marrone (Fdi), esponente della Giunta regionale di Alberto Cirio. "Sono qui come assessore - sottolinea - per simpatizzante con le istanze di chi protesta. La Regione Piemonte sta continuando a insistere col Governo per togliere la chiusura alle 18, e con gli esponenti della categoria sta studiando delle misure di semplificazione legislativa vitali per resistere. Il nostro timore è che a rispettare le regole sia solo il commercio regolare, mentre dubitiamo lo faccia chi è al limite della legalità...penso a certi market periferici, lontani da ogni controllo.

Sempre a Torino, venerdì 30 0ttobre alle 10 scenderà in piazza il variegato e complesso mondo della Cultura e dello Spettacolo che in Piemonte conta oltre ventimila addetti, senza contare le attività dell’indotto

Sic Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Piemonte “ chiedono sostegno economico per tutti i lavoratori e le imprese del settore per tutto il 2021 e alle istituzioni di individuare subito un piano di rilancio, utilizzando anche le risorse del Recovery Fund, e un tavolo permanente urgente con il Ministero e con la Regione Piemonte”.

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Articolo pubblicato il 29/10/2020